da una scrollata al suo sonaglio
bello è il bosco, buio e profondo,
Con il tuo sguardo da allevatore e la tua bocca di frasi usate
I tuoi amici di un altro mondo e le tue colpe dimenticate
Con i tuoi giochi di colombe bianche e i tuoi vestiti di incenso e d'oro
Con il tuo trono su tanti morti e la ricchezza senza lavoro
Un palco, luci, gente che ti ammira
Uomini in ginocchio, una lunga fila
I tuoi scagnozzi anche nelle scuole a costruire un gregge vendendo le parole
Una speranza in fondo ti sostiene, di costruire un mondo dove il pastore è un bene
Dove comandi tu su tanta gente
Dove ci sia la fede come nel medio oriente
Col tuo passato di inquisizione e il tuo presente da denunciare
Col tuo futuro di medioevo e i tuoi pensieri nel capitale
Col tuo sorriso di porcellana e i tuoi ritorni che chiami nuovi
Le tue indulgenze vendute all'asta e le crociate che non ritrovi
Tu che sconfiggi spiriti cattivi, che oscuri il sole e i più famosi divi
I tuoi seguaci devono pregare perché voi siete pochi ma nati per pensare
Pensare a tutto il peso della vita e quando il giorno al farà finita
Tu siederai nel cielo tra le stelle
E a chi ha creduto tanto darai le caramelle
Con i tuoi sogni senza materia e i tuoi fratelli sotto alle scarpe
Con i tuoi figli bruciati al rogo ed i tuoi giorni vissuti a parte
Con i tuoi versi di sette jene e i tuoi principi di colabrodo
E i tuoi diritti senza ragione e la facciata tenuta a modo
Il sacramento, poi la Sacra Rota
La verginità, l'astinenza devota
Le donazioni fatte dai penitenti e i più pietosi veli calati sui conventi
La tua censura, la religione di Stato
Dal codice Rocco verso il Concordato
La frigidità, le torture più vere
E le benedizioni sulle camicie nere.
Il mio arzigogolato viaggio nelle pieghe dell’immaginario umano mi porta oggi a parlare di tesori nascosti, oggetto di fantasie sfrenate di tanta letteratura e cinema.
Oak Island è una piccola isoletta canadese situata presso la Mahone Bay, in Nova Scotia.
E' visitata ormai da anni da schiere di ricercatori di tesori e appassionati di enigmi archeologici.
Da molti è considerata l’oggetto di una delle più lunghe cacce al tesoro degli ultimi secoli. Il desiderio che tutti vorrebbero esaudire è quello di scoprire il tesoro nascosto in fondo ad un pozzo, il Money Pit, il cui fondo resta insondabile a causa di un complesso sistema di vasi comunicanti in virtù dei quali più si scava, tentando di prosciugarlo, più il pozzo si riempie d’acqua.
Ma veniamo alla storia: nel 1795 un ragazzo di nome Daniel McInnis (o McGinnis) trovò una profonda depressione del terreno accanto ad una quercia alla quale era appesa una vecchia carrucola. Raccontato il fatto a due amici esperti di leggende sui pirati, il giorno dopo Daniel e i suoi due amici tornarono sul posto armati di vanga e cominciarono a scavare senza trovare nulla fino a quando, scoraggiati, furono contattati da un uomo d’affari di nome Simeon Lynds le cui intenzioni erano di creare un consorzio di cercatori di tesori, che fu poi chiamato Onslow Company.
I lavori, iniziati nella prima decade dell’800 portarono al ritrovamento di diversi strati di legno di quercia a intervalli di 3 metri uno dall’altro. Furono anche trovati strati di altri materiali, alcuni non presenti sull’isola e neanche nelle vicinanze:
a circa dodici metri fu scoperto uno strato di carbone di legna , a quindici metri uno strato di mastice, a diciotto uno strato di fibra di cocco, a ventisette metri una pietra di porfido egizio con su inciso una frase tradotta: “Quaranta piedi sotto sono sepolte due milioni di libre” .
