giovedì 30 aprile 2009

Storia di una holding politico criminale - Parte 3


Il 16 marzo 1978 le Brigate rosse sequestrano l’allora presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro. Lo terranno in ostaggio per 55 giorni durante i quali si svolgeranno, in sedi diverse, trattative tra varie parti in campo: alcuni politici, le stesse Brigate rosse, membri della nuova camorra organizzata, della mafia e anche della banda della magliana. Verrano diffusi dalle BR sei comunicati, fatti trovare in posti pubblici previa telefonata a quotidiani romani. Ci fu però un settimo comunicato in cui il gruppo terroristico dichiarava di aver giustiziato l’onorevole Moro e di aver gettato il ciorpo nel lago della Duchessa (Rieti).
Il comunicato è un falso malconfezionato e il falsario che l’ha redatto è Antonio Chichiarelli detto Toni il falsario alias Il Larinese. Il Larinese è in buoni rapporti con la malavita romana e in particolare con Nembo Kid e il Libanese. I motivi per i quali il Larinese abbia confezionato questo maldestro tenativo di imitazione non saranno mai chiariti. Certo è che la banda della magliana fu allertata da più parti e invitata ad occuparsi del sequestro Moro. Raffaele Cutolo alias ‘O professore, su invito del suo avvocato Cangemi, contattò il Sardo e il Libanese per individuare il covo in cui era tenuto l’onorevole. Il Sardo, dopo pochi giorni, fece sapere al camorrista che il covo era stato individuato. Cutolo testimoniò in seguito: “Mi fu detto (dai miei tramiti) che i referenti politici dell’avvocato avevano detto di non mettere più il naso in quella vicenda”. Anche il Freddo conferma la notizia: “Durante il sequestro Moro ho partecipato a un incontro avvenuto sulla riva del Tevere, sotto ponte Marconi, al quale parteciparono il Sardo, il libanese e un uomo politico molto importante che se non ricordo male doveva essere l’onorevole Flaminio Piccoli. Io ed altri rimanemmo sulla strada. L’incontro serviva a stabilire i termini di un nostro intervento per salvare Moro.” Altre testimonianze sui contatti tra malavita e potere politico sulla vicenda Moro arrivano da Tommaso Buscetta che all’epoca stava tentando di intercedere per la liberazione dell’ostaggio. Pippo Calò alias Zio Carlo si oppose fermamente perché i suoi referenti politici non volevano che Moro fosse liberato.Anche il mafioso Stefano Bontade dichiarerà che Zio Carlo gli riferì: “ Ancora non l’hai capito che uomini politici di primo piano del suo partito non lo vogliono libero?” (dalla domanda di autorizzazione a procedere contro il senatore Giulio Andreotti, 8 giugno 1993)
Il 9 maggio 1978 il cadavere di Aldo Moro viene rinvenuto in una Renault 4 rossa parcheggiata in via Caetani. Il successivo 1 ottobre i reparti speciali antiterrorismo del generale Dalla Chiesa fanno irruzione nel covo brigatista di Via Montenevoso a Milano dove trovano il memoriale dell’onorevole Moro. Durante la sua prigionia Moro scrisse molte lettere, alcune delle quali furono fatte recapitare dai brigatisti. La maggior parte degli incartamenti rimasero però in mano brigatista. Secondo il giornalista Carmine Pecorelli alias il Pidocchio il memoriale che fu reso pubblico era stato preventivamente censurato occultando riferimenti imbarazzanti a esponenti del governo, primo fra tutti Andreotti (all’epoca presidente del consiglio).

Il Pidocchio ha informatori molto attendibili poiché è un affiliato alla P2 di Licio Gelli (nella foto sotto) e i suoi sospetti troveranno conferma l’8 ottobre del 1990, quando nello stesso covo di Via Montenevoso verrà trovata una seconda copia del manoscritto che includeva scritti inediti.


In alcuni scritti Moro rivolgeva attacchi durissimi ad Andreotti che era invischiato in un passaggio di assegni tra il palazzinaro Caltagirone (attuale suocero di Pier Ferdinando Casini e proprietario del centro commerciale romano Parco Leonardo), il gruppo SIR di Nino Rovelli e l’Italcasse. Andreotti Avrebnbe negoziato personalmente alcuni assegni cedendoli a diverse persone (dalla domanda di autorizzazione a procedere contro il senatore Giulio Andreotti, 8 giugno 1993). Pecorelli era molto interessato alle vicende andreottiane e voleva dedicargli il numero della sua rivista OP (Osservatore Politico) col titolo ‘Gli assegni del presidente’. Per evitare l’uscita di questo numero Caltagirone fece consegnare 30 milioni alla rivista e 15 a Pecorelli. Il 20 marzo 1979 Pecorelli viene ucciso con 4 colpi di pistola silenziata. Gli autori dell’omicidio non saranno mai individuati anche se il terrorista dei NAR Walter Sordi afferma che Giusva Fioravanti aveva ucciso Pecorelli su mandato di Licio Gelli,o forse per fare un favore al Nero (Carminati), che a sua volta agiva per conto della banda della Magliana.

segue

mercoledì 29 aprile 2009

Un presidente terremotato


Dal blog di Marco Travaglio:


"Finalmente qualcuno comincia a contestare Al Tappone per l’indecente gestione propagandistica del dopo-terremoto in Abruzzo. Uscendo coraggiosamente dal Truman Show della Televisione Unica, alcuni sfollati iniziano a domandarsi che senso abbia lasciar trasformare le rovine dell’Aquila e dintorni in un set cinematografico per le passeggiate del Cainano e della sua corte.
Il defilè di gerarchi e gerarchesse sulle macerie, il Consiglio dei ministri all’Aquila, il 25 Aprile a Onna, e prossimamente il Primo Maggio dei sindacati di nuovo all’Aquila e l’immancabile G8 (inizialmente promesso ai napoletani, poi ai sardi, ora agli abruzzesi: avanti i prossimi).
Si spera che qualche partito di opposizione, casomai ve ne fossero, raccolga il malcontento che sta montando nelle zone terremotate indipendentemente dalle istigazioni di Vauro e Annozero. Altrimenti quello è capace di dirottare sull’Abruzzo anche le selezioni di Miss Italia e di Miss Muretto, lo Zecchino d’Oro, il Festival di Sanremo, il Grande Fratello, la Fattoria e l’Isola dei Famosi. L’altro giorno, a Napoli (altro set d’eccezione per le esibizioni del Presidente Partigiano travestito da spazzino), due giovani abruzzesi l’hanno accolto in Prefettura al grido di “Non venire più in Abruzzo, ci stai rovinando”. I due, scampati al sisma, nulla hanno potuto contro la Digos, che li ha prontamente identificati. Ma alla fine li ha dovuti rilasciare perché “privi di precedenti penali”. Peccato: bastava un solo precedente, e il Cainano li avrebbe messi in lista per le Europee"

Stress da spazio



Tutte le agenzie spaziali stanno cercando il modo per andare su Marte. Sistemi di propulsione, protezione dai raggi cosmici, traiettorie, tutto viene studiato nel dettaglio. Ma c'è un aspetto che è ancora poco conosciuto: la psicologia degli astronauti. Un viaggio di andata e ritorno su Marte, con qualche mese di permanenza, richiede più o meno tre anni.Come assicurare l'equilibrio mentale dell'equipaggio? Gli psicologi hanno individuato i fattori che creano problemi più spesso: l'isolamento, il confinamento in uno spazio ridotto, la convivenza forzata, l'inattività e le differenze culturali. Un buon modello è Concordia, la stazione antartica italo-francese: inaccessibile durante l'inverno australe, la base è uno dei luoghi più isolati al mondo. Ogni anno ci vive una decina di ricercatori e tecnici per nove mesi. L'ideale per compiere esperimenti sul comportamento umano. Ma per il 2009 l'agenzia spaziale europea e quella russa preparano l'esperimento Mars 500: sei volontari saranno rinchiusi per 520 giorni in uno spazio di 200 metri quadrati senza finestre alla periferia di Mosca.Questo tipo di esperimenti basterà a far capire come selezionare l'equipaggio giusto? Resta comunque impossibile prevedere, scrive Science & Vie, che effetto avrà sulla psiche degli astronauti vedere la Terra diventare un puntino quasi invisibile.

