Non mi stanco mai di leggere Preston e Child, specialmente
quando la storia che narrano riguarda l’agente speciale Aloysius Pendergast.
L’ultima avventura di Pendergast ci porterà a rievocare un
insolito incontro avvenuto nel 1889 al Lippincott's Magazine tra Oscar Wilde e Arthur Conan Doyle. I due erano
ospiti dell’editore Stoddart che voleva pubblicare entrambi. Quell’incontro
produsse due capolavori e un incubo.
I capolavori sono a disposizione dell’umanità: ‘Il segno dei quattro’ di Conan Doyle e ‘Il
ritratto di Dorian Gray’ di Wilde.
L’incubo è materia d’indagine del nostro agente speciale preferito e
ancor di più della sua pupilla Corrie Swanson.
Proprio l’incontro tra i due scrittori costituisce l’incipit del
romanzo; è davvero quello che si direbbe un ‘inizio col botto’. Fantastica
descrizione dei due scrittori con le loro personalità così diverse e
meravigliosi i dialoghi.
passiamo alla quarta di copertina:
Durante gli scavi per
una nuova costruzione vicino al vecchio cimitero di Roaring Fork, nel cuore
delle Montagne Rocciose, affiorano i corpi di un gruppo di minatori uccisi e
divorati da un grizzly un secolo e mezzo prima. Corrie Swanson, aspirante
detective e protetta dell’agente dell’FBI Aloysius Pendergast, è la prima ad
arrivare sul posto per analizzare gli scheletri. Parrebbe un sopralluogo di
routine, ma ben presto viene alla luce una verità scomoda sul passato della
città che mette la ragazza nei guai con le autorità locali. In suo aiuto
accorre l’agente speciale Pendergast, che si ritrova invischiato in un’indagine
parallela: poco dopo il suo arrivo, Roaring Fork si trasforma nel teatro degli
attacchi di un piromane che appicca incendi senza una logica apparente.
Indagando più a fondo e sfruttando tecniche non sempre ortodosse, Pendergast
scoprirà collegamenti inaspettati tra la storia di Roaring Fork e quella della
letteratura, ritrovandosi sulle tracce di un manoscritto inedito di Sir Arthur
Conan Doyle: un’avventura di Sherlock Holmes che potrebbe aiutare a far luce
sulle indagini…
Difficile non divorare questo romanzo.
Non scopriremo nulla
di nuovo su Pendergast e il suo più che bizzarro retaggio poiché è un’avventura
di Corrie ma assaporeremo con gusto le sue acute analisi delle scene del crimine e
non potremo evitare di accostare l’enigmatico agente con l’investigatore più
famoso della letteratura: Sherlock Holmes.
Da non perdere!