Sto leggendo un libro di Emanuele Del Medico intitolato All’estrema destra del padre che parla delle relazioni politiche e delle connessioni ideologiche tra il fascismo e neofascismo italiano e il potere religioso.
Viene spiegato come il fondamentalismo cattolico, rappresentato principalmente da Alleanza Cattolica, dall’Opus dei ed altri ambienti affini, si coniughi con l’intolleranza reazionaria, da Forza Nuova alla Lega e al centro-destra,verso tutti i diversi: mendicanti, emigrati, mulsumani, ebrei, i giovani di sinistra, gli omosessuali, i relativisti, gli atei.
Non farò una panoramica extralunga sul fascismo e sul neofascismo che dagli anni ’70 si è reso responsabile di stragi e attentati sentendosi unto dal signore. Voglio solo citare un passo che parla di un leghista e un altro che parla di uno di AN, entrambi di Verona.
Romano Bertozzo, ex consigliere comunale della Lega Nord, è stato uno dei promotori di tre mozioni che il 14 luglio 1995 vennero approvate e che bollavano come « immorale » la risoluzione europea per le pari opportunità delle persone omosessuali. In una delle mozioni si esprimeva com segue: “possiamo riconoscere le coppie gay solo a patto che si facciano castrare come i capponi e donino i loro organi alla scienza”. Un’altra perla: “I diritti civili possono averli alla stregua di tutti quei soggetti che hanno problemi fisici e psichici e che un paese civile e democratico come il nostro già riconosce”.
Un altro intellettuale di stirpe è Vittorio Bottoli di AN. Lasciamolo presentarsi da solo: “Abbiamo parlato del lavoro femminile, questa pseudo emancipazione…questa emancipazione femminile non si poteva fare in qualche altro modo? Non è forse meglio che la donna ritorni a quella che è la sua vocazione naturale, che è quella di tutti gli animali? (…) l’aborto è diventato un metodo anticoncezionale. Perché tu hai aperto le gambe e non ci hai pensato in quel momento. (…) Se mia moglie vuole trasferirsi sul lago e io voglio rimanere a Verona cosa succede? Ci separiamo per questo? No! Ci sia uno in questa società che abbia il diritto di dire ‘Io comando’. Tu hai fatto una scelta nel momento in cui ti sei legata con me e a questa scelta devi rimanere fedele”.
Insomma uno spasso se non fosse che questi trogloditi hanno ricevuto o ricevono stipendi dai loro partiti.
Mi viene in mente una domanda: chissà se, potendo conoscere le future sorti culturali di Verona, Shakespeare avrebbe ambientato lo stesso in questa città una delle sue opere più belle?
Viene spiegato come il fondamentalismo cattolico, rappresentato principalmente da Alleanza Cattolica, dall’Opus dei ed altri ambienti affini, si coniughi con l’intolleranza reazionaria, da Forza Nuova alla Lega e al centro-destra,verso tutti i diversi: mendicanti, emigrati, mulsumani, ebrei, i giovani di sinistra, gli omosessuali, i relativisti, gli atei.
Non farò una panoramica extralunga sul fascismo e sul neofascismo che dagli anni ’70 si è reso responsabile di stragi e attentati sentendosi unto dal signore. Voglio solo citare un passo che parla di un leghista e un altro che parla di uno di AN, entrambi di Verona.
Romano Bertozzo, ex consigliere comunale della Lega Nord, è stato uno dei promotori di tre mozioni che il 14 luglio 1995 vennero approvate e che bollavano come « immorale » la risoluzione europea per le pari opportunità delle persone omosessuali. In una delle mozioni si esprimeva com segue: “possiamo riconoscere le coppie gay solo a patto che si facciano castrare come i capponi e donino i loro organi alla scienza”. Un’altra perla: “I diritti civili possono averli alla stregua di tutti quei soggetti che hanno problemi fisici e psichici e che un paese civile e democratico come il nostro già riconosce”.
Un altro intellettuale di stirpe è Vittorio Bottoli di AN. Lasciamolo presentarsi da solo: “Abbiamo parlato del lavoro femminile, questa pseudo emancipazione…questa emancipazione femminile non si poteva fare in qualche altro modo? Non è forse meglio che la donna ritorni a quella che è la sua vocazione naturale, che è quella di tutti gli animali? (…) l’aborto è diventato un metodo anticoncezionale. Perché tu hai aperto le gambe e non ci hai pensato in quel momento. (…) Se mia moglie vuole trasferirsi sul lago e io voglio rimanere a Verona cosa succede? Ci separiamo per questo? No! Ci sia uno in questa società che abbia il diritto di dire ‘Io comando’. Tu hai fatto una scelta nel momento in cui ti sei legata con me e a questa scelta devi rimanere fedele”.
Insomma uno spasso se non fosse che questi trogloditi hanno ricevuto o ricevono stipendi dai loro partiti.
Mi viene in mente una domanda: chissà se, potendo conoscere le future sorti culturali di Verona, Shakespeare avrebbe ambientato lo stesso in questa città una delle sue opere più belle?