domenica 13 marzo 2011

Artico di James Rollins

Dal sedile del copilota Matthew guardava il sole, che sembraqva arrampicarsi sulla cima del mondo. La luce splendeva sulla curvatura del ghiaccio, facendogli bruciare gli occhi. Jenny indossava gli occhiali da pilota; Matthew invece, guardava la bellezza dell’aurora nella regione artica senza protezione. Ormai mancava soltanto una decina di albe; poi il globo freddo sarebbe stato nel cielo per quattro mesi buoni. Quindi lassù si imparava ad apprezzare ogni alba e ogni tramonto.

Quel mattino era spettacolare. Un vento contrario e continuo da sud-est era riuscito a diradarel’onnipresente nebbia, che di norma stava sospesa sulla calotta. Sotto, in tutte le direzioni, giaceva un mondo incontaminato di merlato ghiaccio, frastagliato da picchi cristallini e pozze blu cielo


Ecco un estratto da Artico di James Rollins edito da Nord.

Un vero tuffo nelle glaciali e inospitali terre dell’estremo nord del nostro pianeta.


Ecco la quarta:

"I ghiacci dell'Artico nascondono un segreto che deve essere distrutto... a tutti i costi
Poco prima della seconda guerra mondiale, alcuni tra i più brillanti scienziati dell'Unione Sovietica erano stati trasferiti in un'imponente base segreta costruita sotto la calotta polare, per lavorare a un progetto rivoluzionario che avrebbe cambiato il corso della Storia. Poi, improvvisamente, gli esperimenti erano stati sospesi e la base abbandonata: quel luogo doveva essere dimenticato da tutti, sepolto per sempre nei ghiacci dell'Artico...
Sessantacinque anni dopo, un sottomarino americano equipaggiato per effettuare ricerche marine si avvicina casualmente a un enorme isola di ghiaccio, che si inabissa nelle profondità dell'oceano Artico, e i ricercatori a bordo scoprono che al suo interno è incastonata una struttura artificiale. Ma non solo, mentre stanno scandagliando l'isola col sonar, registrano un fugace movimento: qualcuno si aggira nella base, qualcuno - o qualcosa - che non sarebbe mai dovuto sopravvivere... La notizia mette in fibrillazione i servizi segreti di Stati Uniti e Russia, così scienziati e soldati vengono spediti tra i ghiacci dell'Artico per fare luce su quella scoperta. Ma anche alcuni civili - come Matthew Pike, un ex militare delle Forze Speciali che, dopo la morte del figlio, si è ritirato in Alaska - verranno loro malgrado coinvolti in un vortice di segreti, violenza e tradimenti, perché quella base segreta nasconde misteri che non devono essere svelati."


Il ritmo del racconto è martellante, non ci si riposa mai e gli eventi si svolgono in un arco di tempo brevissimo. Le location d’azione sono molte: si parte dalle foreste dell’Alaska, per passare ad una vecchia base incastonata in una gigantesca isola di ghiaccio sommersa, si arriva ad una base flottante sui ghiacci artici e si passa in ben due sottomarini.

Non c’è mai tregua: ognuno dei personaggi corre contro il tempo per salvarsi da avversari pronti a tutto pur di mettere le mani su un segreto che giace nei labirinti di ghiaccio del mare più freddo del mondo.

La parola Grendel riecheggerà nel racconto evocando il mito del drago ucciso da Beowulf e le leggende annesse finchè non verrà scoperta l’origine storica e biologica di tale mito.

Protagonisti diversi diverranno improbabili compagni d’avventura: un ex berretto verde, la ex moglie e il suo ex suocero inuit, abitanti dei ghiacci da secoli.



Riguardo questo popolo accennerò solo poche righe: il nome Eschimesi, una parola indiana del popolo Cree che significa mangiatori di carne cruda è un termine dispregiativo, non usato da molto tempo. Essi chiamano se stessi Inuit (o Yuit in siberiano e in alcuni dialetti dell'Alaska), cioè “il popolo” in lingua Inuktitut.

Anche l’alfabeto Inuit avrà la sua importanza.


Avremo poi scienziati di vario tipo: glaciologi, biologi e paleontologi. E naturalmente militari buoni e cattivi (non potrà mancare il mitico soldato Kowalski).

Merita una particolare menzione un personaggio che spesso ruberà la scena ad altri: Bane, un magnifico incrocio tra un lupo e un alaskan malamute.

Un libro da leggere tutto di un fiato! Si fa per dire viste le sue 400 e rotte pagine.

Sicuramente ne uscirebbe fuori una sceneggiatura coi fiocchi.

Consigliato!