mercoledì 16 dicembre 2009

John Dillinger, nemico pubblico n°1


John Herbert Dillinger (Indianapolis, 22 giugno 1903 – Chicago, 22 luglio 1934) è stato un criminale statunitense, rapinatore di banche attivo durante il periodo della grande depressione.

Nella cultura popolare viene rappresentato come un gangster americano vestito tipicamente, che imbraccia un mitra Thompson.

John Dillinger cominciò la sua carriera di rapinatore il 6 settembre 1924, quando rapinò la drogheria vicino casa propria, a Mooresville, nell'Indiana, che aveva appena 20 anni. Arrestato e rilasciato grazie all'intercessione della matrigna, John continuò sulla "cattiva strada" fino ad arrivare ad altre rapine, ben più pesanti, che gli costarono un nuovo arresto in quel di Daytona, nell'Ohio, dal cui carcere fu trasferito nella prigione di Michigan City, da dove fuggì in combutta con alcuni uomini della sua gang. Tornato alle rapine, John Dillinger rimase impresso alle vittime di tali crimini per la foggia elegante dei suoi abiti, il cappello in stile e la qualità del suo cappotto di alta sartoria: il suo stile fascinoso, infatti, contribuì non poco a fare di lui un mito.

Considerato dall'FBI e dal suo direttore J. Edgar Hoover il nemico pubblico n. 1, si guadagnò la fama di moderno Robin Hood del crimine quando, al termine delle abituali rapine, prese l'abitudine di dare alle fiamme i registri contabili su cui erano annotati i debiti e le ipoteche delle persone in difficoltà economiche, riuscendo ad attirare su di sé la riconoscenza di tanti clienti a corto di denaro in quegli anni di crisi economica e la simpatia di buona parte dell’opinione pubblica. Nonostante la sua verve ed il suo stile mai troppo brutale, però, verso la fine della sua "epopea", isolato dalla malavita, che temeva di attirare su di sè l'attenzione della polizia, ma isolato anche grazie ai metodi innovativi di ricerca dell'FBI, Dillinger si alleò con la gang di un altro noto criminale dell'epoca, cioè "Baby Face" Nelson, che era ben più rude e privo di scrupoli di Dillinger (e che assieme a lui arrivò a dividersi la fama di "nemico pubblico") per operare nuove rapine e rimpolpare le casse della sua gang.

Negli anni trenta, pur di far perdere le sue tracce, Dillinger tentò persino di cancellare le proprie impronte digitali con l'acido ma il cerchio che gli si stava stringendo attorno non si fermò dal chiudersi.

A Tucson, nel marzo 1934, fu infatti arrestato in un hotel, assieme a buona parte della sua gang, per un caso dovuto a circostanze fortuite...ma il 3 marzo 1934 evase ancora, stavolta dalla prigione di Crown Point, nell'Indiana, dove era stato rinchiuso (e dove fu immortalato in alcune famose foto che lo ritrassero ironicamente abbracciato al direttore del carcere) arrivando a scatenare un vero e proprio caso politico nazionale.

Purtroppo per lui la fuga momentanea non fu foriera di salvezza perchè per scappare John Dillinger prese in ostaggio alcuni agenti e rubò la vettura del direttore del carcere, con la quale varcò il confine dello stato dell'Indiana. Così facendo, infatti, Dillinger commise un reato federale, cosa che permise all'FBI di intervenire e quindi, dopo 4 mesi dalla sua fuga, riacciuffarlo. Dillinger fu identificato e ucciso con cinque colpi d'arma da fuoco da alcuni agenti dell'FBI mentre si trovava all'esterno di un cinema di Chicago, dal quale usciva assieme alle prostitute Polly Hamilton e Ana Cumpanas dopo aver assistito alla proiezione del film poliziesco Manhattan Melodrama con Clark Gable. John Dillinger morì il 22 giugno 1934, quando aveva appena 32 anni.

A tradirlo fu Ana Cumpanas, conosciuta anche come Anna Sage o la "Donna in Rosso" (per via del colore sgargiante dell'abito indossato per farsi riconoscere dalla polizia), la quale passò ai servizi segreti le informazioni cruciali utili per incastrare il criminale in cambio della sua permanenza in America (ed evitare quindi l'espulsione in Romania, sua terra natale, senza per altro riuscirvi, visto che l'espulsione fu poi confermata).

A partecipare all'agguato decisivo ci fu Melvin Purvis (foto sottostante), giovane G-Man nominato in prima persona da Edgar J. Hoover per coordinare le ricerche di Dillinger assieme agli uomini del neo-nato FBI, istituzione investigativa la cui nuova metodologia di lavoro contribuì non poco a stringere il cerchio attorno a Dillinger.

Nonostante la sua morte prematura e la sua vita criminale, John Dillinger, rapinatore fascinoso ed elegante, è rimasto noto nell'immaginario collettivo come una sorte di eroe del popolino, cosa che realisticamente non fu, tanto che negli States esiste anche un museo dedicato a lui ed alle sue vicende criminali.

Qui sotto la foto della fidanzata Evelyn Frechette, detta Billie. Il film di M. Mann Nemico pubblico narra la storia di Dillinger ed il suo amore per Billie. Quando fu arrestata venne tenuta 24 ore senza bere né dormire per farle confessare dove si trovasse John.