I resti comprendevano il 40% dello scheletro. Particolarmente importanti l'osso pelvico, il femore e la tibia perché la loro forma lascia pensare che questa specie fosse bipede. Lucy, così chiamata dai suoi scopritori in onore della canzone Lucy in the Sky with Diamonds dei Beatles, in amarico è Dinqinesh e significa "Tu sei meravigliosa". Il suo nome in codice è A.L. 288. Era alta 1,07 metri, piuttosto piccola per la sua specie, e pesava probabilmente tra i 29 e i 45 kg. Questa piccola donna ha denti simili a quelli umani, ma il cranio è ancora scimmiesco,capacità cranica tra i 375 e i 500 cc. Morì sulle rive di una palude, probabilmente di sfinimento, e miracolosamente nessun predatore ne sbranò i resti, disperdendone le membra, così che il corpo, sommerso dal fango, nel corso dei millenni si fossilizzò fino a diventare roccia. Dopo milioni di anni il suo scheletro è ritornato alla luce intatto e ci offre una preziosa testimonianza sulla costituzione fisica degli ominidi di quel periodo.
lunedì 30 novembre 2009
Buon compleanno Lucy!
I resti comprendevano il 40% dello scheletro. Particolarmente importanti l'osso pelvico, il femore e la tibia perché la loro forma lascia pensare che questa specie fosse bipede. Lucy, così chiamata dai suoi scopritori in onore della canzone Lucy in the Sky with Diamonds dei Beatles, in amarico è Dinqinesh e significa "Tu sei meravigliosa". Il suo nome in codice è A.L. 288. Era alta 1,07 metri, piuttosto piccola per la sua specie, e pesava probabilmente tra i 29 e i 45 kg. Questa piccola donna ha denti simili a quelli umani, ma il cranio è ancora scimmiesco,capacità cranica tra i 375 e i 500 cc. Morì sulle rive di una palude, probabilmente di sfinimento, e miracolosamente nessun predatore ne sbranò i resti, disperdendone le membra, così che il corpo, sommerso dal fango, nel corso dei millenni si fossilizzò fino a diventare roccia. Dopo milioni di anni il suo scheletro è ritornato alla luce intatto e ci offre una preziosa testimonianza sulla costituzione fisica degli ominidi di quel periodo.
venerdì 27 novembre 2009
giovedì 26 novembre 2009
mercoledì 25 novembre 2009
Mr B più lascivo di una rockstar
In Edicola - Mentre nel nostro territorio un settimanale indipendente d’informazione sta scegliendo il nome del cremasco dell’anno, Rolling Stone Italia nomina Silvio Berlusconi "Rockstar dell'anno". Da sempre, in occasione dell'uscita del numero di dicembre, il mensile incorona il personaggio che si è distinto nel corso dell'anno per il suo carattere e temperamento decisamente rock&roll. Per celebrare l'evento Rolling Stone ha dedicato al cavaliere la copertina del prossimo numero, realizzata per l'occasione dal designer americano Shepard Farey, ormai famoso in tutto il mondo per i suoi manifesti di Barack Obama creati per la candidatura a Presidente degli Stati Uniti.
La decisione di eleggere Silvio Berlusconi è stata presa dalla redazione di Rolling Stone per gli evidenti meriti raccolti dal cavaliere, capace come nessun altro di stare sotto le luci della ribalta e distinguersi per il suo stile di vita degno delle migliori rockstar. Il Direttore di Rolling Stone, Carlo Antonelli, ha così motivato la scelta nel suo editoriale: "Quest’anno la votazione è avvenuta all’unanimità per evidenti meriti dovuti a uno stile di vita per il quale la definizione di rock&roll va persino stretta. I Rod Stewart, i Brian Jones, i Keith Richards dei tempi d’oro sono pivellini in confronto. La “Neverland” di Michael Jackson è una mansardina in confronto a Villa Certosa, e via così. Siamo ben fuori dal dispensare giudizi da destra o da sinistra. Siamo solo osservatori che constatano ciò che è avvenuto e avviene ogni giorno. I comportamenti quotidiani di Silvio - prosegue Antonelli - la sua furia vitale, il suo stile di vita inimitabile, gli hanno regalato, specie quest'anno, un'incredibile popolarità internazionale". Shepard Fairey il designer americano che ha realizzato la copertina, si è così espresso sul Presidente del Consiglio: "A volte nel mio lavoro cerco di mettere in dubbio personaggi autorevoli, specialmente quando questi sembrano avere ragioni ambigue alla base delle loro azioni. Tutto quello che ho sentito e letto su Berlusconi mi porta a credere che lui si adatti a questa descrizione”.
