venerdì 10 settembre 2010

James Rollins, Il marchio di Giuda

Ieri ho finito di leggermi : James Rollins, Il marchio di Giuda, editrice Nord

Trama:

“Una giovane donna irrompe nella casa di Grayson Pierce, agente segreto della Sigma, e sviene tra le sue braccia. Sconcertato, lui la riconosce all'istante: è Seichan, membro di spicco di una potente organizzazione terroristica. La donna è gravemente ferita e ha con sé un oggetto piccolo ma prezioso: un obelisco di pietra su cui sono incisi simboli di una lingua antichissima, addirittura antecedente ai geroglifici. Cosa significano quei segni? E chi vuole uccidere Seichan? In un'isola sperduta dell'arcipelago indonesiano, si diffonde un'epidemia devastante, che costringe le autorità sanitarie a requisire una lussuosa nave da crociera, così da isolare gli uomini e le donne contagiati da un virus letale e sconosciuto. Tuttavia, soltanto poche ore dopo, alcuni pirati abbordano la nave e, ignorando il ricchissimo bottino, concentrano invece la loro attenzione sugli individui infetti e sugli scienziati che stanno investigando sull'accaduto, tra i quali ci sono Lisa Cummings e Monk Kokkalis, agenti della Sigma. Perché quell'epidemia è così importante? E in quale modo è legata all'enigmatico obelisco e al misterioso viaggio di ritorno di Marco Polo dalla Cina, mai raccontato nel "Milione"? Da Washington al Sud-est asiatico, dal Vaticano a Istanbul, gli agenti della Sigma sono gli unici a poter scongiurare una minaccia che la Storia sembrava aver cancellato per sempre. Ma non potranno fidarsi di nessuno, perché chiunque, amico o nemico, potrebbe avere il ‘marchio di Giuda’.”


È stata una piacevole lettura, piena di spunti da approfondire.

Ad esempio il mistero del viaggio di ritorno di Marco Polo. Non raccontò mai cosa accadde di ritorno dall’Asia. Delle 18 navi che Kublai Kan gli diede ne tornarono solo 2, con un equipaggio totale di soli 18 uomini. Ed erano partiti in 600!

La narrazione ci porta a visitare luoghi meravigliosi come Hagia Sophia a Istanbul, maestosa chiesa bizantina poi divenuta moschea e in seguito museo.

O come il complesso di costruzioni di Angkor in Cambogia, testimonianza immortale dei fasti della civiltà Khmer.

Sapevate ad esempio che il magnifico complesso è stato strutturato seguendo la costellazione del Drago?


E non tralasciamo l’oscuro alfabeto angelico ideato da Johannes Trithemius e Heinrich Agrippa, derivato dall’ebraico e strutturato secondo i principi della Kabbalah.

Lo spunto più interessante del libro riguarda il DNA umano.

Sapevate che solo il 3% del nostro genoma è attivo? Il restante 97% viene definito 1genoma spazzatura1. In realtà questo sembra essere una banca della nostra storia genetica. Inoltre, sottoposto ad un programma crittografico di verifica del linguaggio, esso è risultato rispondere alle specifiche richieste: è un linguaggio esso stesso!

Su questo sito medico si parla dell’articolo di Flam, F. "Hints of a language in junk DNA", pubblicato da Science nel 1994.

Secondo quelle ricerche il DNA non serve solo a costruire e mantenere il nostro corpo, ma anche come deposito (Data Bank) di memoria dati e comunicazione. Essi hanno scoperto che il codice genetico segue tutte le regole dei linguaggi umani; essi hanno comparato le regole della sintassi (il modo nel quale sono messe assieme le parole) + la semantica (studio del significato delle parole e delle loro radici nelle varie forme linguistiche) + le regole basilari della grammatica ed hanno trovato che le coppie basiche (Adenina, Guanina, Citosina, Timina) del ns. DNA seguono specifiche regole grammaticali di un linguaggio ben preciso, come i nostri linguaggi umani. Il che porta ad affermare che il linguaggio umano derivi proprio dal linguaggio del DNA e non sarebbe un fenomeno indipendente da esso.

Mi piace leggere libri pieni di spunti! Anche se questo non passerà alla storia come l’opera letteraria del secolo, spinge il lettore verso tutti i punti cardinali del sapere: la storia, l’arte, la filosofia e la scienza.

Che volete di più?