giovedì 5 marzo 2009

Watchmen


Posto la recensione di Ian Nathan sull'Empire Magazine:


"In una recente intervista sull'adattamento del suo fumetto <>Watchmen, Alan Moore – sciamano, filosofo e visionario fumettista britannico – ha esclamato: "Ma c'era veramente bisogno di un altro film di merda in questo mondo?". E in un certo senso non si può dargli torto. Dopo le frustrazioni legate a V per vendetta e, soprattutto, a La leggenda degli uomini straordinari, Moore ha deciso di rompere ogni rapporto con il mondo del cinema. Facessero come vogliono, ma senza coinvolgerlo in nessun modo, ha spiegato nel suo polemico intervento. E ha aggiunto che Watchmen, il suo capolavoro, è "intrinsecamente infilmabile". Un bell'incoraggiamento per un regista pronto a lanciarsi nel progetto della sua vita. Ma Zack Snyder, già autore dell'ingenuo e al tempo stesso stilizzato adattamento di 300 di Frank Miller, è una persona molto determinata: anche se il suo messia gli ha voltato le spalle, Watchmen rimane la sua bibbia. E lui ce l'ha messa tutta per smentire Moore. Già il fatto che sia riuscito a portare sullo schermo la complicatissima trama ambientata in un oscuro 1985 alternativo (popolato da supereroi da soap opera, con Nixon ancora alla Casa Bianca e con Stati Uniti e Unione Sovietica ancora contrapposti) si può considerare un trionfo. Naturalmente il film non raggiunge il livello del fumetto che è stato definito l'Ulisse dei comics. E per chi non ha letto l'originale, i suoi 160 minuti non saranno una passeggiata. Ma Snyder ci ha provato e il risultato è dignitoso."