venerdì 30 luglio 2010

Ma guarda!



Ha riaperto ed è operativo da ieri mattina l’ospedale di Emergency a Lashkar-gah chiuso dal 10 aprile, quando la polizia aveva prelevato tre membri dell’ong accusati di favorire il terrorismo, poi scagionati. Kabul si è ufficialmente scusata con l’ong fondata da Gino Strada.

giovedì 22 luglio 2010

Copioni e copiati



Da Il Fatto di oggi:


Il Tribunale di Napoli ha dato ragione aRoberto Saviano respingendo interamente la tesi degli editori dei quotidiani “Cronache di Napoli” e “Corriere di Caserta”, secondo cui l’autore avrebbe utilizzato per “G o m o r ra ” parti di loro articoli. Con lo stesso provvedimento il Tribunale di Napoli ha invece condannato proprio gli editori di Cronache di Napoli e Corriere di Caserta per aver copiato articoli che lo scrittore aveva pubblicato su Repubblica e altri quotidiani. “A volte - commenta lo scrittore – la verità è più forte del fango. Sono estremamente felice per la sentenza del Tribunale di Napoli che spero metterà finalmente a tacere chi in questi anni, soprattutto in Campania ha tentato di delegittimare il mio lavoro insinuando che fosse una copia di cose già dette e scritte da altri. Un modo banale per invitare a nascondere le mie parole, ancora una volta a non porre attenzione sui meccanismi criminali”.

venerdì 9 luglio 2010

In nome di Dio


Il 26 Agosto del 1978 Albino Luciani fu eletto Papa e successore di Paolo VI.


In Vaticano, parecchie persone non erano contente di questa elezione al soglio pontificio ma, forse, il più scontento di tutti era monsignor Marcinkus.

Marcinkus era il più alto in grado all’interno dello I.O.R., l’Istituto per le Opere Religiose, altrimenti detto Banca Vaticana. Egli intuì immediatamente i pericoli dell’elezione di questo pontefice che, sin dai suoi primi discorsi, aveva lasciato chiaramente intendere di voler far tornare la chiesa cattolica a quegli ideali di carità cristiana propri del cristianesimo antico, rinunciando alle ricchezze superflue.

Su due punti Luciani sembrava irremovibile: l’iscrizione degli ecclesiastici alle logge deviate della massoneria, e l’uso del denaro della chiesa alla stregua di una banca qualunque. L’irritazione del Papa peggiorava al solo sentire nominare personaggi come Calvi e Sindona che, attraverso il Banco Ambrosiano facevano transitare ingenti somme di denaro provenienti dalla mafia, dalla banda della Magliana e da società fittizie destinate a riciclare denaro sporco proveniente dal traffico di droga.

In coincidenza con l’elezione di Luciani venne pubblicato un elenco di 131 ecclesiastici iscritti alla P2, la massoneria deviata di Licio Gelli, buona parte dei quali erano del Vaticano. La lista era stata diffusa da un piccolo periodico «O.P. Osservatore Politico» di quel Mino Pecorelli destinato a scomparire un anno dopo l’elezione di Albino Luciani.

Fabiola Moretti, ex compagna di Danilo Abbruciati (Nembo Kid della serie Romanzo criminale) ed ex compagna di Antonio Mancini ‘l’accattone’ (Ricotta della serie tv) testimonia di aver pulito una pistola. Dopo averla smontata e ripulita Abbruciati la guardò e le disse: ‘Lo sai che quello è l’abbacchio di Pecorelli?’ Voleva dire che era la pistola dell’omicidio.

Tornando alla lista ecclesiastico-massonica, questa comprendeva, fra gli altri, i nomi di: Jean Villot (Segretario di Stato, matr. 041/3, iniziato a Zurigo il 6/8/66, nome in codice Jeanni), Agostino Casaroli (capo del ministero degli Affari Esteri del Vaticano, matr. 41/076, 28/9/57, Casa), Paul Marcinkus (43/649, 21/8/67, Marpa), il vicedirettore de «L’osservatore Romano» don Virgilio Levi (241/3, 4/7/58, Vile), Roberto Tucci (direttore di Radio Vaticana, 42/58, 21/6/57, Turo).

La morte di Albino Luciani, dopo solo 33 giorni di pontificato, suscitò incredulità e stupore, sentimenti accresciuti dalle titubanze del Vaticano nello spiegare il come, il quando ed il perché dell’evento. In questo modo, l’incredulità diventò prima dubbio e poi sospetto. Era morto o l’avevano ucciso?


Fu detto all’inizio che Luciani era stato trovato morto con in mano il libro «l’imitazione di Cristo», successivamente il libro si trasformò in fogli di appunti, quindi in un discorso da tenere ai gesuiti ed infine, qualche versione ufficiosa volle che tra le sue mani ci fosse l’elenco delle nomine che il Papa intendeva rendere pubbliche il giorno dopo.

