martedì 31 maggio 2016

Una di voi

Qualche volta sei venuta qui.
Non ricordo che cosa cercavi ma ricordo i tuoi occhi, lo sguardo che faceva tenerezza.
La foto che gira ti rende giustizia perchè eri così anche dal vivo.
Che brutta locuzione ho scelto.
Tu non sei più viva.
Ti ha ammazzato.
So che non dovrebbe essere così ma il fatto di aver interagito con te, di averti conosciuta, anche solo fugacemente, mi rende la tua morte ancora più inaccettabile.
Me la sento addosso.
Sento la puzza di bruciato, sento l'odore della tua paura e vedo quegli occhi così dolci sbarrati dal terrore.
Non riesco a farmene una ragione.
Non ci riesco perchè non c'è una ragione.
Non c'è una cazzo di ragione nel tuo non essere più.
Mi dispiace non averti conosciuta meglio. Ci sono ragazzi e ragazze che passano qui anche solo per un saluto. Per una chiacchiera.
Mi ricordo di Giulia che si era lasciata col ragazzo e mi raccontava in lacrime il periodaccio che stava passando. Mi ricordo che dopo averci fatto pace mi portò il fidanzato in libreria per farmelo conoscere.
Mi ricordo di India, bellissima e triste. Lei si che era a rischio di femminicidio. Le dissi di evitare il suo ex perchè era davvero pericoloso e ricordo che ebbi paura per lei. Non l'ho più vista perchè probabilmente ha lasciato l'università. Spero che stia bene. Almeno non ho letto di lei sui giornali.
Mi dispiace che tu non sia diventata una frequentatrice. Voi di economia siete così. Passate come meteore e poi non vi si vede più fino al semestre successivo. Pochi/e di voi passano per un saluto e un po' di cazzeggio.
Avrei voluto darti qualche consiglio da zia; da persona grande ma non troppo. Non ti avrei fatto sentire stupida perchè eri innamorata di un coglione ma magari ti avrei raccontato un po' storie mie e di altre che ti avrebbero fatto sentire meno sola di fronte a certi comportamenti.
La verità è che tu la forza l'avevi tirata fuori visto che lo avevi lasciato.
Avevi voltato pagina, ti eri messa con un altro e vaffanculo a quel coglione.
Solo che il coglione non era d'accordo.
Lui non sapeva voltare pagina perchè quelli come lui sono niente senza qualcuno da controllare.
Quelli come lui non hanno niente dentro e vivono di riflesso; pensano che il mondo giri intorno a loro e non sanno bastarsi; perchè da soli, davanti allo specchio non vedono nulla.
Non riesco neanche ad immaginare come possa stare tua madre adesso.
L'avevi sentita poco prima.
Avrà passato una ventina di minuti tranquilla; il tempo che tu tornassi e parcheggiassi; poi la chiave nella toppa ed eccoti a casa. Invece no. Il tempo passava e tu non tornavi.
Alla fine ti ha trovata. Ti ha dovuto trovare così. Fumo, puzza di bruciato e tu non c'eri nella macchina. Forse eri ferita? Forse ti hanno portata all'ospedale? Forse...... eri poco più in là.
Poi più niente. Un baratro senza fine.
E noi adesso tutti a parlare della tua storia senza sapere niente di te.
Tutti a riempirci la bocca.
Tutti a parlarci addosso e sindacare come ai mondiali di calcio...quando diventiamo tutti allenatori.
E io, che ti ricordavo a malapena, adesso non riesco a dimenticarti.

martedì 24 maggio 2016

Il commissario Winchester e l'Area 51



Buongiorno io cercavo dei libri…………


Ma và? Credevo cercassi un radicchio! Guarda alle volte le coincidenze! Io vendo libri e tu entri e vuoi proprio un libro! Ah! Le sinergie!

Certo! Cosa cercavi?



Volevo: (sottovoce sottovoce dice un titolo mangiucchiato)



Scusa ma non ho capito una parola. Puoi ripetere tutto?



Volevo: autore (sbagliato) titolo (sbagliato)

Io non ce l’ho perchè è di un'altra facoltà. Tu fai Scienze della formazione; noi non abbiamo i vostri testi d'esame ma ora guardo se è ordinabile.

Alla fine scopro un titolo simile e un autore diverso



Si è quello!