martedì 28 aprile 2009

Storia di una holding politico criminale - Parte 2

Il primo passo del Libanese è collegare le batterie del Sardo e del Freddo per fare affari, tramite il Bufalo e Claudio Sicilia detto er Vesuviano alias Trentadenari, con la camorra di Cutolo. La camorra vende la droga e la nuova organizzazione romana la piazza su tutta Roma.
Il salto di qualità che farà da battesimo all’unione delle diverse batterie sarà una verifica operativa del sodalizio, attuata con un sequestro di persona.
Il 7 novembre 1977 a Settebagni viene sequestrato il Duca Massimiliano Grazioli Lante della Rovere. La custodia dell’ostaggio è affidata ad una modesta banda di Montespaccato e dopo quattro mesi di vessazioni il duca viene ucciso. Il riscatto pagato ammonta a 2 miliardi di lire, divisi tra quelli di Montespaccato e i romani del Libanese. Nonostante la somma ottenuta sia molto inferiore alla richiesta di 10 miliardi, l’operazione viene considerata un successo poiché la prospettiva di una collaborazione organica tra le batterie è fattibile e si sta già attuando nel traffico di stupefacenti.
Le regole operative del patto si basano sul concetto di ‘stecca para’ ossia l’equa suddivisione dei guadagni e dei rifornimenti di droga che sarà piazzata da ogni batteria nel proprio territorio di origine.
La nuova holding criminale è nata e la sua caratteristica consociativista permetterà di agire come un unico gruppo nei grandi progetti e di mantenere l’autonomia negli ambiti criminosi direttamente controllati. Una vera e propria agenzia criminale che offre personale specializzato e mezzi.
Come nell’antica Roma, il centro di potere esigeva un tributo ma concedeva alle province autonomia locale e gestione del territorio. La differenza qui è che il tributo si traduce in un fondo comune che, reinvestito, moltiplica i profitti.
Oltre al legame con la mafia e la camorra, il Libanese acquisisce il contributo tecnico-politico del fascista Aldo Semerari, noto criminologo romano che effettua perizie psichiatriche per i tribunali nazionali. A lui fanno riferimento ‘camerati’ come il prof. Fabio De Felice e il terrorista Aleandri (del gruppo del Nero).
I tre sono legati al venerabile Maestro della Loggia Massonica Propaganda 2 (detta P2) Licio Gelli. Alla P2 sono affiliati magistrati, dirigenti delle forze dell’ordine, capi dei servizi segreti (generale Giuseppe Santovito del Sismi tessera 1630 e generale Giulio Grassini del Sisde tessera 1620), nonché imprenditori come l’attuale Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi (tessera 1816).
Il collegamento con Semerari e i massoni fa si che ci sia sempre un mutuo soccorso tra le parti. La banda ricicla soldi e bottini delle rapine dei terroristi e i terroristi ripagano con azioni criminali per conto della banda o di committenti dei servizi segreti. De Felice, Semerari, Aleandri, il Libanese, il Freddo e il Bufalo, insieme al malavitoso romano Alessandro D’Ortenzi detto Zanzarone si incontrano nell’estate del 1978 nella villa di De Felice vicino a Rieti e sanciscono un’alleanza politico criminale. D’Ortenzi, in una testimonianza, afferma che: “Non si giocava certo a briscola, si parlava della destabilizzazione del paese, di creare più caos possibile con degli attentati da eseguire nella varie città italiane per creare più confusione possibile, e una volta che lo stato era allo sbando, prendere il potere”. Stabilito il vincolo associativo tra le varie batterie di Roma, attivato il collegamento con la grande criminalità nazionale (mafia e camorra), con l’eversione neofascista e con la Loggia P2, la banda della Magliana una realtà consolidata e importante.
Un’organizzazione “nella quale l’antistato consuma tutto il suo potenziale eversivo e antagonista per divenire esso stesso istituzione e sistema che si arroga il diritto di eliminare tutte le sue variabili impazzite, di proteggere tutti coloro che operano all’interno delle sue finalità (…) è certo che se vi è stata un’organizzazione permanentemente dedita al malaffare che abbia avuto protezioni e che sia stata sottovalutata nonostante gli elementi di accusa raccolti, questa è la banda della Magliana. E ciò per la vastità dei coinvolgimenti istituzionali che essa ha saputo conquistare” Requisitoria dei pubblici ministeri di Bologna Libero Mancuso e Attilio Dardani, 13 Maggio 1986
Curiosità: La serie televisiva 'Romanzo criminale' è stata preceduta, il 15 ottobre 2008, da una campagna di marketing che ha visto, per un giorno, protagonisti, quattro busti ritraenti gli attori che interpretano i componenti della banda della Magliana. Alemanno giudicò l'iniziativa una trovata pubblicitaria di “cattivo gusto”.
(segue)

lunedì 27 aprile 2009

Il volto dell'Italia in Europa


Questo articolo di Repubblica del 21 Aprile mi era sfuggito:

"ROMA - Un corso di formazione politica in vista delle elezioni europee. "L'aula" è nella sede del Pdl in via dell'Umiltà. Gli insegnanti sono il ministro degli Esteri Franco Frattini e il vice presidente dell'Europarlamento Mario Mauro. Gran cerimoniere il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. La classe è tutta femminile: alcune giovani parlamentari del Popolo della libertà (sponda Forza Italia) e venticinque giovani possibili candidate "non politiche". Queste ultime accomunate da un passato nel mondo della televisione o più in generale dello spettacolo. Le potenziali eurodeputate. Alla lezione ha assistito Eleonora Gaggioli che ha recitato nella terza edizione della fiction Elisa di Rivombrosa. C'era anche Camilla Ferranti, nota alle cronache soprattutto per aver interpretato una parte in Incantesimo, decima edizione. Poi Angela Sozio, pugliese classe 1973, la rossa partecipante alla terza edizione del Grande Fratello. E Barbara Matera, nel 2000 giovane concorrente dell'edizione pugliese di Miss Italia, poi annunciatrice per RaiUno dal 2003 al 2007 e attrice in alcune fiction. C'erano, come detto, anche alcune parlamentari: Beatrice Lorenzin, Michaela Biancofiore, Gabriella Giammanco, Laura Ravetto, da Annagrazia Calabria a Barbara Mencucci. Dopo Frattini e Mauro, è stata la volta del Cavaliere, fedele alla linea del "rinnovamento" e dei volti nuovi. "Molte di voi non lo sanno, alcune sono deputate: ebbene, sarete candidate alle europee - ha detto il premier alle "allieve - Voglio volti giovani, facce nuove, per rinnovare l'immagine del Pdl e dell'Italia in Europa".
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A una parte della riunione-lezione sulla storia e il funzionamento dell'Unione europea, la prima del corso che durerà tre giorni, hanno partecipato i due coordinatori del Pdl Denis Verdini e Ignazio La Russa
."


Immagino il programma del meeting:


ore 9.00 - Rudimenti di diritto pubblico. Relatori Ministro Frattini e Vicepresidente Mauro.
Si parlerà di geografia (l'Italia è uno stato a forma di stivale, c'è la Repubblica parlamentare con i buoni a destra e i cattivi a sinistra...non si può essere più specifici visto il pubblico cui è destinata la lezione). Dell'Europa si parlerà un'altra volta... oggi non ci arriviamo con tutto quello che c'è da dire su destra e sinistra.


ore 11.00 - Lezione sui rudimenti della nuova religione delle libertà retta dal Presidente Silvio Berlusconi (io sono il Silvio tuo, non avrai altro Silvio all'infuori di me ecc ecc)


ore 12.00 - Foto di gruppo prima che si scompiglino i capelli a tutti


ore 13.00 - pranzo a buffet


ore 14.00 - Ammucchiata corretta da viagra e cocaina


ore 16.00 - Pompino di ringraziamento e saluti

venerdì 24 aprile 2009

Storia di una holding politico criminale


Premessa: Questa è una storia vera. I suoi protagonisti hanno nomi reali, soprannomi e infine alias letterari (non tutti). Questo perché la letteratura, come spesso accade, riesce a far percepire la carne e il sangue più della cronaca.

I veri nomi dei protagonisti verranno man mano sostituiti dagli alias*.

Gli alias letterari derivano dal libro Romanzo criminale di Giancarlo De Cataldo, edito da Einaudi e dalle trasposizioni filmiche e televisive omonime. La storia vera è descritta da Gianni Flamini in La banda della Magliana edito da Kaos, libro dal quale ho attinto a piene mani.
1975 Carcere romano di Regina Coeli.

Quattro detenuti si trasformano in manager e concepiscono un’idea vincente. Un’idea che darà vita alla più importante e famigerata holding criminale che Roma e l’Italia intera abbiano mai visto.
I quattro si chiamano Antonio Mancini detto l’Accattone o Ricotta, Nicolino Selis alias il Sardo, Giuseppe Maglioglio e Giovanni Girlando alias Satana. Parlano di Napoli e dell’ascesa criminale di un uomo non ancora conosciuto: un tale Raffaele Cutolo sta mettendo in piedi un’organizzazione criminale allo scopo di escludere dal territorio infiltrazioni di altre organizzazioni esterne alla città. La nuova idea di Cutolo passerà alla storia come Nuova Camorra Organizzata.

I quattro cominciano a pensare ai nomi dei possibili affiliati di una nuova organizzazione che possa coprire il territorio della capitale, dominata finora da tante piccole bande, dette ‘batterie’, sganciate l’una dall’altra. Escono fuori diversi nomi ma tutti concordano che una personalità di sicuro spessore criminale possa essere Gianfranco Urbani detto er Pantera alias il Puma. Urbani però rifiuta l’affiliazione preferendo un ruolo di collegamento con organizzazioni esterne e offre la sua disponibilità per risolvere conflitti interni. Farà da contatto con i thailandesi per gli approvvigionamenti di eroina e con la ‘ndrangheta calabrese.

Fuori dal carcere intanto crescono le batterie di Maurizio Abbatino detto Crispino alias il Freddo e di Franco Giuseppucci detto er Fornaretto o il Negro alias il Libanese. Era da poco stata sbaragliata dalle forze dell’ordine la banda dei Marsigliesi che si erano insediati nella capitale e avevano preso le redini del crimine di alto livello con traffico di droga e sequestri. Il vuoto lasciato viene così colmato dalla malavita romana, con la nascita della cosiddetta Banda della Magliana.

