Oggi voglio parlare di un libro singolare: Michael Ondaatje, Le opere complete di Billy the kid, Garzanti 2002.
È una raccolta di scritti e frammenti che il pistolero più famoso d’America scrisse durante la sua brevissima vita.
Prima un po’ di storia.
William Harrigan Bonney alias Billy the kid nacque il 23 novembre del 1859 a NY da Patrick e Catherine. Nel 1860 il padre morì e Catherine si trasferì in Kansas a Wichita e poi a Silver city in New Mexico, dove sposò William Antrim, nome che talvolta Billy usò come pseudonimo. A 12 anni commise il primo omicidio. Un uomo aveva insultato sua madre per strada e Billy lo aveva colpito. L’uomo cominciò ad inseguirlo ma fu fermato dal ceffone di EdMoulton che difese Billy. Moulton fu aggredito 3 settimane dopo dallo stesso uomo e Billy vendicò l’onore di Moulton accoltellando l’aggressore. Nella sua breve vita uccise 21 uomini, tanti quanti furono gli anni che visse. Ecco come descrive la morte di uno di loro.
Dopo aver sparato a Gregory
Ecco che è successo
Gli avevo sparato un colpo a regola d’arte
Gliel’avevo fatto esplodere sotto al cuore
Così che non poteva tirar tanto per le lunghe
E stavo per allontanarmi
Quando ‘sto pollo trotterella verso di lui
Gli pianta il becco in gola
Punta le zampe a sradica
Una vena rossa e blu
Intanto lui cadeva
E il pollo si allontanava
Seguitando a tirare la vena
Fino a farla di 12 metri
Quasi tenesse il corpo come un aquilone
E l’ultima uscita di Gregory è stata
‘Togliti dai piedi stupido d’un pollo’
La sua fulminea carriera di pistolero-fuorilegge si chiuse nella notte del 13 luglio del 1881 per mano dello sceriffo Pat Garrett a Fort Summer. Garrett era fermo al buio, mentre Billy si aggirava nella stanza del suo amico Pete Maxwell e, scorgendo un’ombra, chiese “Quien es?”. La risposta fu un colpo di pistola.
Pat Garrett scrive di lui: “ coraggioso, audace e incauto. Bene accolto da ogni classe sociale e da gente di ogni età, ma in particolare dai vecchi e dai vecchissimi, dai giovani, dai derelitti dei quali era il campione, il difensore.”
Le sue considerazioni sul genere umano non erano mai banali.
I cacciatori sono
i più gentili da
ogni parte sai
fermano i bruchi
davanti ai pericoli del sentiero
sollevano una farfalla che annega in una ciotola
di una calma eccezionale
del pari gli assassini
giungono al caos, neutrali
Imparò a scrivere da sua madre e scrisse alcuni versi raccolti da Ondaatje che ne ha fatto un vero montaggio, mischiandoli a descrizioni di scene di vita che contestualizzano i frammentari scritti di Billy. Un libro unico nel suo genere.
La storia di Billy è subito divenuta leggenda, proprio perché lui era un uomo dal grande animo e lasciava dietro di sé ricordi e pensieri controversi nelle persone che lo avevano incontrato. La sua storia è stata raccontata in mille film western.
Il più bello (secondo me) racconta la storia di Billy e Pat, della loro amicizia e delle diverse scelte che fecero trovandosi infine uno contro l’altro.
Girato da Sam Peckinpah nel 1973 Pat Garrett & Billy the kid è un pezzo di storia del cinema western che può essere paragonato solo alle perle di Sergio Leone. James Coburn/Pat Garrett e Kris Kristofferson/Billy the kid rievocano l’atmosfera del tempo, e si fanno portatori dei valori dell’epoca, che non sempre avevano un contorno netto e definito. Anche guardando il film 100 volte lo spettatore spera sempre che la storia finisca diversamente perché non si può fare a meno di parteggiare per Billy, il difensore dei deboli, Billy l’antieroe.
Bob Dylan recitò nel film oltre a comporne la splendida colonna sonora
Questo è solo un piccolo tributo a quello che oggi sarebbe considerato un ragazzino, ma che all’epoca fu tanto spietato e tanto amato da riuscire scolpire il proprio nome nella storia e soprattutto nell’immaginario dell’intero pianeta.
Quello che ho proposto è solo un altro piccolo tassello di realtà da aggiungere alla leggenda.
Un tassello posto dalle stesse mani di un uomo che sapeva uccidere ma anche fermarsi a guardare un tramonto con gli occhi di un bambino.
Un fiume che ti ci potresti perdere
E il sole un falco abbagliante
Al limitare
A un miglio vedi il bianco solco
Di un animale che avanza nell’acqua
Puoi girare in tondo in tondo 100 metri
E il cavallo si piega sgocciola la faccia
Scendi e ti sdrai appoggiando la testa
Finchè freddo e imbrunire e cavallo non ti schiodano
Guardi in alto e occhio ghiaccio d’uccello la luna
È una raccolta di scritti e frammenti che il pistolero più famoso d’America scrisse durante la sua brevissima vita.
