Dal Fatto:
“PARIGI – L’idea è venuta dopo gli arresti a raffica di blogger durante le proteste in Iran. Senza contare i dissidenti cinesi pedinati, perseguitati, incarcerati per aver mandato una mail di troppo. Cosi’ è nato il kit per navigare «sicuri» su Internet. E in maniera del tutto anonima. E’ la nuova iniziativa di Reporters sans frontières a disposizione di dissidenti politici, giornalisti e blogger in Paesi a rischio, dove la censura è sempre in agguato. Obiettivo: inviare articoli, dati, racconti in presa diretta senza essere intercettati.
(…) Il kit, basato su tecnologie sperimentate da Xerobank, permette di mandare mail e di consultare siti in maniera del tutto anonima. I dati inviati sono criptati. E, prima di raggiungere la destinazione finale, vengono fatti transitare attraverso vari routers negli Stati Uniti, in Canada e nei Paesi Bassi, per confondere le piste. Se il dissidente o il giornalista si trova a Parigi, potrà utilizzare direttamente alcuni computer «sicuri» nella sede di Reporters sans frontières (Rsf). Quando rientrerà a casa, potrà portare con sé una chiave Usb con il kit e un software speciale per la navigazione su Internet, che avviene attraverso la rete di Xerobank. Oppure sarà Reporters sans frontières a mandare il kit a chi ne avrà bisogno, «nella discrezione più assoluta», fanno sapere a Parigi, alla sede dell’organizzazione. Il sistema puo’ essere installato facilmente su uno smartphone. Xerobank e Rsf assicureranno pure un servizio di «refugee hosting», che permette a giornalisti e bloggers di creare siti al riparo dalla censura dei loro Paesi”
Se passerà il ddl intercettazioni forse anche i blogger italiani dovranno organizzarsi in tal senso.
Un consiglio: cominciamo a cercare server sulle isole Cayman; così noi avremo lì i nostri blog e loro avranno lì i loro fondi neri.