venerdì 11 settembre 2009

Negare la memoria per cancellare la storia

“Tra la casa di Peppino Impastato e quella di Gaetano Badalamenti ci sono cento passi. Li ho consumati per la prima volta in un pomeriggio di gennaio, con uno scirocco gelido che lavava i marciapiedi e gonfiava i vestiti. Mi ricordo un cielo opprimente e la strada bianca che tagliava il paese in tutta la sua lunghezza, dal mare fino alle prime pietre del monte Pecoraro. Cento passi, cento secondi: provai a contarli e pensai a Peppino. A quante volte era passato davanti alle persiane di Don Tano quando ancora non sapeva come sarebbe finita. Pensai a Peppino, con i pugni in tasca, tra quelle case, perduto con i suoi fantasmi. Infine pensai che è facile morire in fondo alla Sicilia.” (Claudio Fava, “Cinque delitti imperfetti”, Mondatori 1994, p.9)

Peppino Impastato nasce nel 1948 a Cinisi da una famiglia mafiosa. Rompe con il padre e avvia un’attività politico-culturale antimafiosa. Nel 1976 fonda “Radio Aut”, radio privata autofinanziata, con cui denuncia quotidianamente i delitti e gli affari dei mafiosi di Cinisi e Terrasini, e in primo luogo del capomafia Gaetano Badalamenti, che avevano un ruolo di primo piano nei traffici internazionali di droga, attraverso il controllo dell’aeroporto. Il programma più seguito era “Onda pazza”, trasmissione satirica con cui sbeffeggiava mafiosi e politici. Nel 1978 si candida nella lista di Democrazia Proletaria alle elezioni comunali. Viene assassinato nella notte tra l’8 e il 9 maggio del 1978, con una carica di tritolo posta sotto il corpo adagiato sui binari della ferrovia. Anche se morto, viene votato da tantissima gente e viene eletto al consiglio comunale di Cinisi. Stampa, forze dell'ordine e magistratura ipotizzano che Impastato sia morto nel tentativo di piazzare l’esplosivo sulla ferrovia. Dopo l’accusa di terrorismo si passa all’ipotesi del suicidio.
Grazie alle lotte del fratello e della madre, viene individuata la matrice mafiosa del delitto e viene riaperta l’inchiesta giudiziaria. Il 9 maggio del 1979 il Centro siciliano di documentazione organizza, con Democrazia Proletaria, la prima manifestazione nazionale contro la mafia della storia d’Italia, a cui parteciparono 2000 persone provenienti da tutto il Paese.
Nel novembre del 1997 viene emesso un ordine di cattura per Badalamenti, incriminato come mandante del delitto. L'11 aprile 2002 Gaetano Badalamenti è stato condannato all'ergastolo come mandante per il delitto di Peppino.
Da Repubblica:
Il nuovo sindaco leghista di Ponteranica, in provincia di Bergamo, ha fatto rimuovere ieri la targa voluta un anno e mezzo fa dal suo precedessore di centrosinistra per dedicare la biblioteca civica a Peppino Impastato, giovane siciliano ucciso dalla mafia nel 1978. Cristiano Aldegani, primo cittadino del paese lombardo, motiva l'iniziativa con il desiderio di onorare personalità locali.

A te caro amico
Non cedo alla morte di un mondo che cadde sulla tua vita
spezzandone il sogno.
Il silenzio per sempre tace,
il sussurro non torna,
il tuo volto non increspa il ricordo
di una libera strada colorata di gente.
Eppure ci sei, col tuo sorriso,
davanti a una morte che non t'appartiene.
Dilaniarti, triste modo per restare con noi,
come fiore assetato di rugiada..
Ninello Passalacqua