Al momento dell’uscita di scena dei marsigliesi spiccano tre batterie:

la prima è quella di Trastevere - Testaccio (i testaccini) di cui fanno parte Enrico De Pedis detto Renatino alias il Dandi e Danilo Abbruciati detto er Camaleonte alias Nembo Kid (attivo nell’orbita del mafioso Pippo Calò).


La seconda batteria è quella di Acilia – Ostia capeggiata da Nicolino Selis alias il Sardo, che annovera anche Giovanni Girlando alias Satana, Libero Mancone alias Fierolocchio, i fratelli Carnevale alias fratelli Buffoni. Questa batteria è legata alla Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo.
Infine nel quartiere Magliana agisce una batteria indipendente formata da Maurizio Abbatino detto Crispino alias il Freddo, Marcello Colafigli detto Marcellone alias Bufalo, Renzo Danesi, Enzo Mastropietro e altri. La batteria della Magliana ha contatti con i servizi segreti italiani, con i quali collabora in operazioni sporche e falsi attentati attribuiti a gruppi terroristi di destra e di sinistra.



Il ruolo primario nella tessitura del vincolo associativo tra queste batterie lo svolge Franco Giuseppucci alias il Libanese. Trentenne, leader riconosciuto da tutte le bande di Roma e dintorni il Libanese orbita nel campo delle scommesse clandestine (Ippodromi di Tor di Valle e Capannelle) e svolge la funzione di armiere per i rapinatori di mestiere. Gli vengono affidate le armi che lui custodisce in una roulotte parcheggiata al Gianicolo. Simpatizzante di estrema destra Giuseppucci è anche un collegamento con gruppi terroristi dell’estrema destra eversiva come i NAR di Giuseppe Valerio Fioravanti detto Giusva e suo fratello Cristiano e Massimo Carminati (alias il Nero).



*L’alias identifica il personaggio della serie tv Romanzo criminale

(segue)

giovedì 23 aprile 2009

Un Presidente partigiano

Per un 25 aprile sentito e partecipato

mercoledì 22 aprile 2009

L'immoralità dei moralizzatori


Io se fossi Dio farei un salto all'Istituto Provolo per regolare i conti.

Mentre dai pulpiti vaticani piovono condanne sull'interruzione di gravidanza, sull'uso degli anticoncezionali e del profilattico, sulla ricerca sulle staminali, sul diritto a morire con dignità rifiutando l'accanimento terapeutico, vicende davvero gravi, che coinvolgono il clero, passano in sordina.
Dal blog di Vania Lucia Gaito, autrice di Viaggio nel silenzio, Edizioni Chiare lettere:

"L'istituto Provolo è stato, fino alla metà degli anni Ottanta, un istituto per ragazzi sordi. Una specie di collegio dove si studiava, si mangiava, si faceva vita comunitaria, si dormiva in grandi camerate. Entravano a sei, sette, dieci, dodici anni. E avrebbero dovuto ricevere cure, educazione e sostegno. Invece ricevevano violenze e abusi. Le testimonianze sono raccapriccianti. Rapporti sodomitici nei bagni, nelle camere dei preti, in confessionale, sotto l'altare. Le vittime che hanno denunciato gli abusi sono 67, un numero impressionante. Violentati da sacerdoti e fatelli laici, da soli o in gruppo, costretti con punizioni fisiche e con percosse. Accusato anche un alto prelato, molto famoso a Verona, da un ex allievo, Bruno: seconda la testimonianza resa dalla vittima, due sacerdoti accompagnavano Bruno nel palazzo dell'ecclesiastico dove l'alto prelato abusava di lui. Ma non era il solo accusato: Bruno ha fatto nomi e cognomi di altri 15 sacerdoti e confratelli. E Bruno non è il solo.Bambini provenienti da famiglie povere, colpiti da sordità, che spesso fra le mura dell'istituto sono stati costretti a rimanerci fino ai 18 anni. Bambini ai quali la vita aveva già tolto molto.
Ma ormai, per la legge italiana, i reati sono caduti in prescrizione. E gli unici che possono prendere provvedimenti sono i religiosi della Congregazione della Compagnia di Maria, che hanno sempre gestito l'istituto, e la Congregazione per la Dottrina della Fede, che ha avocato a sè i procedimenti di questo genere fin dal 2001, con la lettera "De delictis gravioribus" firmata dall'allora cardinale Joseph Ratzinger. Così, le vittime si sono rivolte ai superiori della Compagnia di Maria, al vescovo di Verona, ai vertici del Provolo: non chiedono nè risarcimenti economici nè condanne penali. Chiedono solo che i sacerdoti e i confratelli che avrebbero usato loro violenza, e sono almeno 25, siano allontanati. E' ovvio che non stiamo parlando di "casi isolati", come finora hanno tentato di farci credere i vari monsignor Rino Fisichella e le alte gerarchie vaticane. Perchè 25 casi isolati, tutti all'istituto Provolo, pare vadano oltre i più fantasiosi calcoli probabilistici.

Le vittime, riunite in associazione, hanno avuto almeno tre incontri col vescovo veronese, e diversi incontri coi vertici del Provolo. Raccontano un incontro con don Danilo Corradi, superiore generale dell'Istituto, durante il quale, di fronte a 50 ex allievi, don Danilo ha "chiesto 12 volte scusa, per gli abusi commessi dagli altri religiosi. I testimoni ricostruiscono una riunione dai toni drammatici: don Corradi che stringe il capo fra le mani, suda, chiede perdono, s'inginocchia." Un incontro che don Danilo nega, sostenendo di aver solo "sentito qualcosa" e di essere arrivato all'istituto solo nel 2003.

Dal vescovo, invece, ci andarono in 52. Pochi mesi prima, a settembre, avevano inviato una raccomandata al vescovo di Verona, monsignor Giuseppe Zenti. Senza risposta.

Ma monsignor Zenti, evidentemente non soddisfatto da quello che le vittime avrebbero già subito, aggiunge l'infamia di un'accusa pretestuosa: "Per quanto attiene l'accusa di eventuale pedofilia, rivolta a preti e fratelli laici, che risalirebbe ad alcune decine di anni fa, la diocesi di Verona è del tutto all'oscuro" ha affermato rispondendo alle domande del giornalista dell'Espresso. "A me fecero cenno del problema alcuni di una Associazione legata al Provolo, ma come ricatto rispetto a due richieste di carattere economico, nell'eventualità che non fossero esaudite. (...) Il meccanismo è ben conosciuto, fin dai tempi di Voltaire: "Calunniate, calunniate, qualcosa resterà". I bambini del Provolo non solo avrebbero dovuto subire percosse, violenze e abusi, ma da adulti, quando hanno osato rendere pubblico quanto sarebbe loro accaduto, vengono accusati di essere dei ricattatori. (...)

Una voce, quella delle vittime, soffocata dalle voci di chi grida più forte e solleva polemiche che non riguardano la legislazione di uno Stato ma la coscienza dell'individuo. Solo che al Vaticano non interessa parlare alle coscienze, da molto tempo il dialogo non è più con i cattolici, sebbene alcuni lo credano. Non basta, alle alte gerarchie, imporsi in termini di fede e di coscienza. Perchè quello che vediamo ogni giorno non è una Chiesa che parla ai suoi seguaci, ma una Chiesa che intende dimostrare a tutti la propria supremazia, la propria influenza, il proprio potere. Una Chiesa che di "ecclesiale" non ha più nulla e che, pur difendendolo a parole, sta nei fatti cancellando il Concilio Vaticano II.

Una Chiesa che ha la pretesa di prevaricare l'individuo, imponendogli con le leggi dello Stato quello che molti cattolici non si lasciano più imporre dalla "legge morale" della Chiesa. Parole, dunque. Prediche che vengono da pulpiti screditati dai fatti. Da pulpiti che pretendono l'impunità per le proprie colpe e al contempo pretendono di additare, vagliare, giudicare e condannare le idee e i comportamenti altrui.

E lo fanno in nome di una parola divina strumentalizzata a propria convenienza, storpiata, resa monca del suo vero messaggio d'amore.

In nome di una "ecclesia" in cui lo stesso Cristo non si sarebbe mai riconosciuto."

martedì 21 aprile 2009

Un augurio speciale a Stephen Hawking

L'astrofisico britannico Stephen Hawking è stato ricoverato d'urgenza in ospedale perchè «è molto malato». Ne ha dato notizia l'università di Cambridge presso cui insegna Hawking, 67 anni, soffre di atrofia muscolare progressiva, una patologia degenerativa.
Sul suo sito uffciale appare solo uno scarno comunicato sulle attuali condizioni di salute.

