Antonio Mancini è uno degli uomini della zona della Magliana che fa capo a Abbatino nonché uno dei promotori del nucleo originario nato in carcere attorno alla figura di Nicolino Selis. Nell'ambito dell'associazione ha il ruolo di "mediatore" tra il gruppo della Magliana e quello dei Testaccini. Originario di San Basilio, è colui che girava per le vie di Roma con una Ferrari metallizzata, colui che spara guardando in faccia la vittima e che passa le serate in compagnia di donne, cocaina e champagne dilapidando i miliardi "guadagnati". Nella banda della Magliana è l'unico a dirsi comunista, tanto che chiama i suoi cani Stalin e Cuba. Entra a far parte della banda nel 1979 una volta uscito dal carcere, e si trova nel mezzo di una organizzazione ormai ben strutturata, soprattutto nel traffico di stupefacenti. Nel 1994, in seguito al pentimento di Abbatino, diventa anche lui un collaboratore di giustizia. Oggi lavora come accompagnatore per disabili.
Nella serie Romanzo criminale è Ricotta