venerdì 25 settembre 2009

Caro Mac, stai cominciando a perdere…

Nell’inverno del 1982 12 uomini furono incaricati dalla National Science Foundation degli USA di raccogliere dati fisici e naturalistici nel continente antartico. Nessuno di loro poteva immaginare che questa sarebbe stata la loro ultima missione.


Mac Ready: 35 anni, pilota di elicottero. Ama gli scacchi. Odia il freddo ma la paga è buona

Garry: 46 anni, capo della stazione. Ex militare. Ha una pistola


Childs: 33 anni, nero. Meccanico e uomo jolly


Blair: 50 anni, biologo capo. Personalità forte. Molte mansioni


Fuchs: 25 anni. Assistente biologo. Sensibile, intelligente. Non adatto al comando


Dr. Cooper (nome originale Copper): 45 anni. Professionale, brava persona e buon medico


Palmer: 35 anni, secondo pilota, meccanico. Danni da assunzione di acidi in gioventù


Nauls: 22 anni. Cuoco, nero. Irriverente, simpatico. Gira sui pattini


Norris: 44 anni. geofisico, aria dimessa. Problemi di cuore


Bennings: 38 anni. Meteorologo. Affabile ed esperto

Clark: 24 anni, addetto alla muta dei cani da slitta.

Windows: 21 anni, operatore radio. Odia il suo lavoro. Riluttante


La Cosa è il remake di un film tratto da un racconto di fantascienza di J. Campbell intitolato Who goes there?, pubblicato nel 1938 sulla rivista Astounding science fiction magazine. Nel 1951 il soggetto fu adattato per un film La cosa dall’altro mondo diretto da C. Nyby.


Nello stesso anno Robert Wise presentava Ultimatum alla terra. Questi due film diedero il via alla fantascienza degli anni ’50.

Carpenter nel 1952 vide il film La cosa dall’altro mondo e rimase molto colpito, avendo circa 5 anni. Il mostro del film però era una sorta di Frankenstein, una specie di vegetale che tentava goffamente di riprodurre altre forme di vita. Il racconto di Campbell invece prevedeva un alieno in grado di assumere perfettamente le fattezze delle sue vittime.
Quando a Carpenter fu offerta la regia del film aveva appena finito di girare 1997 Fuga da NY e la sua risposta fu un entusiastico “Si!”
Bill Lancaster scrisse una sceneggiatura originale basata sulla falsa riga del precedente film ma ambientata in Antartide. Un continente completamente coperto dai ghiacci, dove non si incontrano altre forme di vita per centinaia di chilometri, caratterizzato da spazi aperti di grande ampiezza ma la tempo stesso claustrofobico vista l’impossibilità di fuggire.

Rob Bottin, che all’epoca aveva solo 20 anni, creò le varie versioni della Cosa insieme a Mike Ploog, artista del fumetto. Insieme collaborarono alla creazione di uno storyboard delle creature mostruose, scena per scena.

Bottin rischiò di ustionarsi nella scena in cui Norris si trasforma sul lettino dell’infermeria e viene bruciato con il lanciafiamme.
Creò e costruì ogni creatura mostruosa presente nel film.

Passò un anno intero sul set (dai 20 ai 21 anni), mangiando e dormendo negli studi, finchè non fu ricoverato in ospedale per una sorta di collasso psicofisico.
Carpenter avrebbe voluto inserire personaggi femminili nel cast ma alla fine optò per una squadra di ricercatori uomini.

Uomini..e cani.

Uno in particolare fu la star del set. Jed, cane lupo addestrato, recitò la parte della creatura tramuata in cane da slitta, in fuga dall’installazione norvegese. Nonostante il suo forte carattere fu un grande attore.
Gli esterni furono girati su un ghiacciaio della British Columbia mentre gli interni a Los Angeles, in una estate caldissima. Per far sì che vi fossero gli effetti del freddo nel girato, come ad esempio la condensa che esce dalla bocca degli attori, gli studi furono refrigerati e umidificati al massimo livello.Peter Kuran e Susan Turner si occuparono rispettivamente degli effetti speciali e della costruzione dei modellini come l’astronave che impatta sul pianeta all’inizio del film e come il modellino del mostro alla fine del film. La scena in cui la cosa gigantesca sbuca dal sottosuolo è stata in realtà creata interamente in miniatura, mostro compreso.
Nella produzione erano previsti due finali. Il primo è quello della versione definitiva: gli ultimi due sopravvissuti aspettano la fine degli incendi, consapevoli dell’imminente morte per assideramento. Il finale alternativo prevedeva una scena finale in cui MacReady si trovava in un’anonima stanza dove veniva sottoposto ad un test del sangue con esito negativo. Questo finale non fu mai montato.