Prima un po’ di storia.
William Harrigan Bonney alias Billy the kid nacque il 23 novembre del 1859 a NY da Patrick e Catherine. Nel 1860 il padre morì e Catherine si trasferì in Kansas a Wichita e poi a Silver city in New Mexico, dove sposò William Antrim, nome che talvolta Billy usò come pseudonimo. A 12 anni commise il primo omicidio. Un uomo aveva insultato sua madre per strada e Billy lo aveva colpito. L’uomo cominciò ad inseguirlo ma fu fermato dal ceffone di EdMoulton che difese Billy. Moulton fu aggredito 3 settimane dopo dallo stesso uomo e Billy vendicò l’onore di Moulton accoltellando l’aggressore. Nella sua breve vita uccise 21 uomini, tanti quanti furono gli anni che visse. Ecco come descrive la morte di uno di loro.
Dopo aver sparato a Gregory
Ecco che è successo
Gli avevo sparato un colpo a regola d’arte
Gliel’avevo fatto esplodere sotto al cuore
Così che non poteva tirar tanto per le lunghe
E stavo per allontanarmi
Quando ‘sto pollo trotterella verso di lui
Gli pianta il becco in gola
Punta le zampe a sradica
Una vena rossa e blu
Intanto lui cadeva
E il pollo si allontanava
Seguitando a tirare la vena
Fino a farla di 12 metri
Quasi tenesse il corpo come un aquilone
E l’ultima uscita di Gregory è stata
‘Togliti dai piedi stupido d’un pollo’
La sua fulminea carriera di pistolero-fuorilegge si chiuse nella notte del 13 luglio del 1881 per mano dello sceriffo Pat Garrett a Fort Summer. Garrett era fermo al buio, mentre Billy si aggirava nella stanza del suo amico Pete Maxwell e, scorgendo un’ombra, chiese “Quien es?”. La risposta fu un colpo di pistola.
Pat Garrett scrive di lui: “ coraggioso, audace e incauto. Bene accolto da ogni classe sociale e da gente di ogni età, ma in particolare dai vecchi e dai vecchissimi, dai giovani, dai derelitti dei quali era il campione, il difensore.”
Le sue considerazioni sul genere umano non erano mai banali.
I cacciatori sono
i più gentili da
ogni parte sai
fermano i bruchi
davanti ai pericoli del sentiero
sollevano una farfalla che annega in una ciotola
di una calma eccezionale
del pari gli assassini
giungono al caos, neutrali
Imparò a scrivere da sua madre e scrisse alcuni versi raccolti da Ondaatje che ne ha fatto un vero montaggio, mischiandoli a descrizioni di scene di vita che contestualizzano i frammentari scritti di Billy. Un libro unico nel suo genere.
La storia di Billy è subito divenuta leggenda, proprio perché lui era un uomo dal grande animo e lasciava dietro di sé ricordi e pensieri controversi nelle persone che lo avevano incontrato. La sua storia è stata raccontata in mille film western.
Il più bello (secondo me) racconta la storia di Billy e Pat, della loro amicizia e delle diverse scelte che fecero trovandosi infine uno contro l’altro.
Girato da Sam Peckinpah nel 1973 Pat Garrett & Billy the kid è un pezzo di storia del cinema western che può essere paragonato solo alle perle di Sergio Leone. James Coburn/Pat Garrett e Kris Kristofferson/Billy the kid rievocano l’atmosfera del tempo, e si fanno portatori dei valori dell’epoca, che non sempre avevano un contorno netto e definito. Anche guardando il film 100 volte lo spettatore spera sempre che la storia finisca diversamente perché non si può fare a meno di parteggiare per Billy, il difensore dei deboli, Billy l’antieroe.
Bob Dylan recitò nel film oltre a comporne la splendida colonna sonora
Questo è solo un piccolo tributo a quello che oggi sarebbe considerato un ragazzino, ma che all’epoca fu tanto spietato e tanto amato da riuscire scolpire il proprio nome nella storia e soprattutto nell’immaginario dell’intero pianeta.
Quello che ho proposto è solo un altro piccolo tassello di realtà da aggiungere alla leggenda.
Un tassello posto dalle stesse mani di un uomo che sapeva uccidere ma anche fermarsi a guardare un tramonto con gli occhi di un bambino.
Un fiume che ti ci potresti perdere
E il sole un falco abbagliante
Al limitare
A un miglio vedi il bianco solco
Di un animale che avanza nell’acqua
Puoi girare in tondo in tondo 100 metri
E il cavallo si piega sgocciola la faccia
Scendi e ti sdrai appoggiando la testa
Finchè freddo e imbrunire e cavallo non ti schiodano
Guardi in alto e occhio ghiaccio d’uccello la luna