Rymes and reasons di John Denver
So you speak to me in sadness and the coming of the winter,
fear that is within' you know that seems to never end,
and the dreams that have escaped you and the hope that you've forgotten
and you tell me that you need me now and you want to be my friend
and you wonder where we're going, where's the rhyme and where's the reason
and it's you cannot accept it is here we must begin
to seek the wisdom of the children and the graceful way of flowers in the wind.
For the children and the flowers for my sisters and my brothers,
their laughter and their loveliness would clear a cloudy day.
Like the music of the mountains and the colors of the rainbow
they're a promise of the future and the blessing for today.
Though the city starts to crumble and the towers fail around us
the sun is slowly fading and it's colder than the sea
it is written: From the de-sert to the mountains they shall lead us
by the hand and by the heart and they will comfort you and me.
In their innocence and trusting, they will teach us to be free.
For the children and the flowers for my sisters and my brothers,
their laughter and their loveliness would clear a cloudy day.
And the song that I am singing is a prayer for nonbelievers
come and stand beside us we can find a better way
Cosi tu mi parli di tristezza e dell'arrivo dell'inverno
la paura che é con te ora sembra non finire mai
e i sogni che ti hanno fatto fuggire e la speranza che hai dimenticato
mi dici che hai bisogno di me ora vuoi essere mio amico
e ti chiedi dove stiamo andando dove sono le ragioni di questo
e sei tu che non riesci ad accettarlo é qui che dobbiamo iniziare
a cercare la saggezza dei bambini e la grazia dei fiori al vento
per i bambini e i fiori sono le mie sorelle e i miei fratelli
le loro risa e il loro amore possono illuminare un giorno scuro
come la musica delle montagne e i colori dell'arcobaleno
loro sono una promessa del futuro e una benedizione per oggi
sebbene le città iniziano a sbriciolarsi e le torri cadono attorno a noi
il sole lentamente scompare ed é piu freddo che il mare
é scritto nel deserto alle montagne loro dovrebbero guidarci
con la mano e con il cuore loro conforteranno me e te
nella loro innocenza e con la loro fiducia loro ci insegneranno ad essere liberi
per i bambini e i fiori sono le mie sorelle e i miei fratelli
le loro risa e il loro amore possono illuminare un giorno scuro
e la canzone che sto cantando é una preghiera per i non credenti
venite e sedete con noi troveremo assieme una strada migliore
martedì 24 novembre 2009
Melancolie I di Albrecht Durer
venerdì 20 novembre 2009
Matematica e immaginario
Trovo che le equazioni siano il perfetto connubio tra l’arte pittorica e la filosofia. L’esatta espressione grafica di un concetto complesso, non sempre osservabile a occhio nudo.
Nei post precedenti si parlava di ipotesi matematiche non ancora dimostrate. di Godel e la sua teoria sui limiti della matematica. La nostra specie però non si è mai accontentata di ciò che percepisce con i sensi. Dalla religione, alla filosofia, dalla matematica alla fisica teorica, l’uomo ha sempre tentato di dare un volto, una definizione o una misura a ciò che non riusciva a vedere.
Non intendo proporre soluzioni alle domande del millennio ma solo suggerire la lettura di qualche libro che ha stimolato il mio ‘immaginario matematico’ se così lo si può definire.
Tre libri, tre avventure alla ricerca dell’equazione definitiva.
Da Il labirinto di Versailles, recensito qui, un’equazione semplice e affascinante.