 
Bravo! Hai appena vinto il Trofeo Cojone della giornata! Che fortuna che hai! Ancora non era stato assegnato a nessuno!

Bene allora te lo ordino?



Aspetta ce ne sono altri due


(faticosamente risaliamo ad autori e titoli passando per depistaggi e disinformazioni che manco la CIA negli anni ’70 e i servizi deviati del golpe Borghese avrebbero potuto fare meglio)



Ok! Te li ordino?

Aspetta che devo fare una telefonata



L’aiuto da casa è fondamentale in questi casi dato che il pubblico in sala (io e il mio capo) non lo può aiutare.



Esce e parla parla parla. Intanto il mio capo scrolla il capo e insieme commentiamo con un po’ di invidia la genialità del nostro studente



Rientra con la risposta suggerita da casa.

Allora li ordino!



Bravo! Mi piace questa sicurezza di sé!



Chiedo nome e cognome e avverto che deve lasciare un acconto

Poi scatta la domanda teosofica che assilla l'umanità da quando ha acquisito coscienza e ha cominciato a guardare le stelle con occhi diversi.


Si può ordinare usato?


 
Con la voce napoletana del commissario Winchester dei Simpson avrei voluto dirgli: Siii comm' no, signor Babbaleo, cioè volevo dire Cliente. Ora stamperò l'ordine con la mia stampante invisibile e lo faxerò al magazzino segreto che sta nell'Area 51.

 


 
Là c'è un deposito di libri usati (proprio quelli che cerchi tu).
Stanno accanto ai corpi degli alieni del crash di Roswell del 1947, subito dopo la cassa dell'Arca perduta.



Poi c'è anche il Magazzino 13 che conserva manufatti pericolosi e libri usati anche di vecchie edizioni

Guarda i libri usati non si ordinano. Un libro usato lo trovi in libreria solo se uno studente che ha già dato quell'esame entra e me lo vende, ma la tua facoltà è lontanissima da qui. Non trattiamo i vostri usati.
Mi guarda con l'occhio bovino di chi non ha capito bene. Come quando la prof di matematica spiegava un teorema incomprensibile. Resta un po' a bocca aperta e così la mosca che viveva nella sua bocca (come la cornacchia di Ippotommaso) esce a prendere una boccata d'aria.
Vedendolo perso gli dico semplicemente: i libri che ti ordino sono nuovi, se vuoi gli usati devi andare davanti alla tua facoltà. Magari là ce l'hanno.



Forse ho avuto un atteggiamento troppo dominatore ma il nostro Babbaleo accusa il colpo e, terrorizzato all'idea di dover andare da un'altra parte a ripetere la sua performance pietosa si sbriga a dirmi che li vuole nuovi.


ok. ti mando una mail appena ho tutti i libri, così passi e ritiri tutto (e tu dovresti diventare l'educatore di qualcuno? Tremo all'idea di vederti in un asilo o in una comunità di recupero)


Allora aspetto la mail


certo! (ti prego va via prima che ti spari con la pistola di Tesla che tengo sotto al bancone)


lunedì 23 maggio 2016

La mia 25° ora





Considero Edward Norton un grande attore. È bravo quando fa il povero idiota ossessionato dallo shopping e dai gruppi di sostegno in Fight club, è bravo quando fa il nazifascio in American history X, è bravo quando fa l’attore pieno di sé in Birdman. È bravo e basta.

Non si può considerare bello ma come si può non amarlo quando riesce a dare profondità ad ogni personaggio che interpreta? Ora sto pensando alla 25° ora. Tra i suoi film non è quello che preferisco ma ad un certo punto il nostro Ed si getta a capofitto in un monologo qualunquista dove se la prende con chiunque. Per chiunque intendo ogni tipo umano che calpesta le strade della sua città; una città che a breve dovrà lasciare per farsi 7 anni di carcere.

Ecco che non risparmia neri, italiani, ebrei, agenti di wall street e chicchessia.

Tutti colpevoli, tutti difettati, tutti stronzi in un modo o nell’altro.