Il lavoro scientifico di Hawking è incentrato prevalentemente sulla natura della gravità, nel tentativo di pervenire ad una unificazione di questa forza con le altre tre forze fondamentali dell'universo. Questo suo interesse lo ha condotto a uno studio approfondito sui buchi neri, intrapreso, in parte, insieme al fisico Roger Penrose. Da tale studio sono venute importanti conferme alla teoria del Big Bang sull'origine dell'universo, nel senso che il Big Bang sarebbe il risultato di una singolarità iniziale dello spazio-tempo e che essa dovrebbe rappresentare una caratteristica comune a ogni modello di universo in espansione. Un'altra importante teoria, avanzata da Hawking nel 1974, è quella sull'evaporazione dei buchi neri, che viene considerata con grande attenzione dalla comunità scientifica poiché essa rappresenta la prima e completa teoria che tenta di integrare la relatività con la meccanica quantistica. In estrema sintesi, Hawking ha ipotizzato che i buchi neri emettono energia in modo continuo con una temperatura che è inversamente proporzionale alla loro massa. La dimostrazione fa riferimento alla meccanica quantistica, secondo la quale lo spazio non è mai completamente vuoto, bensì interessato da fluttuazioni quantistiche: coppie formate da una particella e dalla relativa antiparticella emergono dal nulla per frazioni infinitesimali di secondo, "prendendo a prestito" dell'energia per poi incontrarsi e annichilirsi, restituendo l'energia assorbita in precedenza. Nelle vicinanze dell'orizzonte degli eventi di un buco nero può accadere che, a causa della intensissima forza di gravità, una delle particelle venga risucchiata dal buco nero prima di annichilirsi, mentre l'altra particella potrebbe incontrarsi con una particella esterna all'orizzonte degli eventi, dando luogo a un'emissione di energia sotto forma di raggi X o raggi gamma (radiazione di Hawking). Tale emissione, secondo Hawking, sarebbe responsabile di una perdita di massa continua da parte del buco nero, per cui esso si ridurrebbe a poco fino a scomparire del tutto. Per sottolineare la carica innovativa di questa concezione, si pensi che, in precedenza, era diffusa la convinzione che i buchi neri fossero come pozzi senza fondo che inghiottivano materia senza lasciar sfuggire nulla dalla loro superficie, neppure la luce.

Hawking è apparso in Star Trek - the Next Generation mentre gioca a poker con l'androide Data, Isaac Newton e Albert Einstein.

In bocca al lupo Stephen!

lunedì 20 aprile 2009

A 10 anni da Columbine

Oggi è il 20 di Aprile.
Una data per certi versi nefasta dato che in questo giorno è nato Hitler, per celebrare il quale due poveri stronzi decisero nel 1999 di andare a scuola per fare una carneficina. Il risultato fu che la Columbine High School fu teatro di un massacro: rimasero uccisi 12 studenti e un insegnante, mentre 24 furono i feriti, compresi 3 che erano riusciti a fuggire all’esterno dell’edificio.
Il 20 aprile 1999 Eric Harris e Dylan Klebold arrivarono alle 11.10 alla Columbine High School in automobili separate.
Nel momento in cui entrarono, il custode stava sostituendo la cassetta della videocamera a circuito chiuso, che non registrò quindi i due intenti a piazzare le bombe. Comunque, quando la nuova cassetta cominciò a registrare furono ben visibili le borse contenenti le bombe.
Quando i due compresero che le bombe in mensa non erano esplose, si incontrarono di nuovo presso l'auto di Harris per armarsi e si incamminarono verso la mensa.
In quel momento i due estrassero i loro fucili a pompa e cominciarono a sparare sui compagni di scuola.
Dopo poco meno di un'ora avevano sparato a 37 persone.
Alle 12:05, i due entrarono di nuovo nella biblioteca. Una volta dentro, provarono a sparare fuori dalle finestre ai poliziotti, senza successo. Si spostarono verso un tavolo vicino ai corpi di Matthew Kechter e Isaiah Shoels e lì si spararono.
La strage suscitò polemiche infinite sulla facilità di reperire armi in America e naturalmente la lobby dei produttori di armi ha soffocato qualsiasi grido di protesta.
E' stato facile invece incolpare il videogioco Doom per aver instillato nei due psicopatici il seme della violenza e della follia. Nessuno ha battuto ciglio...tranne Michael Moore.
Il suo film Bowling a Columbine parla appunto della strage, della libera vendita di armi e della mania che gli americani hanno di proteggersi, perchè non si sentono mai al sicuro.
Il titolo del film è dovuto ad una semplice considerazione: prima di compiere la strage i due non giocarono a Doom, come ci si potrebbe aspettare. Il pensiero comune fu che, gasati dal videogioco volessero rivivere nella realtà l'esperienza ludica dell'uccisione.

Niente da fare. I due prima di sparare a 37 persone erano andati a giocare a bowling.
Michael Moore si chiede dunque se non sarebbe il caso di chiudere tutte le sale, con sommo dolore del grande Lebowski.

Sono passati 10 anni da quel giorno e io voglio ricordare le persone uccise con questo post, non dimenticando mai che la follia non è mai annidata nei bit di un gioco, ma nella mente dell'uomo.

venerdì 17 aprile 2009

Un presidente sciacallo


Berlusconi dixit:

«Giornalisti, attenti a quello che scrivete: vi ricordo che a casa mia in questi giorni si tengono le riunioni sulla Rai» (Silvio Berlusconi, Londra, 2 aprile 2009)


«A un certo momento non voglio arrivare a dire di fare azioni dirette e dure nei confronti di certi giornali e di certi protagonisti della stampa, però sono tentato perchè non si fa così...» (Silvio Berlusconi, Praga, 4 aprile 2009).


Uno stralcio da 'Presidente sciacallo' di Pancho Pardi su Micromega:
"La telecamera indugia impudica su volti piangenti, replica all’infinito momenti chiave, ripete narrazioni spezzate, illustra destini infranti, insiste su particolari strappacuore: l’orsetto di peluche, la culla schiacciata. All’occorrenza la musica di sfondo aggiunge pathos. Telegiornali e programmi si inseguono, si avvicendano, macinano ore di trasmissione in cui domina l’affabulazione sentimentale e manca l’analisi.
Chi si azzarda a porre domande indiscrete sul contributo umano alla catastrofe viene bollato: non rispetta il dolore, è uno sciacallo. La trasmissione Anno Zero per aver dato voce a critiche sulla disorganizzazione dei soccorsi è stata lapidata.Poi, dopo la dose opportuna di sventura e infelicità giunge la catarsi.
Il capo in mezzo al popolo stringe mani, abbraccia, conforta, promette. Dispensa forza e sicurezza. Mentre chi apre interrogativi irriverenti è accusato di non rispettare il dolore, il capo vince il dolore e ne rappresenta il necessario superamento. Le telecamere - compiacenti le sue, asservite quelle delle reti pubbliche - lo inseguono e illustrano. Scelgono il lato migliore, l’espressione più adatta allo scopo: mascella stretta, fermezza virile. La carta stampata in buona parte segue corriva. La sintesi è già pronta e già detta: il consenso verso di me supera il 70 e va verso l’80%; non sono più solo il presidente del consiglio sono il presidente di tutti gli italiani. Se lo dice da solo prima ancora che una stampa già incline all’ossequio gli tributi il riconoscimento. Pochi si azzardano a osservare che così trae vantaggio improprio dalla sventura e dal dolore."

Mi domando chi sia il vero sciacallo

giovedì 16 aprile 2009

La cacciata di Vauro


Riporto il post pubblicato da Marco Travaglio sul suo blog perchè rispecchia totalmente il mio pensiero sull'accaduto.

Il vignettista Vauro è stato sospeso temporaneamente e non potrà partecipare alla puntata di Annozero di questa sera. Il motivo di questa sospensione è nella vignetta che vedete qui sopra.

L'aumento della cubatura è un chiaro riferimento al piano casa che Berlusconi sbandiera tanto e che, di fronte allo sfacelo del terremoto, assume connotati grotteschi e inquietanti. L'inquietudine nasce dal fatto che la legge intende condonare l'aumento di cubatura nelle case di coloro che intendano allargarne la metratura. Il problema è che questo aumento di cubatura probabilmente verrà effettuato su case che precedentemente potrebbero avere usufruito di un condono edilizio. Quindi case non a norma, che sicuramente non hanno rispettato criteri antisismici e quant'altro e che allargherebbero ulteriormente la superficie. Anche se l'aumento fosse fatto seguendo la legge, il resto della casa non reggerebbe una scossa forte.
Insomma l'unico aumento di cubatura che sicuramente serve al momento è quello dei cimiteri, visto l'alto numero di morti che un terremoto di media intensità è riuscito a provocare solo perchè viviamo in case costruite da delinquenti.

