Qualche volta sei
venuta qui.
Non ricordo che cosa
cercavi ma ricordo i tuoi occhi, lo sguardo che faceva tenerezza.
La foto che gira ti
rende giustizia perchè eri così anche dal vivo.
Che brutta locuzione
ho scelto.
Tu non sei più
viva.
Ti ha ammazzato.
So che non dovrebbe
essere così ma il fatto di aver interagito con te, di averti
conosciuta, anche solo fugacemente, mi rende la tua morte ancora più
inaccettabile.
Me la sento addosso.
Sento la puzza di
bruciato, sento l'odore della tua paura e vedo quegli occhi così
dolci sbarrati dal terrore.
Non riesco a farmene
una ragione.
Non ci riesco perchè
non c'è una ragione.
Non c'è una cazzo
di ragione nel tuo non essere più.
Mi dispiace non
averti conosciuta meglio. Ci sono ragazzi e ragazze che passano qui
anche solo per un saluto. Per una chiacchiera.
Mi ricordo di Giulia
che si era lasciata col ragazzo e mi raccontava in lacrime il
periodaccio che stava passando. Mi ricordo che dopo averci fatto pace
mi portò il fidanzato in libreria per farmelo conoscere.
Mi ricordo di India,
bellissima e triste. Lei si che era a rischio di femminicidio. Le
dissi di evitare il suo ex perchè era davvero pericoloso e ricordo
che ebbi paura per lei. Non l'ho più vista perchè probabilmente ha
lasciato l'università. Spero che stia bene. Almeno non ho letto di
lei sui giornali.
Mi dispiace che tu
non sia diventata una frequentatrice. Voi di economia siete così.
Passate come meteore e poi non vi si vede più fino al semestre
successivo. Pochi/e di voi passano per un saluto e un po' di
cazzeggio.
Avrei voluto darti
qualche consiglio da zia; da persona grande ma non troppo. Non ti
avrei fatto sentire stupida perchè eri innamorata di un coglione ma
magari ti avrei raccontato un po' storie mie e di altre che ti
avrebbero fatto sentire meno sola di fronte a certi comportamenti.
La verità è che tu
la forza l'avevi tirata fuori visto che lo avevi lasciato.
Avevi voltato
pagina, ti eri messa con un altro e vaffanculo a quel coglione.
Solo che il coglione non era
d'accordo.Lui non sapeva voltare pagina perchè quelli come lui sono niente senza qualcuno da controllare.
Quelli come lui non hanno niente dentro e vivono di riflesso; pensano che il mondo giri intorno a loro e non sanno bastarsi; perchè da soli, davanti allo specchio non vedono nulla.
Non riesco neanche ad immaginare come possa stare tua madre adesso.
L'avevi sentita poco prima.
Avrà passato una ventina di minuti tranquilla; il tempo che tu tornassi e parcheggiassi; poi la chiave nella toppa ed eccoti a casa. Invece no. Il tempo passava e tu non tornavi.
Alla fine ti ha trovata. Ti ha dovuto trovare così. Fumo, puzza di bruciato e tu non c'eri nella macchina. Forse eri ferita? Forse ti hanno portata all'ospedale? Forse...... eri poco più in là.
Poi più niente. Un baratro senza fine.
E noi adesso tutti a parlare della tua storia senza sapere niente di te.
Tutti a riempirci la bocca.
Tutti a parlarci addosso e sindacare come ai mondiali di calcio...quando diventiamo tutti allenatori.
E io, che ti ricordavo a malapena, adesso non riesco a dimenticarti.