La città inevitabilmente crea delle separazioni culturali. Non parlo della divisione in quartieri alti e periferie. Parlo di una suddivisione dei cittadini in categorie specifiche: automobilisti, centauri (moto o motorino), ciclisti e pedoni. Quando ci si deve spostare da una parte all’altra della città si diventa parte di uno di questi sottogruppi di Sapiens. Il DNA muta istantaneamente e trasforma ognuno di noi in una specie nuova. C’è ovviamente una gerarchia che governa questi sottogruppi; una sorta di piramide alimentare. Al vertice c’è l’automobilista che dall’interno del veicolo diventa il padrone della strada. Attorno a lui, come sciami di insetti, si muovono i centauri che arriveranno prima di lui a destinazione e questo gli provoca una certa inquietudine e anche un po’ di invidia, almeno finchè non viene a piovere. Ci sono altri esemplari però che non arriveranno prima di lui e che provocano nel nostro automobilista un unico sentimento certo e assoluto: il disprezzo, sono i ciclisti.

Alla base della piramide ci siamo noi: i pedoni.

Come mandrie di gnu che attraversano il fiume ci muoviamo in branco ai semafori e subiamo i soprusi di tutte le altre specie.



Oggi, come il caro Ed Norton, voglio il mio minuto di qualunquismo.

Voglio sparare a zero su tutti.

Questo è il mio monologo della 25° ora.



In culo ai pedoni che attraversano la strada in diagonale.

Non siete gli alfieri negli scacchi.

Camminate lenti parlando al telefono come se vi trovaste nel cesso di casa vostra.

Non vi sopporta nessuno.

È colpa vostra se ci odiano tutti (a noi gnu). E datevi una mossa!



In culo ai ciclisti che pensano di stare in campagna.

La pista ciclabile dove sfrecciate è anche il mio fottuto marciapiede.

Vi lascio tutto lo spazio e cammino dove cacano i cani mentre voi vi incazzate se nella strettoia sono arrivata prima io e vi tocca frenare.

Fottetevi!

E soprattutto: che cazzo di lavoro fate se alle 17.30 siete vestiti come Bartali?



In culo a voi automobilisti! Siete i peggiori.

Guidate di merda.

Passate col rosso e vi inculate a vicenda nella speranza di guadagnare 30 centimetri di strada. Ascoltate sempre musica del cazzo: non vi vergognate a sparare a palla Gigi D’Alessio e Laura Pausini? Mordivoi! Mai una gioia! Che ne so? Uno che si sente i Tool a cannone.

Se è rosso vi fermate sulle striscie e a noi tocca circumnavigare il globo per attraversare. Oppure vi parcheggiate a cazzo di cane e a noi tocca scavalcarvi dal tettuccio per guadagnare l’altro lato della strada.



In culo ai centauri stagionali!

Usate la moto o il motorino solo quando è estate.

Vi riconosco dai cilindri lucidi lucidi e dai cerchi brillanti.

Non avete mai preso una goccia di pioggia e non sapete guidare.

Siete ridicoli; vi vestite da idioti imitando i coatti dei telefilm con quelle bandane sotto al casco.Ora poi che va di moda guidare con una gamba che penzola spero sempre che qualcuno ve la falci.

Avete tutto il mio disprezzo visto che uno di voi mi ha distrutto un ginocchio. Stronzi!



In culo al comune di Roma!

Le buche non stanno solo su strada.

Devo camminare guardando per terra sennò mi rompo una caviglia dentro le fessure dell’asfalto.

Ho visto sciami di vecchietti caracollati per terra per colpa dei dossi e dei crateri.

State attenti assessori dei miei coglioni: tra poco a Roma si vota.



In culo anche ai vigili che non servono a un cazzo.

Vi vedo chiacchierare della partita e del calcio mercato mentre intorno a voi c’è l’apocalisse.

Se qualcuno vi chiama per far rimuovere la macchina parcheggiata al posto del disabile gli dite che tanto ‘nun se po’ fa gnente’.

Morite male aspettando un’ambulanza bloccata da uno stronzo in doppia fila!



In culo agli autisti degli autobus.

Non ve ne frega un cazzo di nessuno. Vi divertite a sentire la gente che si lamenta dietro di voi perché manca l’aria. Tanto che vi frega? Voi state larghi e arieggiati al vostro posto di guida.

Siete mandriani dentro; ci portate al pascolo e ogni tanto lasciate un capo di bestiame indietro; poi mentre corre verso la fermata ed è quasi arrivato chiudete le porte e ve ne andate. Bastardi!