Ecco un estratto:
“Non riuscivo a crederci. La dimostrazione matematica dell’esistenza di Dio si trovava sotto i miei occhi (…).
Zero alla Zero uguale Uno. Ossia il numero elevato a zero dà uno.
Dallo zero, ossia dal nulla, si crea l’uno, ossia qualcosa.
La forza superiore in gradi di creare il mondo ex nihilo, di far sorgere l’esistenza dal niente non è esattamente la definizione che diamo di Dio?
Matematicamente parlando, l’essere può scaturire dal niente. Quindi Dio esiste.
(…) In matematica si sa che A elevato alla N e diviso per A elevato alla M è uguale ad A elevato alla N-M. il che si scrive così:
e se
ELEMENTARE AMMETTILO…Così quando si eleva 0 alla potenza 0 non si ottiene 0, come il nostro limitato raziocinio c’induce a credere, ma 1. tutti i numeri elevati a 0 danno 1, e 0 non fa eccezione.
Dal niente emerge il tutto. O se preferisci, dall’assenza nasce la presenza. Dal nulla nasce l’universo.
All’inizio era il niente. Lo spirito. E lo spirito ha generato il mondo.
Dio stesso è dimostrabile.
Anche Dio è binario”.
Questa è la formula matematica graficamente rappresentata dal geniale architetto giardiniere Le Notre nel giardino di Versailles utilizzando le statue di Latona e Apollo.”
Un libro che invece ho letto ma non ho recensito su queste pagine è Eresia di Douglas Preston.
La quarta recita:
“Red Mesa, Arizona. Un’arida distesa di pietre e polvere, riserva naturale dei Navajo. Nelle viscere di questa terra lontana da tutto è nascosta Isabella, la macchina più costosa mai costruita dall’uomo: un acceleratore di particelle in grado di ricreare le condizioni energetiche del Big Bang e di svelare, forse, il mistero clic avvolge le origini dell’universo. L’ha concepita Gregory North Hazelius, ambiguo genio della fisica, con l’aiuto di una formidabile squadra di scienziati. Ma qualcosa va storto e, inaspettatamente. Isabella si ribella ai suoi creatori: durante un esperimento la macchina smette di rispondere ai comandi e gli scienziati si trovano faccia a faccia con una misteriosa entità che si serve di Isabella per inviare oscuri e minacciosi messaggi. L’opinione pubblica si divide e le ipotesi si moltiplicano; c’è chi pensa al manifestarsi di intelligenze extraterrestri e chi teme l’avvento di un nuovo culto (fondato sulla scienza contro le religioni tradizionali. Mentre cinici predicatori da talk-show chiamano a raccolta i fedeli nella crociata contro l’ennesimo Anticristo e l’FBI indaga sul controverso progetto Isabella, il supcrcomputer di Hazelius prepara l’ultima, e più inquietante, sorpresa…”
Davvero affascinante e con un finale del tutto inaspettato, anche se avrei preferito una soluzione diversa. Anche qui troviamo un’equazione dal risultato quasi incalcolabile e un’intelligenza (artificiale? Umana? Divina? Aliena?) che sembra aver compreso il fine ultimo dell’esistenza nella sua accezione più vasta…quella astronomica.
“Salve
Salve a te
Sono contento di parlarti. Chi sei?
In mancanza di un termine migliore, sono Dio
Se sei davvero Dio dimostralo
Non abbiamo tempo per le dimostrazioni
Sto pensando a un numero tra uno e dieci. Qual è?
Stai pensando al numero trascendente e.
Adesso sto pensando a un numero tra zero e uno
È il numero di Chaitin: Omega
Se sei Diio allora…qual è lo scopo dell’esistenza?
Non conosco il fine ultimo
Interessante, un dio che non conosce lo scopo dell’esistenza
Se lo conoscessi, l’esistenza sarebbe priva di senso
Perché?