Dapprima, l’ora della morte fu fissata verso le 23 e, quindi, posticipata alle 4 del mattino. Secondo le prime informazioni, il corpo senza vita era stato trovato da uno dei segretari personali del Papa, dopo circolò la voce che a scoprirlo fosse stata una delle suore che lo assistevano.

Qualcuno insinuò che forse sarebbe stato il caso di eseguire un’autopsia e questa voce, dapprima sussurrata, arrivò ad essere gridata dalla stampa italiana e da una parte del clero.

Naturalmente l’autopsia non venne mai eseguita ed i dubbi permangono ancora oggi.



Un libro parla di questa oscura pagina della storia del trono di Pietro: David Yallop, In nome di Dio, Pironti 1985. Lo so è fuori commercio ma vale la pena sforzarsi per trovarlo in biblioteca o in rete.

Lo scrittore inglese individua 6 probabili sospetti dell’omicidio del Papa: il Segretario di Stato Jean Villot, il cardinale di Chicago John Cody, il presidente dello I.O.R. Marcinkus (in basso a destra nella foto sotto), il banchiere Michele Sindona(in basso a sinistra nella foto sotto), il banchiere Roberto Calvi (in alto a destra nella foto sotto)e Licio Gelli maestro venerabile della Loggia P2 (in alto a sinistra nella foto sotto), cui appartenevano tutti i sospetti.

Secondo Yallop, Gelli decise l’assassinio, Sindona e Calvi avevano buone ragioni per desiderare la morte del Papa ed avevano le capacità ed i mezzi per organizzarlo, Marcinkus sarebbe stato il catalizzatore dell’operazione mentre Cody era assenziente in quanto Luciani era intenzionato ad esonerarlo dalla sede di Chicago dove aveva attirato le attenzioni non solo della sua chiesa ma addirittura della giustizia cittadina e della corte federale per amnovre finanziarie poco chiare. Villot, infine, avrebbe facilitato materialmente l’operazione.

La morte di Giovanni Paolo I scongiurò i trasferimenti di questi cardinali dai posti chiave della Curia e infatti Marcinkus rimase al suo posto fino a fine carriera. Il successore di Luciani, Giovanni Paolo II, sfruttò al massimo le competenze del banchiere di Dio usando lo IOR come riciclatore di denaro fino a sottrarre almeno 300 miliardi di lire che furono inviati in Polonia per sostenere la causa di Solidarnosc contro il governo comunista di Jaruselski.

La sparizione di questa somma generò pericolosi malumori. Il denaro infatti non era stato investito ma speso. Il Banco Ambrosiano aveva operato da tramite per questa gigantesca speculazione e Calvi (Presidente della banca) non ne uscì vivo. Si dette alla latitanza e fu trovato impiccato a Londra sotto il Ponte dei Frati Neri la mattina del 17 giugno 1982. In quel viaggio lo aveva accompagnato Flavio Carboni(a sinistra nella foto in basso), che, insieme a Pippo Calò (cassiere della mafia, a destra nella foto), Ernesto Diotallevi (banda della Magliana) e Silvano Vittor (contrabbandiere) furono processati per il delitto e in seguito assolti per insufficienza di prove.

La sparizione del denaro diede luogo ad altre rappresaglie.

Il 22 giugno 1983 scomparve nel nulla la cittadina vaticana Emanuela Orlandi.

Sabrina Minardi, ex amante di Enrico De Pedis, detto Renatino (il Dandy della serie tv) afferma che la ragazza fu rapita per dare un segnale a Giovanni Paolo II: restituire i miliardi che mafia ed esponenti della banda della Magliana (in particolare De Pedis) avevano prestato allo IOR attraverso il banco Ambrosiano.

A quanto pare Carboni non ha perso il vizio delle riunioni segrete dato che è di queste ore la notizia di un suo coinvolgimento in una sorta di gruppo segreto (loggia?) il cui scopo era favorire la promulgazione di leggi, il varo di delibere per appalti ecc.

giovedì 8 luglio 2010

Figli(e) e figliastri

La figlia


I figliastri



Dal Fatto di oggi:



‘Adesso spunta una norma ad “aziendam”. La Mondadori di Berlusconi. Il relatore della manovra, Antonio Azzollini, ha inserito una modifica che perfeziona un’altra legge ad personam, introdotta nel decreto legge incentivi del marzo scorso: i contribuenti, vittoriosi rispetto al fisco nei primi due gradi di giudizio, e poi portati alla Commissione tributaria centrale o alla Cassazione, possono risolvere le proprie pendenze con il pagamento di un importo pari al 5% del dovuto. La modifica di Azzollini, introduce una condizione necessaria per l’attuazione della legge: sarà un'attestazione degli uffici dell'amministrazione finanziaria a comprovare la regolarità dell'istanza e il pagamento integrale di quanto dovuto per la chiusura agevolata di controversie fiscali ultradecennali. Come nel caso della Mondadori che ha un processo tributario in Cassazione da 400 miliardi di lire. Protesta il capogruppo del Pd in Commissione Giustizia alla Camera, Silvia Della Monica: “Mentre a tutte le istituzioni e al paese si impongono irragionevoli sacrifici e tagli, sarà consentito a Berlusconi di estinguere il contenzioso tributario per la Mondadori con il pagamento di una modesta somma: il 5 per cento del dovuto".’