Ecco il post di Travaglio:

"La censura scattata contro Vauro e l'ordine impartito a Michele Santoro di "riequilibrare" nella puntata di domani di Annozero quanto raccontato giovedì scorso nei servizi sul terremoto, sono un crimine contro la libertà di parola. In qualsiasi democrazia liberale idee e opinioni possono essere sempre espresse. L'unico limite è quello dettato dal codice penale: posso dire quello che voglio, ma non posso calunniare o diffamare chi critico.Nessuno ad oggi è stato in grado non di affermare, ma nemmeno di ipotizzare, che Vauro o i giornalisti di Annozero abbiano commesso qualche reato o detto falsità occupandosi del sisma in Abruzzo. Molte, se non tutte, le domande sollevate durante la trasmissione sono anzi rimaste senza risposta.L'intervento del direttore generale della Rai, Mauro Masi, è dunque semplicemente sbagliato e dimostra ancora una volta come l'azienda radiotelevisiva di Stato non sia più un servizio pubblico, ma solo una tv al servizio dei partiti. I partiti sono i padroni di viale Mazzini e visto che più o meno tutti i partiti (compreso il Pd) hanno detto che la puntata non era piaciuta, l'editore, come avrebbe fatto qualsiasi altro editore privato, è corso ai ripari. Vauro è stato "sospeso" e ai collaboratori e ai dipendenti Rai è stato dato un segnale preciso: qui si fa come vogliamo noi.Restano due problemi. Il primo: il servizio pubblico è del pubblico, cioè dei telespettatori. Tra di essi vi sono milioni di persone che, pur essendo in minoranza nel Paese, hanno diritto di veder rappresentato il loro punto di vista. Annozero e Vauro hanno insomma il diritto di andare liberamente in onda esattamente come ha il diritto di andare in onda Bruno Vespa o Gianluigi Paragone.Ovviamente sia Santoro, che Vespa, che Berlusconi, Di Pietro o Franceschini, sono criticabili. Personalmente non condivido una parola del pensiero di Aldo Grasso che dalle colonne de "Il Corriere della Sera" ha accusato Annozero di «abuso di libertà» dando di fatto il via all'intervento in stile sovietico della politica italiana. Ma credo che Grasso abbia tutto il diritto di esprimere ciò che pensa e, parafrasando Voltaire, sarei disposto a dare la vita per difendere il suo diritto. E qui veniamo al secondo problema: quanti tra i sedicenti liberali alle vongole protagonisti della vita pubblica italiana, politici, editorialisti, direttori di giornali, capitani d'industria, prenderanno posizione per difendere non Santoro o Vauro, ma un principio? Io credo pochi. Perché la libertà di parola nasce nel '700 per poter parlare male di chi stava al potere. Per parlarne bene, infatti, c'erano già i cortigiani. C'erano allora e ci sono ancora."

mercoledì 15 aprile 2009

Mad world di Gary Jules testo e traduzione

All around me are familiar faces
Worn out places, worn out faces
Bright and early for their daily races
Going nowhere, going nowhere
Their tears are filling up their glasses
No expression, no expression
Hide my head I want to drown my sorrow
No tomorrow, no tomorrow
And I find it kinda funny I find it kinda sad
The dreams in which I'm dying
Are the best I've ever had
I find it hard to tell you
I find it hard to take
When people run in circles
It's a very, very mad world mad world
Children waiting for the day they feel good
Happy Birthday, Happy Birthday
Made to feel the way that every child should
Sit and listen, sit and listen Went to school and
I was very nervous
No one knew me, no one knew me
Hello teacher tell me what's my lesson
Look right through me, look right through me
And I find it kinda funny
I find it kinda sad
The dreams in which I'm dying
Are the best I've ever had I find it hard to tell you
I find it hard to take
When people run in circles
It's a very, very mad world ... world
Enlarge your world Mad world

traduzione

Tutto intorno a me ci sono volti familiari
Luoghi logori
Volti logori
Svegli e brillanti per le loro corse quotidiane
Senza meta
Senza meta
Le loro lacrime hanno riempito i loro bicchieri
Nessuna espressione
Nessuna espressione
Nascondo la testa, voglio affogare il mio dolore
Nessun domani
Nessun domani
E trovo un po’ buffoe trovo un po’ triste
che i sogni in cui muoiosono i più belli che abbia mai fatto
Trovo difficile dirtelo
Trovo difficile afferrarlo
quando la gente corre in circolo
E' davveroUn mondo folle
Un mondo folle
Bambini che aspettano
il giorno in cui si sentiranno bene
Buon compleanno
Buon compleanno
Ti fanno sentire
come ogni bambino dovrebbe
Seduto ad ascoltare
Seduto ad ascoltare
Sono andato a scuola ed ero molto nervoso
Nessuno mi conosceva
Nessuno mi conosceva
Salve, prof, mi dica qual è la mia lezione
Mi guardi nel profondo
Mi guardi nel profondo
E trovo un po’ buffo
e trovo un po’ triste
che i sogni in cui muoio
sono i più belli che abbia mai fatto
Trovo difficile dirtelo
Trovo difficile afferrarlo
quando la gente corre in circolo
E' davvero
Un mondo folle
Un mondo folle
Allargato nel tuo mondo
Un mondo folle

video

Mappa della New town


Indo sconosciuto

Science
La scrittura mantiene ancora tutti i suoi segreti. I templi non ci sono più, o forse sono nascosti sotto quelli buddisti. Rimangono solo i mattoni rossi delle case. La civiltà della valle dell'Indo, tra l'India e il Pakistan, è ancora poco conosciuta. Eppure, insieme a quella egizia e a quella mesopotamica, compone la triade delle grandi civiltà del terzo millennio avanti Cristo.Delle tre è la più misteriosa. A differenza dei geroglifici e dei caratteri cuneiformi, nessuno è ancora riuscito a decifrare i simboli del popolo dell'Indo. Non sono stati trovati né palazzi reali, né templi, né statue, né tombe monumentali e questo ha fatto supporre che si trattasse di una civiltà senza un potere centralizzato. Di sicuro poteva contare su tecniche avanzate: i mattoni delle case sono perfetti, sono gli unici elementi ad aver resistito al tempo e delimitano ancora le strade e la suddivisione interna delle abitazioni.Le città avevano un sistema idrico elaborato, eguagliato solo dai romani molto tempo dopo. Gli scambi commerciali erano intensi, tanto che le ceramiche dell'Indo sono state trovate a migliaia di chilometri di distanza, in Mesopotamia. Science dedica uno speciale a questa civiltà, alle nuove scoperte e alla difficoltà della ricerca archeologica nella zona, a causa del conflitto tra India e Pakistan.

martedì 14 aprile 2009

Colpire un giornalista per educare gli altri


Nuova bufera su Michele Santoro.

La puntata della scorsa settimana della trasmissione Annozero, dedicata al terremoto che ha devastato l'Abruzzo, secondo il presidente della Camera Gianfranco Fini, è stata «indecente», «l'unica cosa stonata in questa tragedia». (AH! non sapevo stessimo parlando del concerto del primo maggio!)

«La tv pubblica non può comportarsi in questo modo», ha aggiunto il premier Silvio Berlusconi.


Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl: «'Annozero" è una trasmissione che ha obiettivi politici chiarissimi. Essa è collegata a un gruppo politico-giudiziario che ha come terminale giornalistico Travaglio e come punto di riferimento politico Di Pietro; in mezzo c'è una operosa componente giudiziaria che ha punti di riferimento in alcune procure, da quella di Palermo a quella di Potenza. L'obiettivo di questo network è quello di destabilizzare il quadro politico. Certamente di questo nucleo il dottor Santoro è la punta di diamante mediatica». «È la tv dell'odio. È la tv del veleno. È uno scempio continuo della verità, che tocca punte tali di aberrazione da essere notoriamente dannosa per la parte politica a cui questa tv è asservita» ha chiosato senza mezzi termini il capogruppo del Pdl al Senato Maurizio Gasparri.


Gasparri insulta Belisario. «Querelare il capogruppo dell'Idv al Senato Felice Belisario per le sue ingiurie sarebbe inutile. Una semplice perizia psichiatrica consentirebbe alla difesa di eludere le responsabilità di chi è capace di intendere. "Annozero" è la tv menzogna che non si può difendere e danneggia chi la fa e chi la sostiene», ha dichiarato il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, che ha definito «tv dell'odio» quella di Santoro.


Belisario aveva criticato il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto, che a sua volta aveva attaccato Santoro («L'obiettivo è destabilizzare il quadro politico»), dicendo fra l'altro: «Da fedele affiliato alla loggia P2 Cicchitto aveva sottoscritto il programma di Gelli che prevedeva, tra le altre cose, l'eliminazione della libera informazione e il perseguimento di fini opposti a quelli previsti dalla nostra Costituzione. Tutte le affermazioni di Cicchitto sono basate su menzogne. Non esiste alcun teorema, alcun complotto politico-giudiziario, altrimenti Berlusconi non avrebbe vinto per tre volte le elezioni».


Stefania Pezzopane, Presidente della provincia Abruzzo: «I servizi di Annozero hanno evidenziato alcune falle che ci sono state ma in più occasioni sono emersi complimenti sia da parte di Santoro che da Ruotolo che era in collegamento, nei confronti di questa massa enorme di volontari che è venuta qui ad aiutarci».


Sergio Zavoli, presidente della Commissione di vigilanza, ha sottolineato la necessità, nei programmi di inchiesta, di «dar voce a istanze diverse». Ha anche ricordato che i vertici Rai stanno acquisendo gli elementi per formarsi sulla vicenda un «parere equanime» sul quale la Vigilanza è pronta a esprimere eventualmente «un indirizzo non censorio, ma più vincolante che in passato». «Cruciale», ribadisce Zavoli, è «dar voce a istanze diverse, specie in un contesto che lasci spazio a critiche anche gravi, rivelatesi poi fondate, ma che abbia visto il Paese (a partire dalla protezione civile, dai vigili del fuoco, dal volontariato eccetera) chinato su una tragedia in un sollecito, diffuso e responsabile atteggiamento di solidarietà»


Furio Colombo su Micromega: "Tutti sanno che i soccorsi in Abruzzo sono stati imponenti e persino i critici instancabili di Berlusconi hanno dovuto prendere atto dell’efficace presenzialismo del Presidente-Padrone. Ma se voci e testimonianze di vuoti, di ritardi, di errori anche gravi ci sono, qual’è l’impegno professionale di un giornalista, negare e zittire e unirsi al coro della celebrazione?Non dimentichiamo una curiosa, interessante analogia. Le stesse televisioni che nel pieno dello spaventoso terremoto non hanno interrotto né cambiato i loro programmi notturni per più di mezz’ora (radio comprese, con la sola eccezione di Radio Rock), poi si sono vantate di presenza perenne e di vigilanza inflessibile a fianco dei colpiti dal sisma."