Al termine degli strati i cercatori sondarono col bastone per saggiare la consistenza del terreno e arrivarono a tastare una superficie che poteva sembrare di legno, ma ormai fattasi notte, abbandonarono il lavoro per tornarvi la mattina seguente. Al loro ritorno trovarono il pozzo completamente allagato in tutta la profondità (avevano scavato circa 60 metri). Avevano innescato una forma di difesa idraulica che aveva permesso all’acqua di riempire lo scavo. Finchè era sigillato dalle pavimentazioni superficiali, non permetteva all’aria di uscire e di conseguenza all’acqua di penetrare. Una volta tolto il “tappo” l’acqua avevariempito il tutto fino a livello del mare. Sono stati disegnati degli schemi della probabile struttura del pozzo che rivelano un’opera di ingegneria idrica eccezionale.
Fu usata una trivella che trapassò gli strati del pozzo fino a raggiungere quelli che furono identificati come barili. Al ritiro della trivella furono recuperati da Lynds tre anelli di una catena d’oro. In seguito fu inserita un altro tipo di trivella per raggiungere il pozzo in maggiore profondità. Quando la trivella tornò in superficie un operaio addetto agli scavi accusò un altro di aver recuperato qualcosa dalla trivella. Durante l’interrogatorio l’operaio promise di rivelare tutto agli investitori, ma morì misteriosamente prima di parlare. Una volta appurato che l’acqua contenuta nel pozzo fosse acqua di mare e che il livello seguisse il movimento delle maree fu effettuato un sopralluogo che accertò che la spiaggia attorno a Money Pit era artificiale. La compagnia finanziò la costruzione di una diga che ne evidenziò la presenza di una più antica e di una serie di tunnel, che convergevano verso il Money Pit. Una tempesta però spazzò via la diga prima che fosse terminata.
Incidenti e morti funestarono le ricerche negli anni: un operaio morì per lo scoppio di una caldaia impiegata per il prosciugamento del pozzo. Incidenti successivi provocarono il cedimento delle piattaforme di legno e il crollò del pozzo del tesoro. Negli anni (fino al 1955) si susseguirono scavi e sporadici ritrovamenti riguardanti frammenti di legno lavorato, di metalli e di una sostanza che, successivamente studiata, si rivelò essere un materiale artificiale simile al cemento.
Nel 1959 5 persone morirono asfissiate nel tentativo di scavare di un pozzo parallelo al Money Pit. Infine nel 1971 fu impiegata una nuova trivella. Dopo il ritrovamento di frammenti di ottone e legna fu calata nel pozzo una telecamera che rilevò la presenza di due o tre casse e di un corpo umano. Nel 1995 fu redatto un rapporto sull’isola Oak e da allora i cacciatori di tesori continuano a tentare di trovare il tanto bramato e misterioso tesoro del Money Pit.
Su questo sito troverete una riproduzione dell’iscrizione trovata all’interno del pozzo.
Se volete fare una visita virtuale di Oak island andate qui .
Preston e Child hanno scritto uno splendido romanzo (Marea, editore Sonzogno) sul Money Pit e la sua storia e, naturalmente, offrono la loro personale soluzione del mistero.
Da leggere!
For too long now / Per troppo tempo
There were secrets in my mind / Ci sono stati segreti nella mia mente
For too long now / Per troppo tempo
There were things I should have said / Ci sono state delle cosa che avrei dovuto dire
In the darkness / Nell'oscurità
I was stumbling for the door / Camminavo nervosamente davanti alla porta
To find a reason / Cercando una ragione
To find the time, the place, the hour / Cercando il momento, il posto, l'ora
Waiting for the winter sun / Aspettando il sole dell'inverno
And the cold light of day / E la fredda luce del giorno
The misty ghost of childhood fears / I fantasmi oscuri delle paure infantili
The pressure is building / La pressione sta crescendo
And I can't stay away / E non posso restare
I throw myself into the sea / Mi getto nel mare
Release the wave / Libero l'onda
Let it wash over me / La lascio riversare sopra di me
To face the fear / Per affrontare la paura
I once believed / In cui una volta credevo
The tears of the dragon / Le lacrime del drago
For you and for me / Per te e me
Where I was / Dov'ero
I had wings that couldn't fly / Avevo le ali e non potevo volare