Intanto gli Aquilani dovranno pagare TUTTO, dilazionandolo in 10 anni.



Perché non facciamo a loro questo maxi sconto fiscale?

martedì 6 luglio 2010

In Finlandia Internet è un diritto


Da Internazionale:


Dal 1 luglio 2010 in Finlandia internet è considerato ufficialmente un servizio fondamentale. Il parlamento ha infatti sancito il diritto di ogni cittadino ad avere una connessione minima garantita di un megabit al secondo nella propria residenza o al posto di lavoro.

Sul sito dell’Autorità per le comunicazioni finlandese si legge che la connessione può essere via cavo o wireless e dev’essere attivata in un tempo e a un prezzo ragionevoli.

Inoltre il governo s’impegna ad alzare la banda minima da uno a cento megabit al secondo entro il 2015. In un’intervista alla Bbc la ministra delle comunicazioni, Suvi Linden, ha spiegato che questa decisione è stata presa “valutando l’importanza di internet nella vita quotidiana dei finlandesi: non è più solo un mezzo d’intrattenimento. La Finlandia ha lavorato molto per sviluppare una società dell’informazione e solo un paio di anni fa ci siamo resi conto che non tutti avevano accesso alla rete”. In Finlandia il 96 per cento della popolazione è connessa a internet.

È una rivoluzione che dovrebbe far vergognare la Gran Bretagna, scrive Shane Richmond, caporedattore della sezione tecnologia del Telegraph. Anche se la Finlandia ha meno abitanti di Londra, il fatto che sia sparsa in un territorio ampio e poco accessibile fa sì che l’iniziativa del governo sia degna di nota. In Gran Bretagna, la velocità media delle connessioni a internet è di 3,6 megabit al secondo, ma solo il 73 per cento delle persone ne ha una.

Richmond si chiede inoltre se sia corretto considerare l’accesso a internet un diritto. Forse non è importante quanto il diritto alla libertà d’espressione, conclude, ma si può sicuramente paragonare all’accesso all’elettricità e all’acqua corrente.

.......proprio come da noi!


venerdì 2 luglio 2010

Tutti alle Cayman!


Dal Fatto:


“PARIGI – L’idea è venuta dopo gli arresti a raffica di blogger durante le proteste in Iran. Senza contare i dissidenti cinesi pedinati, perseguitati, incarcerati per aver mandato una mail di troppo. Cosi’ è nato il kit per navigare «sicuri» su Internet. E in maniera del tutto anonima. E’ la nuova iniziativa di Reporters sans frontières a disposizione di dissidenti politici, giornalisti e blogger in Paesi a rischio, dove la censura è sempre in agguato. Obiettivo: inviare articoli, dati, racconti in presa diretta senza essere intercettati.


(…) Il kit, basato su tecnologie sperimentate da Xerobank, permette di mandare mail e di consultare siti in maniera del tutto anonima. I dati inviati sono criptati. E, prima di raggiungere la destinazione finale, vengono fatti transitare attraverso vari routers negli Stati Uniti, in Canada e nei Paesi Bassi, per confondere le piste. Se il dissidente o il giornalista si trova a Parigi, potrà utilizzare direttamente alcuni computer «sicuri» nella sede di Reporters sans frontières (Rsf). Quando rientrerà a casa, potrà portare con sé una chiave Usb con il kit e un software speciale per la navigazione su Internet, che avviene attraverso la rete di Xerobank. Oppure sarà Reporters sans frontières a mandare il kit a chi ne avrà bisogno, «nella discrezione più assoluta», fanno sapere a Parigi, alla sede dell’organizzazione. Il sistema puo’ essere installato facilmente su uno smartphone. Xerobank e Rsf assicureranno pure un servizio di «refugee hosting», che permette a giornalisti e bloggers di creare siti al riparo dalla censura dei loro Paesi”


Se passerà il ddl intercettazioni forse anche i blogger italiani dovranno organizzarsi in tal senso.


Un consiglio: cominciamo a cercare server sulle isole Cayman; così noi avremo lì i nostri blog e loro avranno lì i loro fondi neri.


giovedì 1 luglio 2010

Diretta streaming

Maratona web di Liberarete.tv per la diretta on line della manifestazione nazionale contro la legge bavaglio
Giovedì 1° Luglio 2010 dalle ore 17 alle ore
La diretta dell'evento avverrà dal Teatro Lo Spazio, via Locri 42, Roma (vicino P.zza San Giovanni).
Promossa da Libera rete