Aldo Grasso, sul Corriere della Sera :“Santoro si è sentito in dovere di metterci in guardia dalla speculazione incombente, di seminare zizzania con i morti ancora sotto le macerie, di descrivere l’Italia come il paese dei furbi incapaci di rispettare le leggi. Santoro la chiama libertà di informazione. Esistono gli abusi edilizi, ma forse anche gli abusi di libertà”.


Norma Rangeri dal Manifesto: "Chiunque abbia visto la trasmissione incriminata sa che la critica di Santoro alla Protezione Civile è stata circostanziata e testimoniata. Che la struttura di Bertolaso non avesse predisposto un piano di emergenza nella regione colpita, è evidente. Nessuna esercitazione, nessuno in Prefettura pronto a intervenire. Otto ore dopo la tragedia, alle 11,30 del mattino successivo alla grande scossa, i medici dell’ospedale non avevano ricevuto aiuto, e alle 6 del mattino non c’erano ambulanze disponibili. Sono i fatti testimoniati dai primari intervistati dagli inviati di Anno Zero e confermati dal sismologo più accreditato Boschi. Peccato che nessun telegiornale li avesse notati, e che solo i cronisti di alcuni giornali li avessero denunciati. Sensatamente, Emma Bonino, che non figura tra i filosantoriani, si chiede «Che cosa si contesta, visto che la libertà di espressione ha un solo limite: la falsità. E per questo c’è la magistratura»."


Marco Travaglio: «qui si critica l'assenza di una pianificazione che riuscisse a utilizzare al meglio l'enorme concorso umano» messo in campo dalla protezione civile e dai soccorsi. «Parlare delle inefficienze non vuol dire criticare quelli che hanno prestato soccorso, vuol dire criticare la macchina organizzativa»


QUI trovate la puntata incriminata


Roberto Saviano parla invece di cose serie su Repubblica quando dice: "Il rischio della ricostruzione è proprio questo. Aumenta la perizia del danno, aumentano i soldi, gli appalti generano subappalti e ciclo del cemento, movimento terre, ruspe, e costruzioni attireranno l'avanguardia delle costruzioni in subappalto in Italia: i clan. Le famiglie di camorra, di mafia e di 'ndrangheta qui ci sono sempre state. E non solo perché nelle carceri abruzzesi c'è il gotha dei capi della camorra imprenditrice. Il rischio è proprio che le organizzazioni arrivino a spartirsi in tempo di crisi i grandi affari italiani. Ad esempio: alla 'ndrangheta l'Expo di Milano, e alla camorra la ricostruzione in subappalto d'Abruzzo. " E ancora: "I dati dimostrano che la presenza dell'invasione di camorra nel corso degli anni è enorme. Nel 2006 si scoprì che l'agguato al boss Vitale era stato deciso a tavolino a Villa Rosa di Martinsicuro, in Abruzzo. Il 10 settembre scorso Diego Leon Montoya Sanchez, il narcotrafficante inserito tra i dieci most wanted dell'Fbi aveva una base in Abruzzo. Nicola Del Villano, cassiere di una consorteria criminal-imprenditoriale degli Zagaria di Casapesenna era riuscito in più occasioni a sfuggire alla cattura e il suo rifugio era stato localizzato nel Parco nazionale d'Abruzzo, da dove si muoveva, liberamente. Gianluca Bidognetti si trovava qui in Abruzzo quando la madre decise di pentirsi. L'Abruzzo è divenuto anche uno snodo per il traffico dei rifiuti, scelto dai clan per la scarsa densità abitativa di molte zone e la disponibilità di cave dismesse. L'inchiesta Ebano fatta dai carabinieri dimostrò che alla fine degli anni '90 vennero smaltite circa 60.000 tonnellate di rifiuti solidi urbani provenienti dalla Lombardia. Finiva tutto in terre abbandonate e cave dismesse in Abruzzo. Dietro tutto questo, ovviamente i clan di camorra. Sino ad oggi L'Aquila non ha avuto grandi infiltrazioni. Proprio perché mancava la possibilità di grandi affari. Ma ora si apre una miniera per le imprese."


Teniamo gli occhi aperti prima che tappino la bocca alle uniche voci che potrebbero vigilare per noi sugli sciacalli della ricostruzione.

venerdì 10 aprile 2009

Dov'è la zoccola?


Dopo la figura di merda con la regina Elisabetta d'Inghilterra, ecco un'altra perla di Silvio al primo congresso del partito delle libertà.

Chiamando a sè tutti i componenti del nuovo partito, invita le donne di punta a raggiungerlo sul palco. Non vedendo Giorgia Meloni la apostrofa con una frase degna delle migliori performance che ci ha regalato da quanto regge il governo (anche se 'Obama abbronzato' resta finora imbattuta come frase infelice).

giovedì 9 aprile 2009

Tempaccio su Titano


Le previsioni meteo sono pessime per Titano: dopo secoli di siccità, gli astronomi prevedono violente piogge di metano. Negli ultimi anni abbiamo cominciato a capire meglio il clima del satellite di Saturno, uno dei pochi corpi del sistema solare che presenta fenomeni atmosferici paragonabili a quelli della Terra.
Il merito è del progetto Cassini-Huygens: la sonda lanciata dalla Nasa nel 2007 sta raccogliendo una grande quantità di dati e, invece di rientrare a giugno come previsto, resterà in orbita per altri due anni. Grazie alla forte pressione e alle temperature bassissime (-200° Celsius), sulla superficie di Titano il metano rimane allo stato liquido, formando laghi, nuvole e precipitazioni. Ma ci sono alcune differenze rispetto alla Terra: a causa della gravità, paragonabile a quella della Luna, le gocce di metano liquido grandi come fiocchi di neve cadono a un decimo della velocità della pioggia terrestre.Inoltre, le poche ore di pioggia sono intervallate da secoli di siccità, dando vita a fenomeni di erosione. Su Titano esistono infatti dei canyon simili a quelli terrestri. Infine, l'atmosfera è oscurata da un fitto strato di polvere, che conferisce al satellite il caratteristico colore rosso e crea un forte effetto serra.

mercoledì 8 aprile 2009

Genchi attaccato anche su Facebook

Dal blog di Gioacchino Genchi
"Cari amici, poco fa mi è stata notificata la sospensione dal servizio dalla Polizia di Stato.Col provvedimento di sospensione dal servizio mi sono stati ritirati il tesserino, la pistola e le manette.Il provvedimento è fondato sulla mia replica al giornalista Gianluigi Nuzzi di Panorama, che mi aveva dato del bugiardo su facebook. Il mio amico Marco Bertelli ha ripreso la chat, pubblicandola sul mio blog “Legittima difesa”. "


Riporto di seguito il post 'Legittima difesa':


Botta e risposta tra Gioacchino Genchi e Gianluigi Nuzzi su FACEBOOK (19 marzo 2009) di Marco Bertelli.

