Dal Fatto:
Massimo Cialente, sindaco di L’Aquila, è sconvolto di fronte all’intercettazione telefonica tra i due imprenditori che aspettano le mosse di Angelo Balducci – presidente del Consiglio superiore per i lavori pubblici oggi in carcere – per fare affari sulle macerie lasciate dal terremoto. Francesco Maria De Vito Piscicelli, direttore tecnico dell’impresa Opere pubbliche e ambiente Spa di Roma e il cognato Gagliardi, parlano al telefono all’indomani del sisma:
6 aprile:
"Alla Ferratella occupati di sta roba del terremoto perché qui bisogna partire in quarta subito, non è che c'è un terremoto al giorno".
"Lo so", e ride.
"Per carità, poveracci".
"Va buò".
"Io stamattina ridevo alle tre e mezzo dentro al letto".
“Io pure... vabbuò. Ciao”
Secondo Carlo Costantini, capogruppo Idv della regione Abruzzo, “le casette antisismiche che Berlusconi ha inaugurato in pompa magna in questi giorni, sono costate 2.800 euro al metro quadro, con appalti che hanno letteralmente arricchito i pochi costruttori pescati dal cilindro della Protezione civile che hanno avuto la fortuna di realizzarli. L’associazione dei costruttori edili abruzzesi ci ha spiegato che le stesse case potevano costare 1.200 euro al metro quadro, meno della metà”. “Per non parlare di 20 milioni di euro spesi per il verde che impiantato a ottobre, col freddo che fa, è già tutto bruciato. Non erano mica alberi per i cittadini quelli, era il verde per le sfilate di Berlusconi. E indovinate chi ha pagato? Hanno cannibalizzato fino all’ultimo centesimo”. Per questo motivo l’Italia dei Valori ha richiesto l’istituzione di una commissione di inchiesta del consiglio regionale per fare piena luce sul “sistema Bertolaso”, sia per parte relativa alla gestione dell’emergenza, sia per la parte relativa ai primi interventi di ricostruzione.
Tralascio, per ora, di parlare delle mignotte e delle ripassate perchè mi sembra più grave lo sciacallaggio sulla pelle di tanti abruzzesi.