Ho provato a scrivere su Google 'Pubblicità sessista' nella sezione immagini e non avrei mai creduto che ci fossero così tanti input espliciti. non è solo una questione di cattivo gusto; è violenza, è abuso. in una società dove ormai si laureano più donne che uomini sembrano gli ultimi disperati tentativi di una specie in via di estinzione di dominare la specie che si sta facendo largo nella stessa nicchia ecologica.
Lo so è brutto descrivere così la competizione tra i sessi, ma è brutto anche parlare di competizione tra i sessi.
Siamo un'unica specie e non dovrebbe esserci una piramide alimentare con preda e predatore.
Invece siamo ridotti proprio così.Con la bevanda che invita il coglione che non può permettersi una bella vacanza sessuale a Cuba
fino ad arrivare alla ciliegia che si chiama come una donna e quindi se proprio non riesci ancora a cedere alle lusinghe del cannibalismo di genere almeno ti consoli ingozzandoti di 'giorgia', 'celeste', 'stella'.....speriamo che ti strozzi con l'osso!
L'Art Director Club Italiano (ADCI) rivolge una petizione alla neoministra Josefa Idem contro gli stereotipi e i clichè di genere che si annidano nel settore pubblicitario come una colonia di pidocchi su una capigliatura folta.
"Tutti
gli stereotipi ingessano lo sviluppo sociale. Gli stereotipi di genere,
uniti agli stereotipi di ruolo (che nel caso delle donne sono gregari,
secondari, ancillari, decorativi o ipersessualizzati) danneggiano le donne (e
anche la pubblicità).
L’Art Directors Club Italiano è pronto a dare una
voce a chiunque sia stufo di vedere pessima pubblicità in cui le donne vengono
omologate come “casalinghe”, “nonne”, “amanti ad alto mantenimento” o
“svenevoli ninfette” o “puri elementi decorativi”.
Come?
Firmando la
petizione online.
Far capire che ciascuno di noi può
contribuire attivamente al cambiamento, non siamo obbligati a subire."
Qui trovate la petizione da sottoscrivere.