Facebook, il popolare sito di social network, sta diventando uno strumento molto comodo per scambiarsi informazioni ed organizzare iniziative a partire dalla rete. Vogliamo prestare all´attenzione degli utenti del sito uno scambio di battute che si é svolto giovedì 19 marzo 2009 tra il dott. Gioacchino Genchi ed il giornalista di PANORAMA Gianluigi Nuzzi, scambio di battute che ha avuto luogo sulla bacheca di Facebook dei due interlocutori e pertanto pubblico e visibile a tutti i loro rispettivi contatti. Vista la grave mistificazione fatta da diversi organi istituzionali e di stampa sull´operato del dott. Genchi, riteniamo giusto pubblicare le parti più significative di questo colloquio per far capire quanto siano false ed infondate le più recenti accuse che vengono mosse al dott. Genchi, nel caso particolare quelle di aver fatto degli accessi abusivi all´anagrafe tributaria nell´ambito delle indagini sulla scomparsa della piccola Denise Pipitone.
Il dott. Genchi ha postato in mattinata sulla sua bacheca di Facebook il seguente messaggio di auguri per la festa del papà:
"Auguri a tutti i papà, in una Patria che ormai sembra rimasta orfana ... L'affetto e l'abbraccio dei miei figli mi consola e mi aiuta a combattere"
A stretto giro di posta Gianluigi Nuzzi replicava agli auguri del dott Genchi con il seguente commento:
"Ricambio gli auguri...seppur mal tollerando alcune tue bugie..."
La replica del dott Genchi seguiva di pochi minuti:"Le bugie sono solo quelle che scrivi tu e il tuo giornale, solo al servizio di chi vi paga."
Gianluigi Nuzzi rispondeva:"Troppo facile Gioacchino, mi aspetto di più , che bugie avrei scritto? Invece ricordo perfettamente che a me e David negli studi di Telelombardia negavi di aver compiuto accessi patrimoniali, ora sei indagato anche per questo no?"
Ed ecco la replica conclusiva del dott. Genchi che fa piazza pulita di ogni fantomatica "bugia":
“Vedo che sei bene informato! Sicuramente sei più informato di me, visto che alla stampa la Procura della Repubblica di Roma ha fatto sapere più di quanto non ha detto a me. Non c'è una sola mia attività di consulenza o di perizia - dicasi una - in cui mi sono mai occupato di indagini patrimoniali o fiscali. Non ne capisco nulla di indagini patrimoniali e/o fiscali e non ho mai fatto mistero della mia ignoranza. Conosco solo il mio lavoro, che è noto a tutti. Per il resto non sono mai stato un tuttologo. Se fossi un esperto di diritto tributario e fiscale non pagherei, come pago, tre consulenti, per occuparsi della gestione delle mie attività. Ciò posto ti preciso di avere solo verificato la corrispondenza di alcuni codici fiscali, con i quali risultavano intestate alcune schede telefoniche GSM. Sai benissimo quanto è facile generare un codice fiscale falso, anche con uno dei tanti programmi distribuiti su Internet. Sai pure quant'è facile attivare una scheda GSM con un codice fiscale falso. L’unico modo per verificare la corrispondenza al vero di un codice fiscale e la reale esistenza del soggetto che assume di essere titolare, è l’interrogazione delle banche dati (pubbliche) dell’anagrafe tributaria. Io ho solo fatto questo, sempre e soltanto su specifica e dettagliata autorizzazione di tutti i magistrati che mi hanno conferito gli incarichi, compresi quelli della Procura della Repubblica di Roma, con i quali ancora lavoro in indagini molto complesse, riguardanti anche degli omicidi. Non potendomi attaccare su altro, grazie ai tuoi amici generali della Guardia di Finanza su cui stavo indagando, hanno cercato su cosa fregarmi, visto che il Pubblico Ministero Luigi de Magistris (come tutti i Pubblici Ministeri ed i Giudici di Italia), mi aveva autorizzato ad accedere all’anagrafe tributaria, per verificare i codici fiscali delle utenze telefoniche. Grazie a questa scusa hanno avuto gioco facile per perquisirmi e portarsi via tutti i miei dati, compresi quelli che li riguardavano direttamente, senza nemmeno contestarmi quali codici fiscali io avrei interrogato abusivamente, senza averne titolo. Nel decreto c’è scritto che io avrei interrogato i codici fiscali di soggetti di Milano che non potevano avere alcuna attinenza con le indagini sulla scomparsa della piccola Denise Pipitone. Tutti sanno gli sforzi investigativi che sono stati fatti proprio su Milano nel vano tentativo di rintracciare la bambina. La vicenda del filmato del metronotte, le indagini sui rom lo confermano. Tutto questo è un assurdo. Penso al dolore che ha potuto provare la povera Piera Maggio, solo per il fatto di come l’indagine della Procura di Marsala (vedi caso!) sulla scomparsa della figlia, sia stata presa a pretesto per colpirmi. Prima – se ben ricordi, visto che anche su queste fesserie avete scritto sul tuo giornale – mi erano stati contestati gli accessi abusivi alla Vodafone con la password della Procura di Marsala. Resisi conto delle stupidaggini che avevano detto (anche gli “scienziati” del COPASIR) hanno fatto marcia indietro e non hanno più parlato della Vodafone e di quanto gli interessati dirigenti di quell’azienda avevano riferito. Adesso, visto che gli aspetti principali delle indagini di Catanzaro coinvolgevano alti ufficiali della Guardia di Finanza, hanno cercato di giocare in casa, con i presunti accessi abusivi all’anagrafe tributaria, senza che mi sia stato contestato concretamente un solo nome e/o un solo codice fiscale che io avrei “abusivamente” interrogato, accedendo ad un dato pubblico per ogni cittadino italiano che volesse farlo. Nessuno alla Procura di Roma, però, si è accorto come vi siete procurati al tuo giornale i dati dei miei redditi (sui quali ho pagato anticipatamente le tasse) che invece erano riservati e che sono stati resi noti solo grazie ad una illecita intromissione negli archivi dell’anagrafe tributaria. Chiedi quindi ai tuoi amici della Guardia di Finanza cosa sono gli accessi abusivi all’anagrafe tributaria e come si fanno. Con l’occasione chiedigli pure chi ha fatto gli accessi sulle mie denunzie dei redditi e su quelle dei miei onesti familiari. Se lo fai farai uno scoop e sarai un giornalista che vuole solo ricercare la verità e non rendere il proprio servizio al padrone di turno che gli somministra lo stipendio.Con questo ti saluto, solo perché ho perso troppo tempo ed ho cose più importanti da fare. Siccome ti stimo, perché so che sei un bravo giornalista, ti prego di ritirare l’epiteto di bugiardo che mi hai dato. So pure che la tua coscienza te lo impone, perché anche dietro un cronista come te (sicuramente bravo) c’è un uomo coi suoi sentimenti e le sue idealità.Per come ti ho conosciuto e ti conosco (e per come ti ho pure apprezzato) so che su molte cose la pensiamo allo stesso modo. Io, però, ho la grande fortuna di essere un uomo libero ed indipendente, che dice le cose che pensa e non ha paura delle cose che fa. Tu, purtroppo, non hai potuto avere la mia stessa fortuna ed in questo hai tutta la mia comprensione e solidarietà, anche se ora sei costretto ad attaccarmi, pure su facebook.Gioacchino Genchip.s.
Tanti auguri comunque, visto che anche tu, Gianluigi, sei un fortunato papà, come lo sono io!"

La guerra dei buchi neri


La Recherche Francia
Nel 1975 il fisico Stephen Hawking ha dimostrato matematicamente che qualcosa riesce a uscire dai buchi neri: delle deboli radiazioni termiche. L'emissione porta il buco nero a evaporare fino a scomparire e provoca la perdita di tutte le informazioni contenute nei buchi.Questa teoria, però, si scontra con il principio di reversibilità della meccanica quantistica, secondo cui le informazioni contenute in una particella (massa, carica elettrica, impulso) possono essere spezzate, rovinate, rese incomprensibili, ma non possono andare perdute. Leonard Susskind, padre della teoria delle stringhe, è uno dei fisici che più si è opposto alla teoria di Hawking. Con Gerard't Hooft ha formulato il "principio olografico", secondo il quale le informazioni contenute in un volume di spazio non sono più importanti di quelle contenute sulla sua superficie.La superficie di un buco nero, quindi, contiene tutte le informazioni necessarie, anche quelle che secondo Hawking andrebbero perse. Nel tempo questo principio è stato applicato con successo a diversi tipi di buchi neri e nel 2005 Hawking ha ammesso il suo errore. Ora Susskind pubblica il libro The black holes war, dove racconta questo duello durato trent'anni.

martedì 7 aprile 2009

Buco nero al centro della Via Lattea

Nature
Sembra proprio che al centro della Via Lattea ci sia un buco nero massiccio. I nuovi dati pubblicati da Nature sono un'ulteriore conferma dell'idea che nel cuore di ogni galassia, compresa la nostra, ci sia un oggetto di questo tipo. Il risultato è stato ottenuto dallo studio e dalle immagini di Sagittarius A, una sorgente di onde radio che è anche estremamente luminosa.Si pensa che contenga un super buco nero: i calcoli fanno pensare a un oggetto con una massa pari a quattro milioni di volte quella del Sole, e con un diametro tra i 12 e i 24 milioni di chilometri. Una densità straordinaria, temperature altissime e un campo gravitazionale così forte da separare una regione dello spazio dal resto dell'universo. L'ipotesi alternativa, un po' eretica, è che invece al centro della galassia ci sia un'enorme stella. Ma lo studio di Nature fissa il limite massimo di dimensione dell'oggetto misterioso a 50 milioni di chilometri, troppo poco per l'ipotetica stella.Le misurazioni sono state effettuate usando contemporaneamente più telescopi, situati in Arizona, California e alle Hawaii, e analizzando le emissioni di Sagittarius A. Le immagini ottenute sono molto più nitide di quelle precedenti.

Asteroide in Sudan


Gran Bretagna 26 marzo 2009

Questa storia comincia intorno alla mezzanotte del 6 ottobre 2008. Un piccolo asteroide compare sull'obiettivo del telescopio dell'osservatorio di Mount Lemmon, in Arizona. I calcoli dicono che si schianterà circa tredici ore dopo, probabilmente in Sudan, in un'area desertica. E infatti quella notte un pilota della Klm in volo tra Johannesburg e Amsterdam, avvertito delle coordinate della caduta, nota un bagliore all'orizzonte.La pioggia di frammenti è confermata da altri testimoni. Dopo circa due mesi una grande operazione di setaccio dell'area porta al ritrovamento di vari chilogrammi di meteorite. Si tratta dei frammenti di 2008 TC3, il primo asteroide che è stato seguito dallo spazio fino all'impatto con il nostro pianeta. Per la prima volta è stato possibile legare il bagliore prodotto dall'entrata nell'atmosfera terrestre a singoli frammenti di meteorite, e quindi alla loro composizione chimica. Si è scoperto per esempio che 2008 TC3 era un asteroide di classe F, molto poroso e fragile, ricco di carbonio e ferro, un tipo di oggetto che produce poca luce quando esplode. Gli astronomi, spiega Nature, classificano gli asteroidi a seconda della loro composizione, ma sarebbe molto utile saperne di più. Soprattutto per trovare il modo di evitare eventuali collisioni.

lunedì 6 aprile 2009

La terra trema


Notte. Sono le 3.30. Rumore di qualcosa che cade. Non sono ancora sveglia ma piuttosto in coma vigile. Ale mi strattona leggermente chiamandomi per nome: 'Vale! Vale! Svegliati!' Smette di strattonarmi ma continuo ad essere sballottata. Che succede? Il terremoto cazzo! La scossa dura almeno altri 30 secondi. Continuano a cadere modellini ed action figures. Il letto non smette di dondolare. Penso che, stando ad un piano molto alto, prima di riuscire ad arrivare in strada rischieremo di rimanere intrappolati per le scale. Non smette più di sussultare 'sto cazzo di letto!

