venerdì 14 febbraio 2014

Nel fuoco - Preston & Child

Non mi stanco mai di leggere Preston e Child, specialmente quando la storia che narrano riguarda l’agente speciale Aloysius Pendergast.
L’ultima avventura di Pendergast ci porterà a rievocare un insolito incontro avvenuto nel 1889 al Lippincott's Magazine tra Oscar Wilde e Arthur Conan Doyle. I due erano ospiti dell’editore Stoddart che voleva pubblicare entrambi. Quell’incontro produsse due capolavori e un incubo.
I capolavori sono a disposizione dell’umanità:  ‘Il segno dei quattro’ di Conan Doyle e ‘Il ritratto di Dorian Gray’ di Wilde.
L’incubo è materia d’indagine del nostro agente speciale preferito e ancor di più della sua pupilla Corrie Swanson.
Proprio l’incontro tra i due scrittori costituisce l’incipit del romanzo; è davvero quello che si direbbe un ‘inizio col botto’. Fantastica descrizione dei due scrittori con le loro personalità così diverse e meravigliosi i dialoghi.

passiamo alla quarta di copertina:

Durante gli scavi per una nuova costruzione vicino al vecchio cimitero di Roaring Fork, nel cuore delle Montagne Rocciose, affiorano i corpi di un gruppo di minatori uccisi e divorati da un grizzly un secolo e mezzo prima. Corrie Swanson, aspirante detective e protetta dell’agente dell’FBI Aloysius Pendergast, è la prima ad arrivare sul posto per analizzare gli scheletri. Parrebbe un sopralluogo di routine, ma ben presto viene alla luce una verità scomoda sul passato della città che mette la ragazza nei guai con le autorità locali. In suo aiuto accorre l’agente speciale Pendergast, che si ritrova invischiato in un’indagine parallela: poco dopo il suo arrivo, Roaring Fork si trasforma nel teatro degli attacchi di un piromane che appicca incendi senza una logica apparente. Indagando più a fondo e sfruttando tecniche non sempre ortodosse, Pendergast scoprirà collegamenti inaspettati tra la storia di Roaring Fork e quella della letteratura, ritrovandosi sulle tracce di un manoscritto inedito di Sir Arthur Conan Doyle: un’avventura di Sherlock Holmes che potrebbe aiutare a far luce sulle indagini…

Difficile non divorare questo romanzo.
Non scopriremo nulla di nuovo su Pendergast e il suo più che bizzarro retaggio poiché è un’avventura di Corrie ma assaporeremo con gusto le sue acute analisi delle scene del crimine e non potremo evitare di accostare l’enigmatico agente con l’investigatore più famoso della letteratura: Sherlock Holmes.
Da non perdere!

Doctor Sleep - Stephen King

Penso che Stephen King sia lo scrittore che seguo da più tempo. Mi ricordo ancora l’estate degli esami di maturità quando mia madre mi chiese cosa volessi per regalo. Le chiesi 4 libri di Stephen King.
Fu un’estate fantastica. Christine la macchina infernale, L’ombra dello scorpione, L’incendiaria e Cujo.
Da allora non ho più smesso di leggerlo e ancora mi mancano dei titoli.
Per fortuna  quando lessi Shining avevo già visto il film di Kubrick altrimenti non avrei mai potuto amare l’interpretazione che il regista fece di quello splendido libro. Sicuramente avrei comunque amato Jack Nicholson Torrance con i suoi scatti d’ira e le sue facce da folle.
Alla pagina dei ringraziamenti il nostro ‘Re’ ci racconta la genesi di Doctor Sleep; racconta di quante volte i suoi lettori gli chiedevano che fine avesse fatto Danny alias Doc, il bambino con la luccicanza che parlava con Tony il suo amico/entità invisibile che lo avvertiva dei pericoli e gli faceva vedere cose che gli altri non potevano vedere. Dopo un po’ anche il nostro scrittore preferito cominciò a chiedersi cosa stesse facendo Danny adesso, quanti anni avrebbe avuto ecc.
Doctor sleep ci toglie proprio questa curiosità e ci mostra un Daniel Torrance adulto, con tutte le cicatrici che i fantasmi dell’Overlook Hotel gli hanno lasciato.
La quarta di copertina recita:


Perseguitato dalle visioni provocate dallo shining, la luccicanza, il dono maledetto con il quale è nato, e dai fantasmi dei vecchi ospiti dell’Overlook Hotel dove ha trascorso un terribile inverno da bambino, Dan ha continuato a vagabondare per decenni. Una disperata vita on the road per liberarsi da un’eredità paterna fatta di alcolismo, violenza e depressione. Oggi, finalmente, è riuscito a mettere radici in una piccola città del New Hampshire, dove ha trovato un gruppo di amici in grado di aiutarlo e un lavoro nell’ospizio in cui quel che resta della sua luccicanza regala agli anziani pazienti l’indispensabile conforto finale. Aiutato da un gatto capace di prevedere il futuro, Torrance diventa Doctor Sleep, il Dottor Sonno. Poi Dan incontra l’evanescente Abra Stone, il cui incredibile dono, la luccicanza più abbagliante di tutti i tempi, riporta in vita i demoni di Dan e lo spinge a ingaggiare una poderosa battaglia per salvare l’esistenza e l’anima della ragazzina. Sulle superstrade d’America, infatti, i membri del Vero Nodo viaggiano in cerca di cibo. Hanno un aspetto inoffensivo: non più giovani, indossano abiti dimessi e sono perennemente in viaggio sui loro camper scassati. Ma come intuisce Dan Torrance, e come imparerà presto a sue spese la piccola Abra, si tratta in realtà di esseri quasi immortali che si nutrono proprio del calore dello shining. Uno scontro epico tra il bene e il male, una storia agghiacciante e meravigliosa, un ritorno al fantastico e all’horror dei primi lavori di King. Doctor Sleep inquieta e fa paura, ma soprattutto commuove ed emoziona.

Direi che si può tranquillamente leggere anche senza aver fatto un giro nell’Overlook Hotel del precedente romanzo; ci saranno però delle figure terrificanti che perderanno un po’ del loro oscuro potere visto che la loro storia è ben narrata in Shining e appena abbozzata nel film.
Menzione speciale per il gatto Azrael che, pur non essendo protagonista della vicenda, merita comunque il premio ‘Luccicanza’.