martedì 29 novembre 2011

James Rollins, Il teschio sacro


Eccomi di nuovo a parlare di libri.
Non potevo perdermi l'ultimo di James Rollins!
Ecco la quarta:

Utah, 18 maggio. Centinaia di cadaveri mummificati raccolti intorno a un teschio rivestito d'oro: a prima vista, sembra il macabro epilogo di un antico rituale suicida; ma, per l'antropologa Margaret Grantham, c'è qualcosa che non quadra. Anzitutto, sebbene risalgano al XII secolo, i resti trovati in quella caverna nel cuore delle Montagne Rocciose non sono riconducibili a nessuna popolazione indigena; inoltre l'arma usata è un pugnale forgiato in una particolarissima lega d'acciaio, impossibile da realizzare anche con le tecniche più all'avanguardia. Washington, 30 maggio. Painter Crowe, direttore della Sigma Force, è sconcertato: sua nipote Kai, un'attivista per i diritti dei nativi americani, è stata accusata di aver fatto esplodere la bomba che ha distrutto una grotta nello Utah, causando la morte della professoressa Grantham. Convinto che la ragazza sia innocente, Painter si lancia nelle indagini e, insieme con l'amico e collega Grayson Pierce, scopre che quella misteriosa necropoli e quell'enigmatico teschio sacro sono soltanto il primo tassello di un complotto che risale all'epoca coloniale e che rischia di minare le fondamenta stesse degli Stati Uniti. Perché la Dichiarazione d'Indipendenza e la storia della nascita della nazione americana forse sono soltanto una menzogna, una menzogna ideata per occultare una sconvolgente verità...

Grandioso ritorno del nostro amato Rollins e della squadra Sigma al completo.



Percorreremo il globo in lungo e in largo in pieno stile Sigma, cominciando dai superbi paesaggi delle Montagne Rocciose del NordAmerica.



Ci imbatteremo in un antico metallo, l’acciaio Damasco. Il segreto della sua forgiatura è andato perduto nei secoli e ad oggi ancora non è stato riprodotto.

Uno studio sull’acciaio Damasco è stato condotto da un gruppo di ricercatori coordinati da Peter Paufler della Technical University di Dresda e i cui risultati sono stati pubblicati su Nature. L’analisi al microscopio elettronico di una lama saracena del XVII secolo, ha rilevato la presenza di nanotubi di carbonio e, in alcuni casi, di nanocavi in carbonio.





Seguiremo le tracce della civiltà scomparsa degli Anasazi


E scopriremo che l’11 giugno 1776, mentre la questione dell’indipendenza americana veniva discussa, i capi irochesi in visita vennero formalmente invitati nella sala d’incontro del Congresso Continentale. Sia Ben Franklin sia Thomas Jefferson adottarono parti della costituzione irochese per sviluppare la costituzione degli USA.

La risoluzione 331 ottobre 1988 riconosce l’influenza della costituzione irochese sui documenti che costituiscono i fondamenti dello stato americano, prima dei quali la dichiarazione d’indipendenza


Sembra che lo stemma americano nasconda un antico tributo ai nativi: le frecce.





Faremo un salto in Islanda, dove la dorsale atlantica produce continuamente nuove terre grazie alle eruzioni vulcaniche degli hot spots.



visiteremo il Super Kamiokande, l’osservatorio di neutrini giapponese dotato di una cisterna di acqua ultra pura che viene attraversata dai neutrini individuati da fotomoltiplicatori.




Cercheremo le tracce della spedizione di Meriwether Lewis e William Clark, condotta tra il 1806 e il 1808 su ordine di Thomas Jefferson. Ffu la prima spedizione statunitense a raggiungere la costa pacifica via terra. Sembra che Jefferson volesse ottenere il maggior numero di informazioni possibile sui nativi di quei territori inesplorati e sembra che questa sia stata la motivazione principale della spedizione.


Incredibilmente Lewis e Clark non videro Yellowstone anche se vi passarono accanto (circa di 60 Km). I nativi infatti furono talmente evasivi su quell’area che indirizzarono gli esploratori un po’ più a nord, come se avessero voluto tenerli lontani da quella terra di geyser.