Sette impronte di passi, frutto di una passeggiata preistorica, sono arrivate fino a noi. Scoperte a Ileret, in Kenya, sono le più antiche orme lasciate da un Homo mai ritrovate. Risalgono a circa 1,5 milioni di anni fa. Sono quindi molto più recenti delle impronte di australopiteco trovate a Laetoli, in Tanzania, che hanno 3,7 milioni di anni.Ma quelle kenyane, rinvenute vicino al lago Turkana, mostrano un'andatura più simile a quella dell'Homo sapiens che a quella dell'australopiteco, sia come struttura sia come meccanica del piede. Il tallone affonda in modo deciso, mentre l'alluce appare di dimensioni ridotte, allineato con le altre dita. È il piede di una scimmia che è scesa dagli alberi e ha assunto un'andatura bipede, osserva Science. A Ileret sono state scoperte anche altre tracce, ma quella con le sette impronte è la più lunga.L'ominide che l'ha lasciata era alto circa 1,76 metri. I ricercatori pensano che fosse fermo e che abbia cominciato a camminare con difficoltà sul terreno fangoso, già coperto dalle impronte di molti animali. Probabilmente si trattava di un H. ergaster oppure di un erectus. Tuttavia, dalle orme fossili parzialmente erose, è difficile capire se la sua andatura fosse esattamente come quella di un sapiens.