In culo ai passeggeri con le loro ascelle malvage. Salite sui mezzi alle 8 di mattina e puzzate di morte. Non dite che quando siete usciti profumavate. Non è vero. La vostra è una puzza atavica e ancestrale. Non vedete una saponetta da una settimana. Siete assassini di massa!

Ecco fatto

lunedì 16 maggio 2016

Pillole rosse e pillole blu

 
Desidero condividere con te una geniale intuizione che ho avuto, durante la mia missione qui. Mi è capitato mentre cercavo di classificare la vostra specie. Improvvisamente ho capito che voi non siete dei veri mammiferi: tutti i mammiferi di questo pianeta d’istinto sviluppano un naturale equilibrio con l’ambiente circostante, cosa che voi umani non fate. Vi insediate in una zona e vi moltiplicate, vi moltiplicate finché ogni risorsa naturale non si esaurisce. E l’unico modo in cui sapete sopravvivere è quello di spostarvi in un’altra zona ricca. C’è un altro organismo su questo pianeta che adotta lo stesso comportamento, e sai qual è? Il virus. Gli esseri umani sono un’infezione estesa, un cancro per questo pianeta: siete una piaga. E noi siamo la cura.” 
Questo è il discorso che l'agente Smith fa a Morpheus in Matrix.
Non mi dilungo in spiegazioni.
Se non avete visto Matrix uscite immediatamente da questa pagina perchè io e voi non ci capiremo mai.

Quando ho visto questa scena mi sono quasi commossa perchè esprime esattamente ciò che penso io. Siamo un virus, una malattia del pianeta. Si lo so, siamo anche capaci di atti sublimi; l'arte, la poesia, la letteratura. Alcuni di noi sono o sono stati esseri eccezionali; penso a Nikola Tesla, a Leonardo, a Hawking.
Purtroppo però la maggioranza dei Sapiens è brutta, sporca e cattiva. Lo è da sempre.
Da quando abbiamo conquistato la posizione eretta non abbiamo fatto altro che portare specie all'estinzione, conquistare territori e rendere schiave o uccidere le specie autoctone ... anche quando la specie eravamo noi.
Siamo cannibali dentro. E ci riproduciamo come topi.
Siamo troppi e non smettiamo di aumentare.
Una volta si facevano più figli di adesso ma c'erano le guerre, le malattie senza cura e tutti questi figli partoriti da donne sfinite venivano decimati dalle bombe e dalla febbre spagnola di turno.
Ora siamo tutti vivi e in salute.
La medicina ci fa vivere tutti e a lungo quindi non c'è ricambio generazionale e chi nasce è raro che muoia.
Facciamo meno figli e li cresciamo per circa 30-40 anni. Una volta a 20 anni si sposavano e figliavano.
Non è solo la crisi economica che ci trattiene dallo spiccare il volo.
É che la vita si è allungata e così anche il periodo di tirocinio.
Il problema è culturale, non solo economico.
Quello che voglio dire è che se una madre mi telefona per chiedermi i libri di un esame e io la correggo perchè la figlia le ha dato le informazioni sbagliate vuol dire che c'è un problema più serio della crisi economica. Non è solo la crisi a bloccare l'uscita da casa dei figli.
 
Ecco la telefonata.
Pronto?
Pronto buongiorno. Siete la libreria di scienze politiche?
Certo siamo noi. Mi dica!
Volevo sapere se ha i libri di Relazioni internazionali
Si, li abbiamo. Andreatta e Mingst.
No! Pisciotta!
No guardi Pisciotta è il nome della docente. I libri sono Andreatta, Grandi opere delle relazioni internazionali e Mingst, Relazioni internazionali
Ah...beh...mia figlia mi ha scritto una cosa sbagliata. (comincia a darmi del tu. Anche perchè dalla voce presumo abbia la mia età) tu ce l'hai quindi?
Tranquilla li ho entrambi
Allora passo tra un paio d'ore
Ok ti aspetto
click

Cosa desumiamo da questa telefonata?

La figlia chiede alla madre comprarle i libri di Relazioni internazionali della Pisciotta.

Cosa capiremmo noi che non andiamo all'università?

Che Pisciotta è l'autore e Relazioni internazionali è il titolo.

La povera madre capisce la stessa cosa.