Se la fine dell’universo fosse presente nel suo inizio, se ci trovassimo semplicemente al centro di un divenire deterministico di una serie di condizioni iniziali, allora l’universo sarebbe un’opera priva di senso
Spiegati
Se sei a destinazione, perché intraprendere il viaggio? Se conosci la risposta, perché fare la domanda? Per questo il futuro è, e dev’essere, profondamente oscuro, persino a Dio. Altrimenti l’esistenza non avrebbe significato
È un’argomentazio metafisica, non fisica
L’argomentazione fisica è che nessuna parte dell’universo può calcolare le cose più rapidamente dell’universo stesso. L’universo “predice il futuro” il più rapidamente possibile
Che cos’è l’universo? Chi siamo noi? Cosa facciamo qui?
L’universo è un calcolo immenso, irriducibile, in continuo sviluppo, cha sta evolvendo verso uno stato che non conosco e non posso conoscere. Lo scopo dell’esistenza è raggiungere questo stato finale, che tuttavia è un mistero per me. Così dev’essere, altrimenti se conoscessi la risposta, quale sarebbe lo scopo di tutto?
Che cosa intendi per calcolo? Ci troviamo tutti all’interno di un computer?
Per calcolo intendo pensiero. L’intera esistenza, tutto ciò che accade, una foglia che cade, un’onda sulla spiaggia, il collassare di una stella, sono solo io che penso
(…)
Perché esiste l’universo?
L’universo esiste perché è più semplice del nulla. Per la stessa ragione io esisto. L’universo non può essere più semplice di quello che è. Questa è la legge fisica da cuo tutte le altre derivano.
Che cosa può essere più semplice del nulla?
Il “nulla” non può esistere. È un paradosso immediato. L’universo è lo stato più vicino al nulla
(…)
Quale sarà lo stato finale dell’universo?
Non lo so ma avverrà quando l’universo raggiungerà la pienezza del tempo.
Hai parlato di pienezza del tempo. In quanto si traduce con esattezza?
Sarà un numero di anni pari al fattoriale di dieci elevato alla potenza del fattoriale di dieci. Quel numero dovrà essere elevato alla potenza del fattoriale di dieci, quel numero elevato alla potenza del fattoriale di dieci, questa relazione di potenze va ripetuta 10 ^83 volte e il numero risultante elevato alla potenza del suo fattoriale 10^47 volte, come sopra. Usando la vostra notazione matematica questo numero, il primo numero di Dio, è:
Questa è la lunghezza del tempo espressa in anni che l’universo impiegherà per concepirsi nello stato finale, per arrivare alla risposta definitiva.
È un numero assurdamente elevato!
È così, ma è solo una goccia nell’oceano dell’infinito”
Ed ora passiamo all’ultimo libro della lista. L’ultima equazione di Mark Alpert. Questo è davvero un bel libro. Ritmi incalzanti e una trama che non perde mai un colpo, neanche quando entra nel merito della leggendaria Einheitliche feldtheorie, la teoria unitaria dei campi che Einstein tentò di formulare durante tutta la sua carriera ma che non riuscì mai ad elaborare.
….e se invece ci fosse riuscito?
La quarta di copertina è questa:
David Swift, docente di storia della scienza alla Columbia University, viene chiamato d'urgenza al St. Luke's Hospital di New York: Hans Kleinman, il suo vecchio professore di fìsica, è stato aggredito e torturato da uno sconosciuto e adesso è in bilico tra la vita e la morte. L'uomo che David trova è ovviamente ben diverso da quello che, cinquant'anni prima, era considerato uno dei più brillanti assistenti di Albert Einstein e che poi era diventato uno scienziato ammirato da tutti. Kleinman è in stato confusionale e ripete in maniera ossessiva due termini tedeschi - Einheitliche Feldtheorìe - e una serie di cifre. David intuisce quale significato dare a quelle parole: il professore si sta riferendo alla "teoria unitaria dei campi", quella che spiegherebbe tutte le forze della natura, dalla gravita all'elettricità alla potenza nucleare. E sa pure che Einstein ha dedicato gran parte della vita a formularla, ma senza riuscirci... O forse no? C'è comunque ben poco di teorico in quello che accade a David subito dopo la morte del suo mentore: nel giro di poche ore, viene fermato dall'FBI con l'accusa di omicidio e diventa l'obiettivo di un uomo determinato a tutto pur di scoprire quelle equazioni rivoluzionarie. Perché David è la chiave, l'unica persona che, interpretando e seguendo gli indizi criptici sussurrategli da Kleinman, può trovare la soluzione a un'ipotesi scientifica così audace e devastante che potrebbe piegare le leggi dell'universo alla volontà umana...
