lunedì 23 maggio 2016

La mia 25° ora





Considero Edward Norton un grande attore. È bravo quando fa il povero idiota ossessionato dallo shopping e dai gruppi di sostegno in Fight club, è bravo quando fa il nazifascio in American history X, è bravo quando fa l’attore pieno di sé in Birdman. È bravo e basta.

Non si può considerare bello ma come si può non amarlo quando riesce a dare profondità ad ogni personaggio che interpreta? Ora sto pensando alla 25° ora. Tra i suoi film non è quello che preferisco ma ad un certo punto il nostro Ed si getta a capofitto in un monologo qualunquista dove se la prende con chiunque. Per chiunque intendo ogni tipo umano che calpesta le strade della sua città; una città che a breve dovrà lasciare per farsi 7 anni di carcere.

Ecco che non risparmia neri, italiani, ebrei, agenti di wall street e chicchessia.

Tutti colpevoli, tutti difettati, tutti stronzi in un modo o nell’altro.



La città inevitabilmente crea delle separazioni culturali. Non parlo della divisione in quartieri alti e periferie. Parlo di una suddivisione dei cittadini in categorie specifiche: automobilisti, centauri (moto o motorino), ciclisti e pedoni. Quando ci si deve spostare da una parte all’altra della città si diventa parte di uno di questi sottogruppi di Sapiens. Il DNA muta istantaneamente e trasforma ognuno di noi in una specie nuova. C’è ovviamente una gerarchia che governa questi sottogruppi; una sorta di piramide alimentare. Al vertice c’è l’automobilista che dall’interno del veicolo diventa il padrone della strada. Attorno a lui, come sciami di insetti, si muovono i centauri che arriveranno prima di lui a destinazione e questo gli provoca una certa inquietudine e anche un po’ di invidia, almeno finchè non viene a piovere. Ci sono altri esemplari però che non arriveranno prima di lui e che provocano nel nostro automobilista un unico sentimento certo e assoluto: il disprezzo, sono i ciclisti.

Alla base della piramide ci siamo noi: i pedoni.

Come mandrie di gnu che attraversano il fiume ci muoviamo in branco ai semafori e subiamo i soprusi di tutte le altre specie.



Oggi, come il caro Ed Norton, voglio il mio minuto di qualunquismo.

Voglio sparare a zero su tutti.

Questo è il mio monologo della 25° ora.



In culo ai pedoni che attraversano la strada in diagonale.

Non siete gli alfieri negli scacchi.

Camminate lenti parlando al telefono come se vi trovaste nel cesso di casa vostra.

Non vi sopporta nessuno.

È colpa vostra se ci odiano tutti (a noi gnu). E datevi una mossa!



In culo ai ciclisti che pensano di stare in campagna.

La pista ciclabile dove sfrecciate è anche il mio fottuto marciapiede.

Vi lascio tutto lo spazio e cammino dove cacano i cani mentre voi vi incazzate se nella strettoia sono arrivata prima io e vi tocca frenare.

Fottetevi!

E soprattutto: che cazzo di lavoro fate se alle 17.30 siete vestiti come Bartali?



In culo a voi automobilisti! Siete i peggiori.

Guidate di merda.

Passate col rosso e vi inculate a vicenda nella speranza di guadagnare 30 centimetri di strada. Ascoltate sempre musica del cazzo: non vi vergognate a sparare a palla Gigi D’Alessio e Laura Pausini? Mordivoi! Mai una gioia! Che ne so? Uno che si sente i Tool a cannone.

Se è rosso vi fermate sulle striscie e a noi tocca circumnavigare il globo per attraversare. Oppure vi parcheggiate a cazzo di cane e a noi tocca scavalcarvi dal tettuccio per guadagnare l’altro lato della strada.



In culo ai centauri stagionali!

Usate la moto o il motorino solo quando è estate.

Vi riconosco dai cilindri lucidi lucidi e dai cerchi brillanti.

Non avete mai preso una goccia di pioggia e non sapete guidare.

Siete ridicoli; vi vestite da idioti imitando i coatti dei telefilm con quelle bandane sotto al casco.Ora poi che va di moda guidare con una gamba che penzola spero sempre che qualcuno ve la falci.

Avete tutto il mio disprezzo visto che uno di voi mi ha distrutto un ginocchio. Stronzi!



In culo al comune di Roma!

Le buche non stanno solo su strada.

Devo camminare guardando per terra sennò mi rompo una caviglia dentro le fessure dell’asfalto.

Ho visto sciami di vecchietti caracollati per terra per colpa dei dossi e dei crateri.

State attenti assessori dei miei coglioni: tra poco a Roma si vota.



In culo anche ai vigili che non servono a un cazzo.

Vi vedo chiacchierare della partita e del calcio mercato mentre intorno a voi c’è l’apocalisse.

Se qualcuno vi chiama per far rimuovere la macchina parcheggiata al posto del disabile gli dite che tanto ‘nun se po’ fa gnente’.

Morite male aspettando un’ambulanza bloccata da uno stronzo in doppia fila!



In culo agli autisti degli autobus.

Non ve ne frega un cazzo di nessuno. Vi divertite a sentire la gente che si lamenta dietro di voi perché manca l’aria. Tanto che vi frega? Voi state larghi e arieggiati al vostro posto di guida.

Siete mandriani dentro; ci portate al pascolo e ogni tanto lasciate un capo di bestiame indietro; poi mentre corre verso la fermata ed è quasi arrivato chiudete le porte e ve ne andate. Bastardi!



In culo ai passeggeri con le loro ascelle malvage. Salite sui mezzi alle 8 di mattina e puzzate di morte. Non dite che quando siete usciti profumavate. Non è vero. La vostra è una puzza atavica e ancestrale. Non vedete una saponetta da una settimana. Siete assassini di massa!

Ecco fatto