giovedì 24 dicembre 2015

Signore Deficienti e Destinatari curiosi


Il natale rende tutti pazzi e questo si sa.
Qualcuno invece diventa solo un po' più deficiente.
Voglio evocare un Babbo Natale incazzato armato di ascia che stanotte entri nelle case delle Signore Deficienti e faccia strage dei loro corpi.

Signora Deficiente: Buongiorno, mi fa vedere quel libro su Zavattini?

Io: certo! Ecco prego!

La Signora Deficiente si consulta con quella che sembra essere sua figlia di circa vent'anni.

SD: che dici?

Figlia: a lui piace Zavattini

SD: mi fa un pacchetto?

Io: certo! Copriamo il prezzo

estraggo l'etichetta adesiva copriprezzo e la applico sul prezzo stampato sul retro del libro.


SD: eh ma così se lui (il destinatario del regalo) stacca l'etichetta vede quanto costa. Non si può togliere?

Io: purtroppo il prezzo è stampato sul libro. Non è un'etichetta, fa parte del libro

SD: va beh ma così si legge ancora e se lui va su internet può scoprire il prezzo del libro.


Io intanto lo sto già incartando; so di aver coperto il prezzo interamente e non sono preoccupata;  mentre sono impegnata in questa operazione intellettuale rifletto e capisco che la SD si riferiva al fatto che leggeva ancora parte dell'ISBN, cioè quella sequenza numerica di 13 cifre che identifica inequivocabilmente un libro. La SD stava evocando uno scenario apocalittico in cui il destinatario del regalo si metteva a cercare su internet le maledettissime 13 cifre per scoprire quanto costava il libro.
A quel punto, mentre finisco di infiocchettare il pacco le dico: signora basta andare sul sito della casa editrice e scrivere il titolo per scoprire quanto costa un libro.

La SD mi guarda poco convinta mentre la scaltra figlia fa un cenno di solenne assenso.
A quel punto si convince, paga ed esce.

Mi rivolgo a te destinatario del libro fotografico di Zavattini che cercherai il prezzo digitando un ISBN parzialmente coperto dall'etichetta copri prezzo. TI HANNO REGALATO UN LIBRO DA 32 EURO!

giovedì 3 dicembre 2015

Il cipiglio

Lavorando in una libreria universitaria l'età media delle persone che entrano è abbastanza bassa.
Fanno eccezione alcuni studenti lavoratori sui 40 e qualche pensionato che finalmente ha deciso di prendere quella laurea che non ha potuto conseguire ai bei tempi per varie motivazioni.
Le mie storie di libreria il più delle volte si riferiscono a dialoghi, o tentativi di dialogo, con ragazzi e ragazze di circa 20 anni. Si lo so, sono una bastarda a prendermela con i più piccoli ma che ci volete fare? Con l'età si sa che si diventa cattivi e arcigni.
Quello di oggi però è un esemplare della nostra (?) specie considerato di età matura. Diciamo che il signore che mi si para davanti potrebbe avere tra i 50 e i 55 anni. Potremmo dire nel pieno vigore dell'età con una spruzzatina di saggezza in più rispetto ad un quarantenne.


Ha per caso delle mappe?


Lo interrompo subito scuotendo lentamente il capo da destra a sinistra e dico: mi dispiace ma noi abbiamo solo manualistica universitaria. Le mappe può trovarle nell'altra libreria. Deve solo girare l'angolo e arrivare al civico 1


Mi guarda sgranando un po' gli occhi. Lo sguardo si carica di un cipiglio concentrato e penetrante e comincia a pronunciare lentamente una parola: “L'A-N-G-O-L-O...”

Io: Si, lei giri l'angolo e superi la farmacia. Appena dopo il bar c'è la libreria...

Il suo sguardo sta diventando quasi ipnotico. E' tropppo penetrante per la mia mente sconvolta; ma non sta ipnotizzando me. Si sta ipnotizzando da solo e si sta perdendo, lo vedo!

Io: guardi lei adesso esce da qui e va a destra. Ad un certo punto il palazzo finisce ma lei non lasci il marciapiede. Prosegua tenendo il palazzo sulla sua destra e continui finchè non arriva al civico 1.

Lui si sta lentamente riprendendo dal tentativo di autoipnosi. Il cipiglio alla Bela Lugosi perde di potenza. La luce sta nuovamente trionfando sulle tenebre che avevano avvolto le sue sinapsi. Riacquistata sufficiente lucidità mi ringrazia e se ne va.

Un'altra anima che ha lambito l'oscurità ma è riuscita a tornare indietro.

mercoledì 2 dicembre 2015

Ciao Sordaccia


Ciao Sorda, era così che ti chiamavamo.
Il tuo nome ufficiale era Tic perchè quando ti abbiamo rapita dalla colonia felina sotto casa camminavi guardando a destra e sinistra continuamente: eri sorda e quindi non avevi altro modo di difenderti se non controllare che intorno a te non ci fossero pericoli.
Quando ti ho rapita mi hai massacrato; eri una tigre tricolore di meno di un mese.
Cure, visite mediche ma alla fine eri diventata una meraviglia. Eri una sociopatica: odiavi tutti i gatti di casa e mordevi qualunque mano ti si parasse davanti alla bocca (che tentazione irresistibile!). Il bello è che ci massacravi mentre facevi le fusa. Eri una tigre in formato ridotto, tutto qua.
Dormivi 20 ore al giorno; essendo sorda non ti disturbava alcun rumore. Quando eri sveglia lanciavi dei miagolii che erano veri urli: il ruggito della Sorda era un potente 'Ohi Ohi Ohi!!
Ti piaceva guardare la tv ma solo i documentari. Non ti sei persa mai una puntata di Geo & Geo, tranne quando mostrava i primati; quelli non ti piacevano. Quando la puntata era sui grandi felini ti ingrifavi e ci guardavi come per dire: ehi! Quella sono io! Che ci faccio lì dentro?
Quando ci fu la puntata sui pesci impazzisti e andasti a controllare dietro al televisore se si poteva infilare la zampetta nell'acqua.
Guardavi anche qualche partita ma non eri una vera sportiva.
Se non ti avessimo rapito saresti morta nel giro di qualche mese e invece sei vissuta per 18 anni e 9 mesi: a marzo prossimo sarebbero stati 19!
Sei stata una vera combattente. Hai sopportato tutte le mie vessazioni: spazzola, flebo, pulizie corporali quando il collare elisabettiano che avevi da quasi un anno non ti permetteva di lavarti da sola. Ti sei divertita a casa con noi. Eravamo il tuo staff, sempre al tuo servizio.
Adesso che te ne sei andata mi sento vuota ma so che ti abbiamo amata, protetta e viziata meglio del branco di tigri cui credevi di appartenere.
Onorata di essere stata una dei tuoi umani visto che non hai mai avuto preferenze.