“Desidero condividere con te una
geniale intuizione che ho avuto, durante la mia missione qui. Mi è
capitato mentre cercavo di classificare la vostra specie.
Improvvisamente ho capito che voi non siete dei veri
mammiferi: tutti i mammiferi di questo pianeta d’istinto
sviluppano un naturale equilibrio con l’ambiente
circostante, cosa che voi umani non fate. Vi insediate
in una zona e vi moltiplicate, vi moltiplicate finché
ogni risorsa naturale non si esaurisce. E l’unico modo
in cui sapete sopravvivere è quello di spostarvi in un’altra zona
ricca. C’è un altro organismo su questo pianeta che adotta lo
stesso comportamento, e sai qual è? Il virus.
Gli esseri umani sono un’infezione estesa, un cancro
per questo pianeta: siete una piaga. E noi siamo la
cura.”
Questo è il discorso che l'agente
Smith fa a Morpheus in Matrix.
Non mi dilungo in spiegazioni.
Se non avete visto Matrix uscite
immediatamente da questa pagina perchè io e voi non ci capiremo mai.
Quando ho visto questa scena mi sono
quasi commossa perchè esprime esattamente ciò che penso io. Siamo
un virus, una malattia del pianeta. Si lo so, siamo anche capaci di
atti sublimi; l'arte, la poesia, la letteratura. Alcuni di noi sono o
sono stati esseri eccezionali; penso a Nikola Tesla, a Leonardo, a
Hawking.
Purtroppo però la maggioranza dei
Sapiens è brutta, sporca e cattiva. Lo è da sempre.
Da quando abbiamo conquistato la
posizione eretta non abbiamo fatto altro che portare specie
all'estinzione, conquistare territori e rendere schiave o uccidere le
specie autoctone ... anche quando la specie eravamo noi.
Siamo cannibali dentro. E ci
riproduciamo come topi.
Siamo troppi e non smettiamo di
aumentare.
Una volta si facevano più figli di
adesso ma c'erano le guerre, le malattie senza cura e tutti questi
figli partoriti da donne sfinite venivano decimati dalle bombe e
dalla febbre spagnola di turno.
Ora siamo tutti vivi e in salute.
La medicina ci fa vivere tutti e a
lungo quindi non c'è ricambio generazionale e chi nasce è raro che
muoia.
Facciamo meno figli e li cresciamo per
circa 30-40 anni. Una volta a 20 anni si sposavano e figliavano.
Non è solo la crisi economica
che ci trattiene dallo spiccare il volo.
É che la vita si è allungata e così
anche il periodo di tirocinio.
Il problema è culturale, non solo
economico.
Quello che voglio dire è che se una
madre mi telefona per chiedermi i libri di un esame e io la correggo
perchè la figlia le ha dato le informazioni sbagliate vuol dire che
c'è un problema più serio della crisi economica. Non è solo
la crisi a bloccare l'uscita da casa dei figli.
Ecco la telefonata.
Pronto?
Pronto buongiorno. Siete la libreria di
scienze politiche?
Certo siamo noi. Mi dica!
Volevo sapere se ha i libri di
Relazioni internazionali
Si, li abbiamo. Andreatta e Mingst.
No! Pisciotta!
No guardi Pisciotta è il nome della
docente. I libri sono Andreatta, Grandi opere delle relazioni
internazionali e Mingst, Relazioni internazionali
Ah...beh...mia figlia mi ha scritto una
cosa sbagliata. (comincia a darmi del tu. Anche perchè dalla voce
presumo abbia la mia età) tu ce l'hai quindi?
Tranquilla li ho entrambi
Allora passo tra un paio d'ore
Ok ti aspetto
click
Cosa desumiamo da questa telefonata?
La figlia chiede alla madre comprarle i
libri di Relazioni internazionali della Pisciotta.
Cosa capiremmo noi che non andiamo
all'università?
Che Pisciotta è l'autore e Relazioni
internazionali è il titolo.
La povera madre capisce la stessa cosa.
Prima domanda: perchè tu ragazza di 20
anni dici a mamma di comprarti i libri?
Seconda domanda: perchè sei così
approssimativa e non le dai tutte le informazioni?
Te lo dico io perchè.
Perchè sei abituata così.
Mamma ti fa tutto.
Mamma risolve.
Ci pensa mamma tua a sbrogliarti le
pochissime matassine di merda che alla tua età ti possono capitare.
Sei come il personaggio di Pink Floyd nella canzone
Mother
Ovviamente non sono tutti come te,
ragazza di 20 anni, ma siete comunque tantissimi.
Entrate qui dentro e chiedete i libri
per il tale esame.
Mi fa piacere che vi fidiate di me e di
quello che vi metto sotto il naso.
Purtroppo però non è così perchè se
io vi piazzo sul bancone un mattone voi andate nel panico (sicura che
è questo?! Si brutta merda è questo il libro per l'esame)
cominciate a cercare il programma
dell'esame sul sito e tic tic (col ditino focomelico) tic tic (non mi
si carica la pagina) tic tic (ah eccolo!).
E poi (ma che davero!?
Già!
Nooo io questo come faccio a farmelo
tutto?!
Apri la prima pagina e cominci da
lì.
Ma che è matto questo?!
No sei tu che non meriti di andare
all'università. Le tue sono braccia rubate alla vanga.
Vabbè senti ci penso e poi torno.
Fammi un favore: sparisci per
sempre.
Ci sono ragazzi/e intelligenti che
non hanno i soldi per studiare e tu che non te lo meriti passi la
giornata al baretto fuori dalla facoltà finchè non si avvicina la
data dell'esame; poi mi costringi a guardarti piagnucolare davanti ad
un libro che dovrebbe aprirti la mente)
C'è gente a cui non si potrà mai dare
la pillola rossa di Matrix perchè, come il personaggio di Cypher,
passerebbe la vita a pentirsi di aver aperto la sua mente per vedere
la cruda realtà.
I libri
sono le nostre pillole rosse.
Non importa se parlano di economia o se
sono l'ultima uscita di un ciclo fantasy.
I libri aprono la mente.
Sono riservati alle persone curiose che
non hanno paura di scoprire verità scomode, alle persone coraggiose
che non hanno paura di vedere il mondo con occhi che non sono i
propri. Sono riservati a quelli che non hanno paura di scoprire quanto è profonda la tana del bianconiglio (vedi Matrix).
Per gli altri c'è sempre la pillola
blu: un bel reality alla tv mentre mamma vi prepara la cena che poi
dovete uscire con gli amici; e se farete tardi, beh 'sticazzi! Tanto
domani vi farete dare il quaderno di appunti da quel cojone
che è andato a lezione.