giovedì 5 gennaio 2012

Glenn Cooper, Il marchio del diavolo




Eccoci a parlare dell’ultima di Glenn Cooper, Il marchio del diavolo, Edizioni Nord.



Cooper ci ha stregato con le sue opere precedenti: la biblioteca dei morti, Il libro delle anime e La mappa del destino.



Anche questa volta si cimenterà in una narrazione politemporale (non so se ho inventato la parola ma rende bene l’idea di una trama dispiegata su diverse assi temporali).



Devo dire che ho trovato un livello leggermente sotto tono rispetto ai lavori precedenti. Resta comunque una storia piena di stimoli per l’immaginario e per la voglia di saperne di più sui luoghi e i personaggi.



Ecco la quarta:



Un enigma attraversa la storia di Roma e sfida antiche maledizioni in Il marchio del diavolo di Glenn Cooper. Già affermato autore-best seller di la Biblioteca dei morti e de La mappa del destino, Cooper accosta epoche storiche molto diverse tra di loro in un giallo storico che lascia in bilico il lettore fino all’ultima pagina. Siamo tra le splendide rovine romane e una serie di scheletri ritrovati in un columbarium del I secolo d.C. dà il via a misteriosi e drammatici accadimenti. Questi resti sono l’imput per lo scioglimento di enigmi millenari, di simboli astrologici e di un libro maledetto. A chi toccherà risolvere il mistero dovrà mettere a rischio la propria pelle e quella di chi ama, scavando in un passato nebuloso e intricato. L’autore fa un salto nel passato riconducendo la storia ad una leggendaria eclissi lunare del 1139 che un uomo attende come una profezia. E’ notte e centododici stelle apparse in quel momento svelano all’umanità che saranno 112 i Papi che si succederanno al soglio pontificio prima della fine del mondo. L’uomo aspettava questo momento astrale per un segno unico, una profezia destinata a svelarsi nel tempo. Nella Città Eterna del 64 D.C. la capitale è nuovamente in fiamme. Un conflitto religioso divampa nelle case e tra i sacrali monumenti: all’inizio sembra esserci sotto un gioco di poteri, invece i colpevoli sono i seguaci di un culto religioso settario. Gli adoratori del demonio vengono però presto smascherati e uccisi dai cristiani. In un intricato e coinvolgente salto temporale Glenn Cooper ci conduce nell’ultimo scorcio di passato, conducendoci in una Cambridge del 1584 dai toni noir, in cui Christopher Marlowe combatte contro un nemico sconosciuto che da migliaia di generazioni si porta dietro. Per Marlowe però non è ancora giunto il momento della battaglia finale, deve solo inviare un messaggio per chi lo succederà. Quale posto migliore per nascondere un segreto che tra le pagine di un libro? Nella scrittura e in una tragedia che glorifica la sua discendenza, Marlowe tramanda il messaggio. Spetterà a chi viene dopo di lui snodare l’inghippo e procedere verso lo scontro finale. In Il marchio del diavolo il luogo è Roma e il tempo è il 2011







Cooper ci trasporterà indietro nel tempo fino al I secolo d. C. nelle catacombe di San Callisto








nella Roma imperiale di Nerone che perseguitò i cristiani accusandoli dell’incendio della Città Eterna del quale forse fu responsabile egli stesso.



Assisteremo all’ispirazione di Malachia il vescovo Irlandese che, intorno al 1140, profetizzò le successioni papali, sino al tempo in cui Petrus Romanus chiuderà la lista dei papi assistendo alla caduta di Roma.



"In persecutione extrema sacrae romanae ecclesiae sedebit Petrus romanus,



qui pascet oves in multis tribulationibus; quibi transactis, civitas septis



collis diruetur, ed Judex tremendus judicabit populum suum. Amen"



La traduzione è la seguente:




"Durante l'ultima persecuzione della Santa Romana Chiesa, siederà Pietro il



romano, che pascerà il suo gregge tra molte tribolazioni; quando queste



saranno terminate, la città dai sette colli sarà distrutta, ed il temibile



giudice giudicherà il suo popolo. E così sia."







Saremo poi catapultati in piena età elisabettiana, quando Christopher Marlowe scrisse il suo Faust (1590) del quale esistono due versioni. Fu quello un periodo di lotte furiose e tragiche tra cattolici e protestanti, lotte che insanguinarono anche troni come quello di Scozia, quando Maria Stuart fu fatta decapitare per tradimento da Elisabetta I.







Sembra che Marlowe abbia fatto parte dei servizi segreti della regina Elisabetta, sotto la guida di Walsingham e sembra che abbia intrattenuto rapporti con John Dee, matematico, alchimista, ermetico e astrologo di fiducia della regina.



Le atmosfere cupe evocate da Cooper sembrano fuoriuscire dalle pagine pervadendo l’ambiente, nonostante ciò non posso dire di essere stata catturata da questa lettura.



Forse la totale mancanza di carisma della protagonista, una suora, smonta leggermente il naturale coinvolgimento del lettore che non riesce ad immedesimarsi in una protagonista così dimessa ai limiti della sciatteria.



Molto più interessanti sono i personaggi che circondano la nostra suorina; parenti spavaldi (come la sorella della protagonista: Micaela), irruenti (come il fratello: Zazo), intelligenti (come il padre: Carlo).



Ne consiglio comunque la lettura se, come me, siete affascinati dal teatro elisabettiano, se amate Roma e avete letto qualcosa sulla profezie di Malachia.






FAUST: Ah, Faust,
ora hai solo un'ora di vita,
poi sarai dannato per sempre.
Fermatevi sfere del cielo che eternamente ruotate,
che il tempo cessi e la mezzanotte non arrivi mai.
Occhio lieto della natura, sorgi, sorgi di nuovo e fai
un giorno eterno, o fai che un'ora duri
un anno, un mese, una settimana, un giorno,
che Faust possa pentirsi e salvare l'anima.
Lente lente currite noctis equi (lentamente, lentamente correte, o cavalli della notte).
Le stelle ruotano, il tempo corre, l'orologio suonerà,
verrà il demonio e Faust sarà dannato