Il Waverly Hills Sanatorium venne inaugurato e aperto nel 1910 a Louisville, nel Kentucky.
Agli inizi del secolo, nello stato scoppiò un’epidemia tremenda di tubercolosi e l’ospedale fu costruito con l’intento di curare i malati e di trovare una cura efficace contro il diffondersi della malattia. Nel centro vi lavorava un’equipe di medici ricercatori molto importante, che utilizzava strumenti all’avanguardia per quei tempi. Era un centro troppo piccolo per poter fronteggiare l’avanzata della “morte bianca” (così era chiamata la tubercolosi a quei tempi, ndr), infatti era provvisto di soli quaranta posti letto, così nel 1924 vennero stanziati diversi milioni di dollari per ampliare lo stabile e nel 1926 il sanatorio venne definitivamente aperto al pubblico. Purtroppo non si era ancora scoperta la causa scatenante della malattia, quindi medici ed infermieri continuarono ad applicare le loro “cure” e a fare esperimenti sui poveri pazienti già debilitati. Ci sono testimonianze che portano fino ai giorni nostri le terribili torture che subivano i malati in nome della medicina e della ricerca…Si pensava che per debellare il male bastasse una rigida dieta basata su un tipo di alimentazione corretta (di cui non si hanno ulteriori dettagli), oppure semplicemente respirando per molto tempo aria fresca: parecchi pazienti vennero lasciati in locali con correnti d’aria anche d’inverno, possiamo immaginare che molti morirono per questo, visto che già le loro difese immunitarie erano rese nulle dalla malattia.I medici pensavano che oltre all’aria aperta bisognava aiutarli anche a respirare meglio, e a molti vennero impiantati dei palloncini nel torace con lo scopo di ampliare la superficie polmonare, altri venivano bombardati da raggi UV ad alta concentrazione per uccidere i batteri, ma l’unico risultato che ottennero fu quello di uccidere i degenti.
Si calcola che in questo luogo vi morirono circa 63.000 persone.Nei sotterranei del Waverly Hills c’era un tunnel fornito di rotaie ferroviarie che serviva inizialmente al personale per arrivare al sanatorio in caso di cattivo tempo.Quando i morti iniziarono ad essere troppi e subentrò la necessità di nascondere i cadaveri ai parenti e all’opinione pubblica, il tunnel venne trasformato in un enorme fossa comune. Prese così il nome di tunnel della morte: i medici lasciavano appesi i corpi e vi praticavano dei lunghi tagli in corrispondenza dei polmoni in modo che si svuotassero dai batteri della malattia, dopodichè venivano sepolti o cremati. Tutta la verità rimase nascosta li sotto per anni.L’Orrore continuò fino al 1961 quando il sanatorio venne chiuso, ma già nel 1962 venne riaperto col nome di Woodhaven Geriatrics Sanitarium.Girarono ancora voci sulle torture a cui venivano sottoposti gli infermi: si parla di sevizie, percosse e persino dell’uso, o meglio dell’abuso tramite elettroshock. Finalmente questo martirio ebbe definitivamente fine agli inizi degli anni ’80, quando la struttura venne chiusa per sempre.