Ecco un estratto che non rovinerà comunque la lettura per chi non l’ha ancora comprato.
“Nella teoria delle stringhe si chiamano ‘brane’. Nei diagrammi appaiono bidimensionali ma in realtà ciascuno rappresenta un universo tridimensionale. Assomigliano alla carta moschicida più che alla stagnola, perché quasi tutte le particelle subatomiche vi rimangono appiccicate. L’altra brana è un universo del tutto distinto e si muovono entrambe in uno spazio più vasto, detto ‘volume multidimensionale’, che ha in tutto 10 dimensioni.”
“Perché si scontrano?”
“Una delle poche forze che può lasciare la brana e viaggiare nel volume multidimensionale è la gravità. Una brana può esercitare un’attrazione gravitazionale sull’altra e, quando collidono, si deformano e generano un sacco di energia (..) Einstein ha elaborato le equazioni corrette per la nostra brana e la relativa evoluzione. La sua teoria unitaria spiega come è iniziato tutto”
“Il Big Bang?”
“Si. Due brane vuote si urtano e l’energia prodotta dall’impatto riempie il nostro universo, trasformandosi poi in atomi, stelle e galassie, tutti impegnati a sfrecciare verso l’esterno in un’onda gigantesca.”
(…)
“C’è un’altra forza che può uscire dalla brana ed entrare nelle extradimensioni del volume multidimensionale. Ricordi cos’è un neutrino?”
“certo. E’ come il fratello minore dell’elettrone. Una particella senza carica e con pochissima massa”
“Alcuni fisici hanno ipotizzato l’esistenza di una particella detta ‘neutrino sterile’. La definiscono sterile perché non interagisce con nessuna particella del nostro universo. I neutrini sterili vanno nelle extradimensioni e filtrano attraverso la nostra brana come l’acqua attravrso un colino”
“Secondo la formula, la deformazione dello spazio-tempo della nostra brana può generare esplosioni di particelle. Se la brana si deforma a sufficienza, i neutrini sterili possono schizzare fuori da una parte dell’universo e raggiungerne un’altra prendendo una scorciatoia nel volume multidimebnsionale.”
“E’ un wormhole. Un ponte che collega regioni lontane dello spazio-tempo”
La particolarità di quest’ultimo libro è nel suo autore. Dovete sapere infatti che il profilo del protagonista è fortemente autobiografico. Nel romanzo si parla di un saggio su un universo bidimensionale chiamato Flatland che in realtà fu realmente scritto da Alpert quando studiava fisica, anche se poi la sua vita deviò dalla scienza alle lettere.
mercoledì 18 novembre 2009
Cronaca di esilio annunciato
Torna in libreria, con tutti gli aggiornamenti rispetto agli ultimi processi e alle ultime sentenze, il libro “L’odore dei soldi”, scritto da Marco Travaglio e Elio Veltri (Editori Riuniti), che nel 2001 vendette 350 mila copie, provocando, pochi mesi dopo, l’epurazione dalla Rai di Biagi, Santoro e Luttazzi.
Qui troverete la prefazione aggiornata di Marco Travaglio. Ci racconta come andarono le cose in quella famosissima puntata di Satyricon in cui Luttazzi intervistò Travaglio sul libro.
Dopo scattò l'editto bulgaro e la RAI fu 'ripulita' da tutte le figure giornalistiche e satiriche che risultavano scomode a Mr. B.
martedì 17 novembre 2009
L'irriducibilità di Kurt Godel e Alan Turing
Una sfida matematica milionaria
Gran Bretagna
Lettera di Saviano a mr. B.
ROBERTO SAVIANO