Where I was / Dov'ero
I had tears I couldn't cry / Avevo lacrime e non potevo piangere
My emotions / Le mie emozioni
Frozen in an icy lake / Congelate in un lago di ghiaccio
I couldn't feel them / Non potevo sentirle
Until the ice began to break / Prima che il ghiaccio iniziasse a rompersi
I have no power over this / Non ho più altra forza oltre a questa
You know I'm afraid / Lo sai, sono stanco
The walls I built are crumbling / I muri che ho costruito si stanno sbriciolando
The water is moving / L'acqua si sta muovendo
I'm slipping away / Dormo ancora
I throw myself into the sea / Mi getto nel mare
Release the wave / Libero l'onda
Let it wash over me / La lascio riversare sopra di me
To face the fear / Per affrontare la paura
I once believed / In cui una volta credevo
The tears of the dragon / Le lacrime del drago
For you and for me / Per te e me
Slowly I awake / Lentamente mi sveglio
Slowly I rise / Lentamente mi alzo
The walls I built are crumbling / I muri che ho costruito si stanno sbriciolando
The water is moving / L'acqua si sta muovendo
I'm slipping away / Sto dormendo ancora
I throw myself into the sea / Mi getto nel mare
Release the wave / Libero l'onda
Let it wash over me / La lascio riversare sopra di me
To face the fear / Per affrontare la paura
I once believed / In cui una volta credevo
The tears of the dragon / Le lacrime del drago
For you and for me / Per te e me
Da Romeo e Giulietta di Shakespeare: I Atto, scena IV. Sono in scena Romeo e Mercuzio.
ROMEO: Stanotte ho sognato un sogno।[...]
MERCUZIO: Oh, vuol dire allora che la regina Maab è venuta a farti visita. È la levatrice delle fate, e se ne viene in forma non più grossa che una pietra d'agata all'indice d'un consigliere comunale, trainata da un equipaggio di piccoli atomi traverso i nasi degli uomini quand'essi giacciono addormentati. I raggi delle sue ruote sono fatti di lunghe zampe di ragno; il mantice di ali di cavallette; le tirelle dei più esili fili di ragnatela; i pettorali dei rugiadosi raggi della luna; il manico della frusta d'un osso di grillo; la sferza appena d'un filamento. Il cocchiere, poi, è un moscerino dalla bigia assisa, non grande neppure a metà quanto il piccolo vermiciattolo arrotolato tratto fuor dal dito pigro d'una fanciulla. Una noce svuotata è il suo cocchio, lavorato dallo scoiattolo ebanista o dal vecchio lombrico, che da un tempo immemorabile si son fatti carrozzieri delle fate. E in questo arnese ella galoppa ogni notte attraverso il cervello degli amanti, e li fa sognare d'amore; sulle ginocchia dei cortigiani, che così sognano subito di elaborati inchini; sulle dita degli avvocati, che non mettono tempo in mezzo a sognar parcelle, sulle labbra delle belle donne, che immantinente sognano baci: ma quelle, incollerita, Maab subito affligge di pustole, da che l'alito loro è guasto dal mangiar troppi confetti. Galoppa ella talvolta sul naso d'un usciere di tribunale, che sogna di snuffiare un processo, e si reca talora con la coda d'un porcellino della decima a fare il solletico sott'al naso d'un parroco addormentato, che sogna d'aggiungersi un altro benefizio. E gira a volte in carrozza attorno al collo d'un soldato, e questi sogna di tagliar gole straniere, e breccie e imboscate e lame spagnole e brindisi in bicchieri profondi in cinque tese; e d'un tratto, ecco, egli sente rullare il tamburo, e trasalisce e si desta, e, colpito dallo spavento, bestemmia qualche giaculatoria, e subito ripiomba nel sonno. Questa è la stessa Maab che a notte intreccia le criniere dei cavalli, e stringe dei magici nodi nei loro crini unti e bisunti, che, se districati, portano con sé il malocchio. È lei la maga che quando le fanciulle giacciono in letto con la pancia all'aria, le preme e insegna loro a portare, e le trasforma in donne di bel portamento. Essa è colei......
ROMEO: Basta, basta Mercuzio, basta! Tu parli del nulla.
MERCUZIO: E' vero, io parlo di sogni, che sono i figliuoli d'un cervello ozioso, generati da null'altro se non da un vano fantasticare, e d'una sostanza imponderabile quanto l'aria, e più incostante del vento che pur ora corteggia il gelido seno del settentrione, e che indi, crucciato, muove rivolto il viso al mezzogiorno stillante di rugiada...