martedì 19 maggio 2009

L'utilità di Facebook


Da Repubblica:

Diecimila iscritti in meno di tre giorni, tutti con le idee molto chiare: ricevere da Berlusconi le risposte alle domande poste al premier dall'inchiesta di Repubblica. Quello che era nato come un gruppo di amici indignati, oggi è una delle pagine più calde di Facebook. Con oltre diecimila iscritti, seicento messaggi postati nella bacheca, venti argomenti di discussione e sessanta link tra video, interviste e documenti, il gruppo "Berlusconi, rispondi!!!" continua a crescere a ritmo di circa tremila iscritti al giorno. E da semplice luogo di denuncia diventa una piazza propositiva. LO SPECIALE SULLE 10 DOMANDE "Vogliamo che il presidente del Consiglio risponda alle dieci domande di Repubblica". Ma non solo. I diecimila hanno invitato tutti gli iscritti a inoltrare le dieci domande alla segretria del premier e chiedono di mantenere alta l'attenzione sull'argomento. Molti hanno inoltrato alla redazione di Repubblica.it la proposta di mantenere in homepage le dieci domande fino a quando Berlusconi non risponderà. "Sono un cittadino italiano, pago le tasse fino all'ultimo centesimo, ho diritto al voto, sono incensurato - scrive nella bacheca del gruppo Raffaele Abbate - poichè Silvio Berlusconi è anche il mio presidente del Consiglio ho il pieno diritto di conoscere quali sono le sue risposte alle dieci domande sulla vicenda". E ancora. "Non c'è niente di più semplice! Dieci domande scomode attendono dieci risposte - riflette Maurizio Scarpa - se le dieci risposte non arrivano ma arriva una pesante invettiva contro chi le ha formulate nasce il naturale sospetto che le dieci domande abbiano una risposta ancora più scomoda delle domande stesse".
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Nell'area dedicata alle discussioni gli utenti si confrontano sulla natura del rapporto che lega il premier alla famiglia Letizia, ma anche sui risultati del sondaggio condotto da IPR Marketing per conto di Repubblica.it sul gradimento del governo Berlusconi ad un anno dal suo insediamento. Tra i link inseriti, oltre a materiale satirico, gli iscritti cercano di ricostruire la vicenda attraverso gli articoli apparsi sulla stampa nazionale ed internazionale. Ed il respiro del gruppo è molto più che italiano: fra i diecimila, numerosi sono gli stranieri e i cittadini italiani residenti all'estero. C'è anche chi si appella alla saggezza popolare e invita Berlusconi a seguire il vecchio detto delle nonne "domandare è lecito, rispondere è cortesia".