Oggi sembra invece che, da un lato, questo genere di curiosità sia di colpo diventato un segno di impegno civile. E che, dall’altro lato, gli italiani progressisti si siano improvvisamente trasformati tutti in moralisti che si scandalizzano per cose che sono sempre avvenute nelle alcove del potere: da Churchill a Kennedy, da Craxi a Gheddafi (il quale, tra parentesi, sembra essere l’inventore e l’esportatore del bunga bunga).
Più che scandalizzarmi per i racconti che provengono dal “lettone di Putin”, io confesso di provare una grande pena per l’uomo Berlusconi. La provavo già prima, a dire il vero, alla constatazione che i miliardi di euro accumulati nella sua ormai lunga vita di disonesto e disonorato lavoro, non gli avevano certo portato allegria e felicità. Al contrario, l’avevano condannato a vivere in una condizione di perpetuo rancore nei confronti del mondo intero, circondato unicamente da yes-men e yes-women di abissale levatura: da Fede a Bondi, dalla Santanchè alla Brambilla.
Ma ora mi fa ancora più pena, vedere che un uomo che spergiura sui suoi figli ed è compatito dalla ex moglie come un malato, sia costretto a divertirsi pagando prostitute che stiano monotonamente a sentire i suoi discorsi politici, che gli cantino i suoi sciocchi inni, che gli ballino intorno agitando il culo e le tette, e che siano infine disposte a partecipare alle sue ammucchiate nella speranza di soldi e regali.
In tutto questo squallore, c’è però un raggio di sole. E’ l’ultima intercettazione della “cosiddetta signora” Nicole Minetti, che costituisce la testimonianza probatoria per le accuse che la signora Berlusconi aveva lanciato a proposito delle candidature politiche delle ambigue donne che giravano e girano attorno al marito.
Perchè i media, invece di continuare a intrattenerci passivamente pubblicando le intercettazioni e le rivelazioni a proposito dei festini del premier, non iniziano attivamente a scrutinare una per una le candidate che sono state elette alle politiche e alle amministrative di questi ultimi anni? Perchè non cominciano a chieder conto a certe “cosiddette signore” come sono diventate ministre, sottosegretarie, parlamentari, assessori e consigliere?
Un nome l’ha già fatto la Minetti stessa, e l’aveva già indicato anche Veronica Lario. Ma la “cosiddetta signora” Carfagna non è che la punta dell’iceberg, sia al governo che al parlamento, così come la Minetti lo è per i consigli regionali. Stanare le altre e lanciare una campagna per le loro dimissioni sarebbe un salutare rito di purificazione nei confronti del gossip perpetuo a cui ci ha condannati il crepuscolo del dio Berlusconi. "