Prima domanda: perchè tu ragazza di 20 anni dici a mamma di comprarti i libri?
Seconda domanda: perchè sei così approssimativa e non le dai tutte le informazioni?

Te lo dico io perchè.
Perchè sei abituata così.
Mamma ti fa tutto.
Mamma risolve.
Ci pensa mamma tua a sbrogliarti le pochissime matassine di merda che alla tua età ti possono capitare.

Sei come il personaggio di Pink Floyd nella canzone Mother

Ovviamente non sono tutti come te, ragazza di 20 anni, ma siete comunque tantissimi.
Entrate qui dentro e chiedete i libri per il tale esame.
Mi fa piacere che vi fidiate di me e di quello che vi metto sotto il naso.
Purtroppo però non è così perchè se io vi piazzo sul bancone un mattone voi andate nel panico (sicura che è questo?! Si brutta merda è questo il libro per l'esame)

cominciate a cercare il programma dell'esame sul sito e tic tic (col ditino focomelico) tic tic (non mi si carica la pagina) tic tic (ah eccolo!).

E poi (ma che davero!?
Già!

Nooo io questo come faccio a farmelo tutto?!
Apri la prima pagina e cominci da lì.

Ma che è matto questo?!
No sei tu che non meriti di andare all'università. Le tue sono braccia rubate alla vanga.

Vabbè senti ci penso e poi torno.
Fammi un favore: sparisci per sempre.

Ci sono ragazzi/e intelligenti che non hanno i soldi per studiare e tu che non te lo meriti passi la giornata al baretto fuori dalla facoltà finchè non si avvicina la data dell'esame; poi mi costringi a guardarti piagnucolare davanti ad un libro che dovrebbe aprirti la mente)

C'è gente a cui non si potrà mai dare la pillola rossa di Matrix perchè, come il personaggio di Cypher, passerebbe la vita a pentirsi di aver aperto la sua mente per vedere la cruda realtà.
I libri sono le nostre pillole rosse. 
Non importa se parlano di economia o se sono l'ultima uscita di un ciclo fantasy.
I libri aprono la mente.
Sono riservati alle persone curiose che non hanno paura di scoprire verità scomode, alle persone coraggiose che non hanno paura di vedere il mondo con occhi che non sono i propri. Sono riservati a quelli che non hanno paura di scoprire quanto è profonda la tana del bianconiglio (vedi Matrix).

Per gli altri c'è sempre la pillola blu: un bel reality alla tv mentre mamma vi prepara la cena che poi dovete uscire con gli amici; e se farete tardi, beh 'sticazzi! Tanto domani vi farete dare il quaderno di appunti da quel cojone che è andato a lezione.

mercoledì 11 maggio 2016

L'uccelletto di Robert Frost





Proprio ho sperato che volasse via,
e non cantasse sempre davanti a casa mia;
gli ho battuto le mani dal limitare
quando non l'ho potuto più sopportare.

Mio in parte il torto deve essere stato.
l'uccelletto non era stonato.
E qualcosa non va, qualcosa manca
in chi vuol far tacere uno che canta.

martedì 10 maggio 2016

Il deneuralizzatore e la varietà delle specie

 
Men in black e Men in black 2 sono due film che periodicamente andrebbero visti poiché celano tante piccole grandi verità che talvolta ci sfuggono nel vortice del disgraziato tran tran quotidiano.

Quali verità direte voi?

Beh, innanzitutto che non siamo soli in questo universo. Per la verità non siamo soli neanche nel nostro maltrattato pianeta. Siamo talmente abituati a rincorrere la nostra coda (familiare, lavorativa ecc) da non renderci conto che là fuori c’è una fauna aliena travestita da umanità; e talvolta questa fauna può essere interessante da un punto di vista etologico.

C’è una scena del primo Men in black in cui l’agente K (Tommy Lee Jones) mostra all’agente J (Will Smith) i passanti di un quartiere newyorkese (credo Brooklyn se non ricordo male) e improvvisamente gli occhi di J si aprono verso un mondo fatto di alieni immigrati sulla Terra. Erano sempre stati là ma lui non ci aveva mai fatto caso.

