mercoledì 8 aprile 2009

La guerra dei buchi neri


La Recherche Francia
Nel 1975 il fisico Stephen Hawking ha dimostrato matematicamente che qualcosa riesce a uscire dai buchi neri: delle deboli radiazioni termiche. L'emissione porta il buco nero a evaporare fino a scomparire e provoca la perdita di tutte le informazioni contenute nei buchi.Questa teoria, però, si scontra con il principio di reversibilità della meccanica quantistica, secondo cui le informazioni contenute in una particella (massa, carica elettrica, impulso) possono essere spezzate, rovinate, rese incomprensibili, ma non possono andare perdute. Leonard Susskind, padre della teoria delle stringhe, è uno dei fisici che più si è opposto alla teoria di Hawking. Con Gerard't Hooft ha formulato il "principio olografico", secondo il quale le informazioni contenute in un volume di spazio non sono più importanti di quelle contenute sulla sua superficie.La superficie di un buco nero, quindi, contiene tutte le informazioni necessarie, anche quelle che secondo Hawking andrebbero perse. Nel tempo questo principio è stato applicato con successo a diversi tipi di buchi neri e nel 2005 Hawking ha ammesso il suo errore. Ora Susskind pubblica il libro The black holes war, dove racconta questo duello durato trent'anni.