lunedì 20 settembre 2010

Sitchin, la Bibbia degli dei, Piemme


Ieri ho finito un altro libro di Zecharia Sitchin intitolato la Bibbia degli dei.

Ecco la quarta:

Dalla cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso terrestre, la storia dell’Uomo è quella di una creatura separata dal suo Creatore, all’eterna ricerca di un nuovo contatto con la propria essenza divina.


La Bibbia è il racconto di questo esilio dell’uomo sulla Terra, ma anche dell’incontro, o degli incontri, dell’umano con la divinità. La voce di Dio che parla ad Adamo ed Eva, l’incontro di Mosè sul Monte Sinai, e tutte le altre apparizioni “angeliche” di cui le pagine bibliche sono disseminate, dimostrano che il legame con le stelle non è completamente perduto.

Ma di che natura sono esattamente questi incontri e quali verità nascondono? È davvero quella canonica l’unica interpretazione delle parole bibliche?


Attraverso un’analisi approfondita della versione ebraica dell’Antico Testamento, il professor Sitchin ci fornisce una chiave di lettura rivoluzionaria del Libro dei libri. Una lettura che getta l’ombra del dubbio già su una delle prime affermazioni: Dio creò l’uomo a sua immagine. Il testo ebraico usa un plurale, Elohim, che starebbe per a Loro immagine. Ma chi sono questi loro?


Questo libro è sicuramente più indigesto dell'Altra Genesi. Cronologie e discendenze, miti sumeri, babilonesi ed ebraici si mischiano continuamente a discapito di una linearità narrativa.


Devo ammettere che lo studio che ha preceduto la pubblicazione è dir poco titanico.

Consigliato solo a chi è davvero incuriosito dalla mitologia sumera e dalle incongrunze della Bibbia.
Illuminante!