In tanti anni di libreria mi pregio di aver finalmente aperto gli occhi. Ora guardo gli altri e riesco a scorgere (spesso) la loro vera essenza. È così che ho potuto riconoscere gli Uomini che caddero sulla Terra, i Protoumani, i Depistatori, le Signore Deficienti, le Mamme Olografiche e anche i Terrani (che siamo noi ma visti dagli alieni). C’è un universo di varietà là fuori e noi lo possiamo cogliere se solo prestiamo attenzione.


In Men in black 2 c’è un problema da risolvere.

L’agente K è andato in pensione e si è fatto cancellare la memoria.

Purtroppo è anche l’unico in grado di salvare la Terra poiché nella sua mente c’è un ricordo specifico che deve essere ripristinato per poter capire come scongiurare l’imminente apocalisse.

L’agente J porta K in una sala e gli mostra il macchinario che ripristinerà la sua memoria.


Ecco uno stralcio della conversazione.


K: cos’è quello?

J: è un deneuralizzatore. L'energia magnetica ti penetrerà il cervello... ...sbloccando delle informazioni che potrebbero salvare la Terra.

K: D'accordo. E quell'aggeggio cos'è?

J: ll deneuralizzatore.

 
Qui l’agente J vorrebbe spiegare nuovamente a K cosa sia un deneuralizzatore; inspira aria per ricominiciare a parlare ma poi chiude la bocca ed espira col naso (lo so non è divertente spiegato così ma quando lo guarderete capirete).

Questa si potrebbe definire come la Postura da Sconfitta. 


Ora io, nei panni dell’agente V, ho vissuto la medesima scena qualche giorno fa.

Entrano due signore tra i 50 e i 55 anni. Sarà capitato anche a voi di odiare a pelle qualcuno. Ecco; la signora più grande mi è andata immediatamente sui coglioni. L’altra invece no. Dovevano essere sorelle perché si somigliavano come due gocce d’acqua. 
C’ho messo qualche secondo a riconoscerle ma poi ho capito che erano appartenenti ad una specie bicefala; quindi in realtà era una signora sola ma con due teste: una di cazzo e una sorridente.

 
La testa di cazzo mi chiede se ho un codice civile e di procedura civile tascabile.

Naturalmente! Dico io e mi muovo verso lo scaffale dei codici. Le due teste mi seguono e osservano tutta l’operazione. Tiro fuori dallo scaffale 4 codici tascabili e li metto sul bancone. Di solito a questo punto la maggioranza dei clienti si metterebbe a consultare ciò che io ho selezionato per loro. Ci sono delle eccezioni però. Ricordatevi che non siamo soli e che ci sono tanti alieni travestiti da clienti. Quando capita uno di questi soggetti la reazione cambia. La testa simpatica si butta sui codici e comincia la consultazione ma la testa di cazzo non è d’accordo. Appena mi sposto verso il bancone si avvicina furtivamente allo scaffale e comincia a guardare tutti i codici che non ho selezionato e che quindi stanno ancora lì in esposizione.

Non è la prima testa di cazzo che incontro quindi so che la sua specie ha questa reazione. Quello che non ho capito è perché lo fa!

Ha forse paura che io stia complottando contro di lei non mostrandole tutto quello ho?

Pensa forse che voglia segretamente farla bocciare al concorso non dandole il codice civile e di procedura civile definitivo (quello fico che quando lo apri ti inserisce con uno spinotto nella nuca tutta la conoscenza direttamente nella corteccia celebrale come in Matrix)?

 
Vuole cogliermi in fallo tirando fuori l’unico codice che mi è sfuggito?

È ancora un mistero.

Forse dovrei vivisezionare un soggetto vivo per saperlo ma i lavori di costruzione di un laboratorio segreto di vivisezione nell’antibagno vanno a rilento quindi al momento non ho dati sufficienti.

Sinceratasi che non ci siano complotti ai danni della testa sorridente la testa di cazzo si affianca all’altra.

Io intanto rispondevo alle opportune domande della sorridente (qual è il più aggiornato?)

 
Sparando con la mia pistola ottica (è un’arma Jedi che legge i codici a barre) sui codici per avere informazioni sulla data di uscita, li dispongo poi in ordine di aggiornamento: i più vecchi verso di me e più nuovi verso di lei.

La testa di cazzo però non vuole restare in disparte e comincia a ripetere ossessivamente una domanda: sono codici civile e di procedura civile?


