Penso che Stephen King sia lo scrittore che seguo da più
tempo. Mi ricordo ancora l’estate degli esami di maturità quando mia madre mi
chiese cosa volessi per regalo. Le chiesi 4 libri di Stephen King.
Fu un’estate fantastica. Christine la macchina infernale,
L’ombra dello scorpione, L’incendiaria e Cujo.
Da allora non ho più smesso di leggerlo e ancora mi mancano
dei titoli.
Per fortuna quando
lessi Shining avevo già visto il film di Kubrick altrimenti non avrei mai
potuto amare l’interpretazione che il regista fece di quello splendido libro.
Sicuramente avrei comunque amato Jack Nicholson Torrance con i suoi scatti
d’ira e le sue facce da folle.
Alla pagina dei ringraziamenti il nostro ‘Re’ ci racconta la
genesi di Doctor Sleep; racconta di quante volte i suoi lettori gli chiedevano
che fine avesse fatto Danny alias Doc, il bambino con la luccicanza che parlava
con Tony il suo amico/entità invisibile che lo avvertiva dei pericoli e gli
faceva vedere cose che gli altri non potevano vedere. Dopo un po’ anche il
nostro scrittore preferito cominciò a chiedersi cosa stesse facendo Danny
adesso, quanti anni avrebbe avuto ecc.
Doctor sleep ci toglie proprio questa curiosità e ci mostra
un Daniel Torrance adulto, con tutte le cicatrici che i fantasmi dell’Overlook
Hotel gli hanno lasciato.
La quarta di copertina recita:
Perseguitato
dalle visioni provocate dallo shining, la luccicanza, il dono maledetto con il
quale è nato, e dai fantasmi dei vecchi ospiti dell’Overlook Hotel dove ha
trascorso un terribile inverno da bambino, Dan ha continuato a vagabondare per
decenni. Una disperata vita on the road per liberarsi da un’eredità paterna
fatta di alcolismo, violenza e depressione. Oggi, finalmente, è riuscito a mettere
radici in una piccola città del New Hampshire, dove ha trovato un gruppo di
amici in grado di aiutarlo e un lavoro nell’ospizio in
cui quel che resta della sua luccicanza regala agli anziani pazienti
l’indispensabile conforto finale. Aiutato da un gatto capace di prevedere il
futuro, Torrance diventa Doctor Sleep, il Dottor Sonno. Poi Dan incontra
l’evanescente Abra Stone, il cui incredibile dono, la luccicanza più
abbagliante di tutti i tempi, riporta in vita i demoni di Dan e lo spinge a
ingaggiare una poderosa battaglia per salvare l’esistenza e l’anima della
ragazzina. Sulle superstrade d’America, infatti, i membri del Vero Nodo
viaggiano in cerca di cibo. Hanno un aspetto inoffensivo: non più giovani,
indossano abiti dimessi e sono perennemente in viaggio sui loro camper
scassati. Ma come intuisce Dan Torrance, e come imparerà presto a sue spese la
piccola Abra, si tratta in realtà di esseri quasi immortali che si nutrono
proprio del calore dello shining. Uno scontro epico tra il bene e il male, una
storia agghiacciante e meravigliosa, un ritorno al fantastico e all’horror dei
primi lavori di King. Doctor Sleep inquieta e fa paura, ma soprattutto commuove
ed emoziona.
Direi che si può tranquillamente
leggere anche senza aver fatto un giro nell’Overlook Hotel del precedente
romanzo; ci saranno però delle figure terrificanti che perderanno un po’ del
loro oscuro potere visto che la loro storia è ben narrata in Shining e appena
abbozzata nel film.
Menzione speciale per il gatto
Azrael che, pur non essendo protagonista della vicenda, merita comunque il
premio ‘Luccicanza’.