lunedì 22 dicembre 2008

Cascini ad AnnoZero


Riporto uno stralcio dell'articolo di Felice Lima presente su Micromega riguardante la bellissima puntata di Annozero del 18 dicembre.

"Giovedì 18 dicembre, nella trasmissione televisiva Annozero è stato trattato nuovamente il caso delle inchieste del collega Luigi De Magistris fermate in modo diciamo (eufemisticamente) anomalo (basti, per tutto, l’“impensabile” avocazione disposta dal P.G. Dolcino Favi in assenza di qualunque norma di legge che la consentisse). La trasmissione è stata molto interessante sotto tanti profili. Ben fatta. Documentata. Coraggiosa.In particolare, a me pare sia stata di estremo interesse la partecipazione del Segretario generale dell’Associazione Nazionale Magistrati Giuseppe Cascini. Le cose dette dal Segretario dell’A.N.M., il modo con cui le ha dette, le cose che ha taciuto, tutto insomma costituisce la migliore (o forse dovrebbe dirsi la peggiore) rappresentazione di ciò a cui l’A.N.M. è ridotta e il più clamoroso disvelamento delle ipocrisie sulle quali la sua azione si fonda. Nessun discorso, nessun ragionamento potrebbe descrivere le responsabilità dell’A.N.M. meglio dell’intervento del suo Segretario generale ad Annozero di ieri. Consiglio a tutti di vedere e rivedere quella trasmissione (l’intero video è a questo link). Riporto qui da YouTube, per maggiore comodità di consultazione, TUTTI gli interventi del Segretario generale dell’A.N.M., nel contesto in cui si sono svolti, divisi in tre brevi video.Guardandoli si potrà constatare che:

1. Il Segretario dell’A.N.M. parlava con imbarazzo e difficoltà di dire qualunque cosa. Perché la verità è che, avendo l’Associazione una posizione ambigua e insincera, non è possibile per alcuno esprimerla in maniera chiara e serena. Il Segretario parlava a fatica, assumendo espressioni imbarazzate e imbarazzanti.Ha utilizzato argomenti fumosi, sfuggenti e palesemente pretestuosi. Il più ridicolo e retorico di tutti: dire che dopo avere letto il decreto di perquisizione di Salerno aveva capito della storia meno di prima. Sul punto Di Pietro è arrivato a deriderlo dicendogli: “Cascini, lo ha capito anche mia sorella che ha la quinta elementare, quindi credo siano in grado di capirlo tutti”. Di Pietro ha avuto anche agio di dirgli: “Cascini tu guardi la forma e in nome della forma uccidi la sostanza”.A queste osservazioni il Segretario dell’A.N.M. ha reagito con delle smorfie di sofferenza sul viso, ma senza alcuna capacità e possibilità di articolare risposte convincenti.

2. L’unico obiettivo che è sembrato avere, nel merito, e che ha perseguito con ostinata determinazione era denigrare l’indagine di Salerno, dopo avere premesso - con falsa retorica - di non volere entrare nel merito. Nulla ha ritenuto di dire della inaccettabile illegittimità del comportamento dei magistrati di Catanzaro. Sul punto è dovuto intervenire il prof. Grevi.

3. Di tutte le cose che ha detto resta solo l’evidente “necessità” di “dare copertura” politica a ciò che (di male) è stato fatto a Roma.Il guaio grave è che il problema che aveva ieri il Segretario generale dell’A.N.M. non era né di metodo né di capacità espositive (nelle quali lui pure, come anche il Presidente dell’A.N.M., non brilla, essendo entrambi vanamente retorici e fastidiosamente fumosi), ma di sostanza. Ciò che emerge è, a mio parere, che, come ho già detto, Cascini “non poteva” assumere una posizione chiara e convincente perchè aveva l’esigenza “politica” di DARE COPERTURA a una scelta “politica” consistente nel fare fumo e caciara per chiudere una partita vergognosa facendo finta di credere che si sia trattato di una bega di terz’ordine fra singoli magistrati, cacciando brutalmente i quali (alcune osservazioni sul punto sono a questo link) non c’è più nient’altro da dire e da fare. (...)"