giovedì 16 aprile 2009

La cacciata di Vauro


Riporto il post pubblicato da Marco Travaglio sul suo blog perchè rispecchia totalmente il mio pensiero sull'accaduto.

Il vignettista Vauro è stato sospeso temporaneamente e non potrà partecipare alla puntata di Annozero di questa sera. Il motivo di questa sospensione è nella vignetta che vedete qui sopra.

L'aumento della cubatura è un chiaro riferimento al piano casa che Berlusconi sbandiera tanto e che, di fronte allo sfacelo del terremoto, assume connotati grotteschi e inquietanti. L'inquietudine nasce dal fatto che la legge intende condonare l'aumento di cubatura nelle case di coloro che intendano allargarne la metratura. Il problema è che questo aumento di cubatura probabilmente verrà effettuato su case che precedentemente potrebbero avere usufruito di un condono edilizio. Quindi case non a norma, che sicuramente non hanno rispettato criteri antisismici e quant'altro e che allargherebbero ulteriormente la superficie. Anche se l'aumento fosse fatto seguendo la legge, il resto della casa non reggerebbe una scossa forte.
Insomma l'unico aumento di cubatura che sicuramente serve al momento è quello dei cimiteri, visto l'alto numero di morti che un terremoto di media intensità è riuscito a provocare solo perchè viviamo in case costruite da delinquenti.

Ecco il post di Travaglio:

"La censura scattata contro Vauro e l'ordine impartito a Michele Santoro di "riequilibrare" nella puntata di domani di Annozero quanto raccontato giovedì scorso nei servizi sul terremoto, sono un crimine contro la libertà di parola. In qualsiasi democrazia liberale idee e opinioni possono essere sempre espresse. L'unico limite è quello dettato dal codice penale: posso dire quello che voglio, ma non posso calunniare o diffamare chi critico.Nessuno ad oggi è stato in grado non di affermare, ma nemmeno di ipotizzare, che Vauro o i giornalisti di Annozero abbiano commesso qualche reato o detto falsità occupandosi del sisma in Abruzzo. Molte, se non tutte, le domande sollevate durante la trasmissione sono anzi rimaste senza risposta.L'intervento del direttore generale della Rai, Mauro Masi, è dunque semplicemente sbagliato e dimostra ancora una volta come l'azienda radiotelevisiva di Stato non sia più un servizio pubblico, ma solo una tv al servizio dei partiti. I partiti sono i padroni di viale Mazzini e visto che più o meno tutti i partiti (compreso il Pd) hanno detto che la puntata non era piaciuta, l'editore, come avrebbe fatto qualsiasi altro editore privato, è corso ai ripari. Vauro è stato "sospeso" e ai collaboratori e ai dipendenti Rai è stato dato un segnale preciso: qui si fa come vogliamo noi.Restano due problemi. Il primo: il servizio pubblico è del pubblico, cioè dei telespettatori. Tra di essi vi sono milioni di persone che, pur essendo in minoranza nel Paese, hanno diritto di veder rappresentato il loro punto di vista. Annozero e Vauro hanno insomma il diritto di andare liberamente in onda esattamente come ha il diritto di andare in onda Bruno Vespa o Gianluigi Paragone.Ovviamente sia Santoro, che Vespa, che Berlusconi, Di Pietro o Franceschini, sono criticabili. Personalmente non condivido una parola del pensiero di Aldo Grasso che dalle colonne de "Il Corriere della Sera" ha accusato Annozero di «abuso di libertà» dando di fatto il via all'intervento in stile sovietico della politica italiana. Ma credo che Grasso abbia tutto il diritto di esprimere ciò che pensa e, parafrasando Voltaire, sarei disposto a dare la vita per difendere il suo diritto. E qui veniamo al secondo problema: quanti tra i sedicenti liberali alle vongole protagonisti della vita pubblica italiana, politici, editorialisti, direttori di giornali, capitani d'industria, prenderanno posizione per difendere non Santoro o Vauro, ma un principio? Io credo pochi. Perché la libertà di parola nasce nel '700 per poter parlare male di chi stava al potere. Per parlarne bene, infatti, c'erano già i cortigiani. C'erano allora e ci sono ancora."