Si! Sono civile e procedura tascabili, come avete chiesto. Rispondo la prima volta. Poi continuo a fare la classifica delle date di uscita


Si ma sono codici civile e di procedura civile?


Si! …t tascabili. Ho un attimo di smarrimento e ripenso all’agente J che cerca di spiegare a K cos’è un deneuralizzatore.


Assumo la Postura della sconfitta senza neanche rendermene conto.


La terza volta che mi fa la stessa domanda rispondo con una sorta di ‘mmh mmh’. 


La mia specie (i Vnsmatrix) di solito produce questo lamento poco prima di attaccare la giugulare della preda. Dovrebbe essere un avvertimento per le altre specie ma essendo io l’unico esemplare di Vnsmatrix bisogna conoscermi per saperlo e fuggire in tempo.

Per fortuna la sorridente ha deciso e paga, scongiurando così l’evento che stava per verificarsi.

 
Ricordate: non siamo soli. 


Là fuori c’è un universo di specie che non ci somigliano per niente e noi abbiamo il dovere di conoscerle perchè la conoscenza porta alla tolleranza e alla convivenza pacifica.


……..ma certe volte….


………certe volte…. 

quando la luna è piena…..



GGGRRRRR!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

mercoledì 4 maggio 2016

Teoria M, flusso di gravitoni, quest e sotto-quest

 
Da brava nerd che si rispetti io amo i videogiochi.
Non tutti però. Non sopporto i gestionali e gli strategici.
Mi piacciono gli sparatutto in prima persona (FPS : first person shooter) ma soprattutto adoro i giochi di ruolo (RPG: role playing game).
Nel gioco di ruolo il personaggio cresce e si sviluppa con il dipanarsi della trama del gioco. Si acquisiscono punti esperienza che consentono di ampliare le abilità del personaggio. Modestamente la mia vampira di Sacred era diventata letteralmente invincibile.
Non essendo una giocatrice incallita non ho giocato a moltissimi RPG ma quelli che ho avuto per le mani mi hanno dato tante soddisfazioni. C'è un piacere indescrivibile nell'atto di aggiungere o aumentare un'abilità quando si passa da un livello al successivo. Chi non gioca penserà che sono una disadattata e chi gioca sa esattamente di cosa sto parlando.
Il gioco di ruolo ci consente di creare un personaggio che sarà diverso da tutti gli altri proprio perchè verrà personalizzato a tal punto da non avere eguali. Ricordo ancora Dragon Age. Ti potevi creare dal nulla il tuo personaggio. Io creai una sorta di strigo (vedi the Witcher) donna; una volta tanto che un gioco consentiva di scegliere il sesso del pupazzetto non me lo sono fatto ripetere! Era bellissima e letale con il suo spadone a due mani. O ancora Borderlands e Borderlands 2 dove la mia sirena Maya alla fine era diventata una cecchina micidiale.
 
Come ogni gioco anche l'RPG snocciolerà una lunga serie di missioni che il nostro alter ego digitale dovrà affrontare e superare per acquisire punti esperienza e aumentare le proprie abilità. Affronteremo dunque le quest (missioni) principali e tante sotto-quest (missioni secondarie che daranno meno punti esperienza).
 
Mi viene in mente il primo The Witcher; un gioco eccezionale e talmente coinvolgente da farmelo rigiocare per tre volte scegliendo ogni volta uno schieramento differente. Il protagonista Geralt di Rivia, lo strigo di cui sopra, era un gran figaccione nè buono nè cattivo o forse un po' tutt'e due. Ho giocato ogni missione, anche la più inutile ma quando sono arrivata alla missione di ricerca dei Sephirot mi sono fatta due palle così. In realtà la terza volta che ho ricominciato il gioco l'ho anche lasciato lì a morire proprio per colpa dei Sephirot. Nei panni dello strigo dovevi girarti chilometri e chilometri di palude per trovare tutti questi monoliti; li dovevi attivare e poi non mi ricordo che succedeva. Una noia mortale. Mi facevano male i piedi pur stando comodamente seduta davanti al pc!
 
