giovedì 23 novembre 2017

Ostia!


Limen. Mi è sempre piaciuta questa parola. Vuol dire confine,soglia.
Il confine è una zona pericolosa perché non si sa quali siano le regole del gioco dall’altra parte.
Entro il confine siamo sicuri di ciò che siamo e di ciò che abbiamo. Oltre c’è l’ignoto e l’ignoto è pauroso perché ci costringerebbe a metterci in gioco completamente.
La soglia, il confine sono luoghi strani perché già ospitano un po’ di altrove. Ecco perché li consideriamo pericolosi. Sono Noi e non lo sono. Per questo ogni periferia è una soglia.
A nessuno di noi verrebbe in mente di avventurarsi in un quartiere periferico se non lo conosce già. Ci sentiremmo indifesi, nudi e deboli; questo perché non conosciamo le regole di quel luogo che, nonostante sia città, resta comunque una soglia, un posto sconosciuto.
Ostia tra tutte le periferie è la più lontana eppure ogni romano la considera casa propria.
Ostia è diversa da ogni altro quartiere. È unica. Ci abbraccia e ci accoglie ogni estate e noi pensiamo che questo basti a considerarla nostra ma ci sbagliamo e sotto sotto lo sappiamo. D’inverno infatti torna ad essere Limen pure per noi. Perdiamo ogni riferimento conosciuto e la gettiamo via; la nascondiamo ai nostri occhi come polvere sotto al tappeto. Ma Ostia vive di suo e Roma le deve molto anche se non lo sa.
C’è un libro che la racconta in maniera inconsueta e ci ricorda quanto di ciò che amiamo è nato e cresciuto a Ostia.
Il collettivo Territorio Narrante ha curato la pubblicazione di ‘Ostia! Romanzo di una periferia’, Redstar Press
Ogni capitolo è un pezzetto di cuore di qualcuno o di molti.
In queste pagine troveremo tanto di noi anche se non abbiamo vissuto personalmente nessuna di quelle storie. Vivremo una sorta di ‘familiarità’ piuttosto che di ‘esperienza vissuta’.
Ci avvicineremo a Ostia attraverso il racconto di chi l’ha vissuta e così la faremo un po’ più nostra.
Aneddoti che ci faranno venire in mente storie analoghe del nostro quartiere: dal coatto del baretto sotto casa a chi ha lottato per i diritti abitativi; dalla musica underground nata nei centri sociali agli interminabili viaggi sul trenino Roma-Lido ai quali si può sopravvivere con un bel pezzo ascoltato in cuffia.
Poi le storie uniche e indimenticabili dei film di Claudio Caligari e il triste destino della stele commemorativa della morte di Pasolini dimenticata, nascosta come un parente scomodo.
È un libro per tutti.
Per chi ama Ostia, per chi la odia e per chi non la conosce.
Per chi vive il proprio quartiere e lo ama nonostante tutti i suoi difetti. Perché il quartiere nostro è sempre er mejo de tutti.
Per chi prende i mezzi e per chi non li prende mai.
Per chi ama Caligari e per chi non sa neanche chi sia stato. (Vi perdono se correte ai ripari)
Per chi ama Pasolini… e basta.
Chi non lo ama nun se merita manco de legge sto libro

Calendario cinese

A te studente diligente che vieni tutti i giorni a farmi la stessa domanda (è arrivato xxxx di yyyy?)
A te che sembri ascoltare tutte le mie spiegazioni (lo stanno stampando, deve uscire la nuova edizione, ci hanno detto a fine ottobre ma non sappiamo la data esatta bla bla bla)
A te che cerchi rassicurazioni e per farlo vieni da me ad imparare tutti i retroscena della pubblicazione di un testo, dalla bozza alla fabbrica e dall'editore al distributore finchè la mia lingua non diventa felpata a forza di parlare.
A te dirò un segreto che ogni libraio vorrebbe confidare al cliente ma non può perchè ha fatto un giuramento di segretezza alla Loggia Segreta dei Librai Scazzati.
Hai presente il calendario cinese?
Ecco.
Il tuo libro uscirà nell'Anno der Cazzo