Accendiamo la tv. Sky tg 24 continua a parlare di G20 ed economia. Non passa neanche una notizia. Solo Rai News 24 è sul pezzo. Chi non ha la parabola si attacca bellamente, dato che sulle reti in chiaro mandano le solite cazzate notturne.

La magnitudo è stata di 6° della scala Richter (8-9 Mercalli).

Sul sito http://www.earthquake.it/ informazioni in tempo reale.

Di seguito c'è la lista degli ultimi eventi sismici in Italia (solo del 6 Aprile).

CENTRO ITALIA
Provincia interessata: L Aquila
06 Aprile 2009 ore 07:17 UTC
(tempo medio locale 08:17 )
Magnitudo:3.9
Profondità: 60 Km.
CENTRO ITALIA
Provincia interessata: L Aquila
06 Aprile 2009 ore 05:15 UTC
(tempo medio locale 06:15 )
Magnitudo:3.1
Profondità: 4 Km.
CENTRO ITALIA
Provincia interessata: L Aquila
06 Aprile 2009 ore 04:47 UTC
(tempo medio locale 05:47 )
Magnitudo:3.9
Profondità: 2 Km.
CENTRO ITALIA
Provincia interessata: L Aquila
06 Aprile 2009 ore 04:16 UTC
(tempo medio locale 05:16 )
Magnitudo:3.2
Profondità: 10 Km.
CENTRO ITALIA
Provincia interessata: L Aquila
06 Aprile 2009 ore 04:08 UTC
(tempo medio locale 05:08 )
Magnitudo:3.0
Profondità: 10 Km.
CENTRO ITALIA
Provincia interessata: L Aquila
06 Aprile 2009 ore 03:56 UTC
(tempo medio locale 04:56 )
Magnitudo:4.5
Profondità: 10 Km.
CENTRO ITALIA
Provincia interessata: L Aquila
06 Aprile 2009 ore 03:43 UTC
(tempo medio locale 04:43 )
Magnitudo:3.1
Profondità: 9 Km.
NORD ITALIA
Provincia interessata: Forlì-Cesena
06 Aprile 2009 ore 03:33 UTC
(tempo medio locale 04:33 )
Magnitudo:3.4
Profondità: 40 Km.
CENTRO ITALIA
Provincia interessata: L Aquila
06 Aprile 2009 ore 03:30 UTC
(tempo medio locale 04:30 )
Magnitudo:2.8
Profondità: 9 Km.
CENTRO ITALIA
Provincia interessata: L Aquila
06 Aprile 2009 ore 03:23 UTC
(tempo medio locale 04:23 )
Magnitudo:2.8
Profondità: 9 Km.
CENTRO ITALIA
Provincia interessata: L Aquila
06 Aprile 2009 ore 03:16 UTC
(tempo medio locale 04:16 )
Magnitudo:2.8
Profondità: 10 Km.
CENTRO ITALIA
Provincia interessata: Firenze
06 Aprile 2009 ore 02:55 UTC
(tempo medio locale 03:55 )
Magnitudo:3.3
Profondità: 2 Km.
CENTRO ITALIA
Provincia interessata: L Aquila
06 Aprile 2009 ore 02:44 UTC
(tempo medio locale 03:44 )
Magnitudo:3.2
Profondità: 10 Km.
CENTRO ITALIA
Provincia interessata: L Aquila
06 Aprile 2009 ore 02:37 UTC
(tempo medio locale 03:37 )
Magnitudo:5.1
Profondità: 2 Km.
CENTRO ITALIA
Provincia interessata: L Aquila
06 Aprile 2009 ore 02:31 UTC
(tempo medio locale 03:31 )
Magnitudo:3.4
Profondità: 8 Km.
CENTRO ITALIA
Provincia interessata: L Aquila
06 Aprile 2009 ore 02:27 UTC
(tempo medio locale 03:27 )
Magnitudo:4.3
Profondità: 2 Km.
CENTRO ITALIA
Provincia interessata: L Aquila
06 Aprile 2009 ore 02:25 UTC
(tempo medio locale 03:25 )
Magnitudo:3.3
Profondità: 13 Km.
CENTRO ITALIA
Provincia interessata: L Aquila
06 Aprile 2009 ore 01:32 UTC
(tempo medio locale 02:32 )
Magnitudo:6.3
Profondità: 2 Km.
L'immagine indica la mappa sismica dell'Europa:
Vengono utilizzati quattro colori: fucsia, giallo, arancio e rosso.
Fucsia determina i sismi vecchi oltre i cinque anni e in ogni caso tutti quelli presenti nel database, con questo colore si può notare principalmente le zone di massima frequenza sismica.
Giallo evidenzia le scosse telluriche relative a un periodo oltre le due settimane.
Arancio evidenzia gli eventi di ieri.
Rosso descrive gli ultimi terremoti, quelli riguardanti la giornata odierna.
Ancora una considerazione da fare, la magnitudo viene descritta con il diametro del cerchietto (solo per il giallo, arancio e rosso), da magnitudo 4 (circa 3 mm. circa) fino a magnitudo 8 (12 mm. circa).

venerdì 3 aprile 2009

Rage against the machine - Killing in the name - testo e traduzione


Killing in the name of!
Some of those that work forces, are the same that burn crosses
Some of those that work forces, are the same that burn crosses
Some of those that work forces, are the same that burn crosses
Some of those that work forces, are the same that burn crosses
Killing in the name of!
Killing in the name ofAnd now you do what they told ya
But now you do what they told ya
Well now you do what they told yaThose who died are justified, for wearing the badge, they're the chosen whites
You justify those that died by wearing the badge, they're the chosen whites
Those who died are justified, for wearing the badge, they're the chosen whites
You justify those that died by wearing the badge, they're the chosen whites
Some of those that work forces, are the same that burn crosses
Some of those that work forces, are the same that burn crosses
Some of those that work forces, are the same that burn crosses
Some of those that work forces, are the same that burn crosses
Killing in the name of!
Killing in the name of
And now you do what they told ya
And now you do what they told ya, now you're under control
And now you do what they told ya!
Those who died are justified, for wearing the badge, they're the chosen whites
You justify those that died by wearing the badge, they're the chosen whites
Those who died are justified, for wearing the badge, they're the chosen whites
You justify those that died by wearing the badge, they're the chosen whites
Come on!Fuck you, I won't do what you tell me
Fuck you, I won't do what you tell me!
Motherfucker!
traduzione

Uccidere Per Conto Di Qualcuno
Uccidere per conto di qualcuno!Alcuni poliziotti sono gli stessi che bruciano le croci
(ripetuto)
Uccidere per conto di qualcuno!
Uccidere per conto di qualcuno
E ora fai quello che ti dicono
(ripetuto)
Ma ora fai quello che ti dicono
Beh ora fai quello che ti dicono
Quelli che sono morti sono giustificati, per aver indossato l'emblema della nazione, sono i bianchi eletti
Tu giustifichi quelli che sono morti indossando l'emblema della nazione, sono i bianchi eletti
Quelli che sono morti sono giustificati, per aver indossato l'emblema della nazione, sono i bianchi eletti
Tu giustifichi quelli che sono morti indossando l'emblema della nazione, sono i bianchi eletti
Alcuni poliziotti sono gli stessi che bruciano le croci
(ripetuto)
Uccidere per conto di qualcuno!
Uccidere per conto di qualcuno
E ora fai quello che ti dicono
(ripetuto)
E ora fai quello che ti dicono, ora sei sotto controllo
(ripetuto)
E ora fai quello che ti dicono!
Quelli che sono morti sono giustificati, per aver indossato l'emblema della nazione, sono i bianchi eletti
Tu giustifichi quelli che sono morti indossando l'emblema della nazione, sono i bianchi eletti
Quelli che sono morti sono giustificati, per aver indossato l'emblema della nazione, sono i bianchi eletti
Tu giustifichi quelli che sono morti indossando l'emblema della nazione, sono i bianchi eletti
Tu giustifichi quelli che sono morti indossando l'emblema della nazione, sono gli eletti bianchi
Forza!
Fottiti, non farò quello che mi dici
Fottiti, non farò quello che mi dici!
(ripetuto)
Figlio di puttana!

E' una canzone di protesta contro alcuni membri delle forze armate americane, che avrebbero idee da ku klux klan ("burn crosses", bruciano croci, come il kkk), compiendo cioè il loro mestiere in modo violento, fazioso e razzista