martedì 8 giugno 2010

Storie di libri

Questo post parla di libri.

Libri interessanti, libri incompiuti e libri misteriosamente scomparsi da librerie e biblioteche perché nessuno li potesse mai leggere.

Cominciamo dal libro interessante.

Si tratta di Profondo nero di Giuseppe Lo Bianco e Sandra Rizza - Chiarelettere editore

Dal blog di ChiareLettere: “Eccolo il mistero italiano. Il giornalista De Mauro


e lo scrittore Pasolini



avevano in mano le informazioni giuste per raccontare la verità sul volto oscuro del potere in Italia, con nomi e cognomi.
Erano gli anni Settanta.
Il primo stava preparando la sceneggiatura del film di Francesco Rosi sulla morte di Enrico Mattei, il presidente dell’Eni che osò sfidare le compagnie petrolifere internazionali



Il secondo stava scrivendo il romanzo Petrolio, una denuncia contro la destra economica e la strategia della tensione, di cui il poeta parlò anche in un famoso articolo sul “Corriere della Sera” (“Cos’è questo golpe”). De Mauro e Pasolini furono entrambi ammazzati. Entrambi avrebbero denunciato una verità che nessuno voleva venisse a galla: e cioè che con l’uccisione di Mattei prende il via un'altra storia d'Italia, un intreccio perverso e di fatto eversivo che si trascina fino ai nostri giorni. Sullo sfondo si staglia il ruolo di Eugenio Cefis, ex partigiano legato a Fanfani, ritenuto dai servizi segreti il vero fondatore della P2.

Le carte dell’inchiesta del pm Vincenzo Calia, conclusasi nel 2004, gli atti del processo De Mauro in corso a Palermo, nuove testimonianze (tra cui l’intervista inedita a Pino Pelosi, che per la prima volta fa i nomi dei suoi complici) e un’approfondita ricerca documentale hanno permesso agli autori di mettere insieme i tasselli di questo puzzle occulto che attraversa la storia italiana fino alla Seconda Repubblica.”




Passiamo ora al libro misteriosamente scomparso e al libro incompiuto. Legati indissolubilmente da una scia di sangue che va dal 1962 (morte di Mattei) al 1975 (morte di Pasolini) passando per la scomparsa di De Mauro nel 1970.

Dal blog Sconfinamenti:

E’ il 1972 quando arriva in libreria “Questo è Cefis. L’altra faccia dell’onorato presidente di Giorgio Steimetz, una quasi biografia – non autorizzata – del presidente dell’Eni, pubblicata dall’Agenzia Milano Informazioni di Guglielmo Ragozzino, di cui Steimetz è l’alter ego. L’agenzia è finanziata da Graziano Verzotto, uomo di Enrico Mattei ed ex presidente dell’Ente minerario siciliano, nonché informatore di Mauro De Mauro, il giornalista dell’“Ora” di Palermo che fu rapito e ucciso dalla mafia nel 1970. Così come era accaduto a Mattei sette anni prima; così come accadrà a Pier Paolo Pasolini cinque anni dopo.


Questo è Cefis vive solo pochi mesi, poi sparisce. Dalle due sedi della Biblioteca Centrale spariscono anche le copie d’obbligo: se ne trova ancora traccia nel registro di quella fiorentina, ma il libro non c’è.
E si capisce: Steimetz racconta la spregiudicata avventura di uno dei timonieri del pubblico-privato, la mescolanza di poteri tra Stato e potenze occulte. Pier Paolo Pasolini sta lavorando sugli stessi temi e, forse (è il caso di Verzotto), sta utilizzando le stesse fonti; quell’anno comincia a scrivere Petrolio, il grande romanzo incompiuto sul Potere (Einaudi lo pubblicherà postumo nel 1992, 17 anni dopo la sua morte). Un romanzo del quale la critica ha enfatizzato l’aspetto omosessuale – la doppia vita di un ingegnere petrolchimico – mentre la vera sostanza di Petrolio è il «rapporto terribile tra economia e politica, le bombe fasciste e di Stato, la struttura segreta delle società “brulicanti”, come i loro nomi, in beffardi acronimi» (Gianni D’Elia, Il Petrolio delle stragi, p. 22), a partire da Eugenio Cefis, che nel libro è “Troya”.

(…)

Nel corso dell’inchiesta sull’omicidio di Mattei, il sostituto Procuratore Vincenzo Calia coglie per primo le analogie e le simmetrie tra Questo è Cefis e Petrolio e ha il merito d’aver collegato tra loro i fili di questa intricata matassa.

Il giudice Calia legge Petrolio immerso nell’indagine sulla morte del presidente dell’Eni. Fatica però a reperire Questo è Cefis. L’altra faccia dell’onorato presidente di Giorgio Steimetz (pseudonimo di Corrado Ragozzino): un libro pubblicato nel 1972 e subito sparito. Sparito anche dalla Biblioteca nazionale di Firenze e di Roma. Il magistrato pavese non sa che una fotocopia di Questo è Cefis si può trovare al Gabinetto Viesseux di Firenze, tra le carte di Pasolini.

Ma la fortuna incontra Calia e così Calia incontra il libro, una domenica pomeriggio, su una bancarella in piazza della Vittoria a Pavia. Il magistrato può finalmente cogliere – ed è il primo a farlo – analogie e simmetrie tra il testo di Steimetz / Ragozzino e il romanzo incompiuto di Pasolini.

Dopo la morte di Pasolini la notte tra il 1° e il 2 novembre 1975, si scopre che parte di un capitolo di Petrolio (Lampi sull’Eni) è sparito. Il romanzo – preannunciato di 2000 pagine e destinato a rimanere incompiuto – parla dell’Eni e della morte di Enrico Mattei. (…)

Indagando sulla morte del presidente dell’Eni il giudice pavese Vincenzo Calia ha constatato la lucidità di Pasolini nel ricostruire in quel libro il degrado e la mostruosità italiana, identificando il burattinaio principale in Eugenio Cefis, affarista e “liberista” tanto quanto Enrico Mattei era utopista e “statalista”. Pasolini non è stato ucciso da un ragazzo di vita, poiché omosessuale, bensì da sicari prezzolati dai poteri, occulti o meno, in quanto oppositore a conoscenza di verità scottanti.

Il 27 marzo 2009 l’avvocato Stefano Maccioni e la criminologa Simona Ruffini hanno depositato alla Procura di Roma un’istanza di riapertura delle indagini sulla morte di Pasolini. Quarant’anni dopo. Quarant’anni di verità negate.

Qui potrete trovare il testo del libro Questo è Cefis.