So a cosa state pensando: vi state chiedendo dove voglio andare a parare con tutto questo parlare di RPG?
La risposta è questa: la teoria M ci dice che ci sono 11 dimensioni ed infiniti universi paralleli. Questi universi, essendo paralleli, non si incontreranno mai ma io credo di averne intersecati un paio. O meglio credo che a questo punto della mia vita si sia creato un flusso di gravitoni che ha consentito a due di questi universi paralleli di interagire tra loro.
 (Qui troverete un post letterario che illustra (alla fine) l'ipotesi di come potrebbe avvenire un contatto tra due universi paralleli. E' per super profani ignoranti come me.)

Dicevo quindi che c'è stata una sorta di trasferimento.

C'è un universo dove io sono il personaggio di un RPG. Nello specifico sono Geralt di Rivia con il fango fino alle ginocchia, perso nelle paludi, alla ricerca dei Sephirot. L'altro universo è quello da cui sto scrivendo questo post.
Il flusso di gravitoni ha trasferito un'infinità di quest e sotto-quest noiosissime dall'universo dello strigo a questo; quello che non ha trasferito sono le abilità dello strigo. I gravitoni hanno anche trasferito le capacità di ogni boss di fine livello che ho affrontato nelle diverse avventure da me giocate nei corpi dei Miei Genitori.

 Dicesi 'Miei Genitori' di due persone piuttosto avanti con l'età che stanno perdendo colpi a vista d'occhio (nel corpo e nella mente). La vecchiaia è ingiusta per chi la vive in prima persona ... ma è ingiusta anche per chi la vive in terza persona! I 'Miei Genitori' sono diventati una sorta di figura mitologica; sono diventati boss di fine livello che lanciano sfide talvolta facili ma quando il flusso di gravitoni si incazza sono capaci di lanciarti sfide che manco il marine di Doom3 se la potrebbe cavare.

Le quest possono essere relativamente facili e con poco punteggio (vammi a comprare i cioccolatini della Venchi al 75%..quelli grandi però). In questo caso basta camminare a lungo ma su strada piana. I Venchi non si trovano ovunque ma io posseggo l'abilità necessaria (sviluppata qualche livello fa).

Poi ci sono le missioni principali...quelle cazzute che poi passi di livello!

 
Si è rotto il televisore. Ci pensi tu?
Voglio le cuffie senza fili ma quelle che si vendono a coppia. La coppia di cuffie non la vende quasi nessuno e tu devi quasi morire per trovarle perchè le vende solo l'emporio che si trova nella zona del crepuscolo ossia quella zona che si trova tra la vita e la morte ai confini della realtà; una porta che si apre solo se chi cerca qualcosa ne ha veramente bisogno ma quando comprerai la coppia di cuffie senza fili dovrai lasciare un pezzo della tua anima in pegno e dovrai tornare periodicamente a rinnovare la polizza altrimenti andrai all'inferno. Infatti periodicamente ci torno a comprare nuove cuffie senza fili perchè si rompono come niente in mano ai 'Miei Genitori'.



 La cosa più affascinante però è l'Easter egg

 
Un Easter egg di solito in un gioco è una cosa simpatica di nessuna utilità o valore ma che il giocatore è fierissimo di aver trovato. Nei forum di videogiochi ci si scambiano informazioni su dove trovare questi oggetti o scritte.
L'addetto agli easter egg di solito è mio padre. L'ultimo che mi ha chiesto non l'ho ancora trovato perchè forse non esiste più. Ho in mano la prova che è esistito ma non c'è ancora conferma ufficiale che esista ancora. È un po' come il mokele mbembe o lo yeti. E' come il 719, l'autobus che si dice passi per viale Marconi ma che puoi aspettare per tutto il resto della tua miserabile vita...tanto non passerà. Alcuni dicono di averlo visto ma non ci sono prove delle loro affermazioni.
L'easter egg che mi sta levando la pelle è una batteria Kodak da 3v al litio.
Ho camminato, camminato e camminato
 
ho calvalcato calvalcato e cavalcato

 
venerdì assalterò la ferramenta che ha preso nota della tipologia di easter egg (premettendo che non aveva mai visto niente del genere)  e scoprirò se la missione andrà a buon fine


 
oppure se perderò rovinosamente a un passo dalla fine del livello

 
ma la strada è lunga e, come disse Robert Frost "ho promesse da mantenere e miglia da percorrere prima di dormire...miglia da percorrere prima di dormire"


sempre che non muoia prima che il gioco finisca!