giovedì 11 novembre 2010

Preston - Child, L'isola della follia

Oggi parliamo dell’ultima fatica dei miei due scrittori preferiti: Preston e Child, L’isola della follia, Rizzoli.

Chi li conosce sa che il loro personaggio prediletto, l’agente Aloysius Pendergast, è uno degli investigatori più affascinanti nel panorama giallistico del momento. Quando dico affascinante non intendo un belloccio muscoloso pieno di donne, ma piuttosto un uomo dalla mente raffinatissima, dalla cultura enciclopedica.

Si può dire che fisicamente sia tutt’altro che bello: biondo, quasi albino, pallidissimo, con un colore di occhi quasi argenteo.

Discendente di un’antica e ricchissima famiglia del sud degli Stati Uniti, è un agente dell’FBI. Il seme della follia ha viaggiato attraverso tutti i rami del suo clan e non ha risparmiato neanche il fratello Diogenes, al quale i nostri autori preferiti hanno dedicato una trilogia.

L’agente Pendergast ha diverse dimore: un appartamento gigantesco al Dakota building di New York, dove si ritira spesso prima di affrontare un caso e dove trova conforto e relax attraverso la meditazione. Lì conserva i suoi averi più cari, come ad esempio la fede di sua moglie, morta in un ‘incidente’ di caccia 12 anni prima.


Altra dimora affascinante e oscura è la tenuta di Riverside Drive verso Harlem. Una gigantesca casa piena di corridoi labirintici e stanze segrete, ereditata da un folle prozio malvagio e geniale scienziato. La casa è anche una miniera di antiquariato e pezzi archeologici unici.


Nel romanzo di cui parliamo oggi viene descritta una nuova dimora, la Penumbra Plantation. Questa è la casa in cui il nostro eroe è cresciuto ed è anche la casa in cui viveva quando era sposato. Una casa del sud, quindi una vera tenuta oramai disabitata, tranne che per il fedele cameriere.

Io la immagino su per giù così.



Ma veniamo alla quarta di copertina del nostro romanzo:

Il tempo della verità è arrivato, per l’agente Aloysius Pendergast. Sono passati dodici lunghi anni da quel tragico incidente in Africa, quando lui e Helen, giovani sposi, stavano dando la caccia al Dabu Gor, un gigantesco leone dalla criniera rosso sangue mangiatore di uomini. Di fronte all’animale, però, Helen aveva mancato il colpo, e in un attimo da predatrice si era trasformata in preda. Impotente e disperato, Aloysius l’aveva vista morire davanti ai suoi occhi. Ma il destino trova sempre il modo per sconvolgere qualunque certezza. E così quando a distanza di anni, nella dimora di famiglia in Louisiana, Pendergast imbraccia il fucile con cui Helen aveva sparato quel maledetto giorno, viene alla luce un dettaglio inquietante: l’unico proiettile rimasto è caricato a salve. Sua moglie non aveva sbagliato il colpo: non aveva mai sparato davvero. È chiaro che Helen è stata assassinata. Inizia così per il geniale agente dell’FBI, in coppia con il tenente del NYPD Vincent D’Agosta, l’indagine più difficile che abbia mai affrontato. Perché questa volta la posta in gioco è una sola: la vera identità di sua moglie. A guidare Pedergast in un vorticoso e inquietante viaggio nel suo passato, la misteriosa ossessione che Helen gli ha sempre tenuto nascosto: un virus sconosciuto e mortale che precipita le sue vittime nel cuore oscuro della follia. Con L’isola della follia ritorna l’agente Aloysius Pendergast, uno dei personaggi più amati usciti dalla penna di Douglas Preston e Lincoln Child, in un thriller teso e appassionante che si muove sull’ambiguo confine tra giustizia e vendetta.

In questo romanzo si parla delle illustrazioni di John James Audubon, ornitologo di origine francese che pubblicò The birds of America con le litografie dei suoi dipinti. In particolare si parla del Parrocchetto della Carolina, la cui illustrazione potete vedere qui di seguito.



Ovviamente questa è una lettura da non perdere per chi ha subìto il fascino di Aloysius Pendergast.

Si scopriranno nuovi lati del carattere del nostro eroe. La oscura determinazione di una mente che cerca vendetta ad ogni costo ma anche la tenerezza ed il romanticismo di un marito innamorato. Insomma un Pendergast sempre più poliedrico e sfaccettato che non deluderà i suoi fan.