giovedì 7 maggio 2009

Le domande che Vespa non ha fatto

Faccio mie alcune osservazioni e alcuni dubbi di Giuseppe Giulietti sullo show di Berlusconi a Porta a porta, pietosa puntata dedicata a scagionare un uomo ormai impresentabile quale è appunto il presidente del consiglio.

"Nella puntata di Porta a Porta, al di là di qualsiasi altra considerazione, ci saremmo aspettati che a Berlusconi si chiedesse conto della teoria del complotto: chi avrebbe ordito il complotto? L’associazione Fare Futuro che fa riferimento alla destra? La signora Veronica che lo frequenta da 25 anni? La grande stampa internazionale? Un clan di Casoria? I casalesi? La conferenza episcopale? Di quale complotto della sinistra va cianciando?

Ed ancora perché non gli viene chiesto chi è questo Elio Letizia, il padre di Noemi, che poteva permettersi di chiamarlo privatamente e mettere il becco sulle candidature? Qual’è la sua storia? Perchè Berlusconi medesimo lo aveva indicato come il vecchio autista di Craxi, notizia per altro che si è rivelata priva di qualsiasi fondamento? Perchè tante bugie? A chi appartiene il locale di Casoria? Quale è il rapporto tra la vicenda di Casoria e l’inceneritore di Acerra? Cosa è accaduto nelle redazioni di tanti tg e di non poche agenzie nelle ore immediatamente successive al comunicato di Veronica? Perchè tanto ritardo nella diffusione delle notizie? Perchè lo stesso Berlusconi dopo aver parlato di dolorosa vicenda privata ha deciso di cambiare gioco e di presentarsi da Bruno Vespa? Con la esibizione di ieri sera il presidente ha deciso di rendere pubblica la sua “dolorosa vicenda privata”, a questo punto le domande non possono essere eluse, non ci sono verità di stato da imporre a suon di reti unificate e di cori muti. (...)

Non si tratta di spiare dal buco della serratura, ma di fare chiarezza su questioni che hanno un evidente riflesso pubblico e che investono il corretto funzionamento delle istituzioni. Non ci riferiamo solo alle gravissime affermazioni relative all’eventuale rapporto con le minorenni, ma anche alla doppiezza politica di chi ha impugnato la bandiera della famiglia cattolica e dell'allenza tra trono e altare, riservando a sé stesso comportamenti da ateo non devoto."