venerdì 24 aprile 2009

Storia di una holding politico criminale


Premessa: Questa è una storia vera. I suoi protagonisti hanno nomi reali, soprannomi e infine alias letterari (non tutti). Questo perché la letteratura, come spesso accade, riesce a far percepire la carne e il sangue più della cronaca.

I veri nomi dei protagonisti verranno man mano sostituiti dagli alias*.

Gli alias letterari derivano dal libro Romanzo criminale di Giancarlo De Cataldo, edito da Einaudi e dalle trasposizioni filmiche e televisive omonime. La storia vera è descritta da Gianni Flamini in La banda della Magliana edito da Kaos, libro dal quale ho attinto a piene mani.
1975 Carcere romano di Regina Coeli.

Quattro detenuti si trasformano in manager e concepiscono un’idea vincente. Un’idea che darà vita alla più importante e famigerata holding criminale che Roma e l’Italia intera abbiano mai visto.
I quattro si chiamano Antonio Mancini detto l’Accattone o Ricotta, Nicolino Selis alias il Sardo, Giuseppe Maglioglio e Giovanni Girlando alias Satana. Parlano di Napoli e dell’ascesa criminale di un uomo non ancora conosciuto: un tale Raffaele Cutolo sta mettendo in piedi un’organizzazione criminale allo scopo di escludere dal territorio infiltrazioni di altre organizzazioni esterne alla città. La nuova idea di Cutolo passerà alla storia come Nuova Camorra Organizzata.

I quattro cominciano a pensare ai nomi dei possibili affiliati di una nuova organizzazione che possa coprire il territorio della capitale, dominata finora da tante piccole bande, dette ‘batterie’, sganciate l’una dall’altra. Escono fuori diversi nomi ma tutti concordano che una personalità di sicuro spessore criminale possa essere Gianfranco Urbani detto er Pantera alias il Puma. Urbani però rifiuta l’affiliazione preferendo un ruolo di collegamento con organizzazioni esterne e offre la sua disponibilità per risolvere conflitti interni. Farà da contatto con i thailandesi per gli approvvigionamenti di eroina e con la ‘ndrangheta calabrese.

Fuori dal carcere intanto crescono le batterie di Maurizio Abbatino detto Crispino alias il Freddo e di Franco Giuseppucci detto er Fornaretto o il Negro alias il Libanese. Era da poco stata sbaragliata dalle forze dell’ordine la banda dei Marsigliesi che si erano insediati nella capitale e avevano preso le redini del crimine di alto livello con traffico di droga e sequestri. Il vuoto lasciato viene così colmato dalla malavita romana, con la nascita della cosiddetta Banda della Magliana.

Al momento dell’uscita di scena dei marsigliesi spiccano tre batterie:

la prima è quella di Trastevere - Testaccio (i testaccini) di cui fanno parte Enrico De Pedis detto Renatino alias il Dandi e Danilo Abbruciati detto er Camaleonte alias Nembo Kid (attivo nell’orbita del mafioso Pippo Calò).


La seconda batteria è quella di Acilia – Ostia capeggiata da Nicolino Selis alias il Sardo, che annovera anche Giovanni Girlando alias Satana, Libero Mancone alias Fierolocchio, i fratelli Carnevale alias fratelli Buffoni. Questa batteria è legata alla Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo.
Infine nel quartiere Magliana agisce una batteria indipendente formata da Maurizio Abbatino detto Crispino alias il Freddo, Marcello Colafigli detto Marcellone alias Bufalo, Renzo Danesi, Enzo Mastropietro e altri. La batteria della Magliana ha contatti con i servizi segreti italiani, con i quali collabora in operazioni sporche e falsi attentati attribuiti a gruppi terroristi di destra e di sinistra.



Il ruolo primario nella tessitura del vincolo associativo tra queste batterie lo svolge Franco Giuseppucci alias il Libanese. Trentenne, leader riconosciuto da tutte le bande di Roma e dintorni il Libanese orbita nel campo delle scommesse clandestine (Ippodromi di Tor di Valle e Capannelle) e svolge la funzione di armiere per i rapinatori di mestiere. Gli vengono affidate le armi che lui custodisce in una roulotte parcheggiata al Gianicolo. Simpatizzante di estrema destra Giuseppucci è anche un collegamento con gruppi terroristi dell’estrema destra eversiva come i NAR di Giuseppe Valerio Fioravanti detto Giusva e suo fratello Cristiano e Massimo Carminati (alias il Nero).



*L’alias identifica il personaggio della serie tv Romanzo criminale

(segue)