Licio Gelli, Gran maestro della Loggia Propaganda 2, detta anche P2, nel 1996 considerava il programma politico di Berlusconi un mero scopiazzamento del suo Piano di Rinascita Democratica. Cos’è questo PRD? Elaborato probabilmente nel 1976 era il programma politico da attuare nel caso la P2 avesse preso in mano le redini di un governo. Dichiarata illegale nel 1981, la Loggia fu sciolta e i nomi degli iscritti pubblicati. Berlusconi appare come iscritto con n° di tessera 1816. Gelli in seguito disse che il PDR altro non era che una serie di appunti buttati giù per scrivere un articolo di analisi politica. Certo! Certo! Lo sappiamo tutti che gli asini volano!
C’è un bel libro che analizza punto per punto il Piano di Rinascita Democratica confrontandolo col programma politico di Berlusconi: Guarino, Fratello P2 1816, Kaos edizioni.
I club:
"usare gli strumenti finanziari per l'immediata nascita di due movimenti l'uno sulla sinistra e l'altro sulla destra". Tali movimenti "dovrebbero essere fondati da altrettanti club promotori"
Ed ecco che i Circoli della Libertà si fanno promotori del nuovo partito unico.
Nell'attesa, il Piano suggerisce che con circa 10 miliardi è possibile "inserirsi nell'attuale sistema di tesseramento della Dc per acquistare il partito". Con "un costo aggiuntivo dai 5 ai 10 miliardi" si potrebbe poi "provocare la scissione e la nascita di una libera confederazione sindacale".
Non c’è stato bisogno dato che la DC si è spezzettata in tante piccole realtà che, a fasi alterne, influenzano gli schieramenti, mentre i sindacati perdono il treno della rappresentanza dal momento che non tutelano i lavoratori incatenati in forme di precariato che nulla hanno da invidiare allo sfruttamento lavorativo con la rivoluzione industriale.
La stampa:
“Per quanto riguarda la stampa, occorrerà redigere un elenco di almeno due o tre elementi per ciascun quotidiano e periodico in modo tale che nessuno sappia dell'altro"; "ai giornalisti acquisiti dovrà essere affidato il compito di simpatizzare per gli esponenti politici come sopra"
E qui forse Moggi è stato un maestro insuperabile!.
Poi bisognerà: "acquisire alcuni settimanali di battaglia", "coordinare tutta la stampa provinciale e locale attraverso un'agenzia centralizzata", "coordinare molte tv via cavo con l'agenzia per la stampa locale", "dissolvere la Rai in nome della libertà d'antenna"; "punto chiave è l'immediata costituzione della tv via cavo da impiantare a catena in modo da controllare la pubblica opinione media nel vivo del Paese".
E qui forse Moggi è stato un maestro insuperabile!.
Poi bisognerà: "acquisire alcuni settimanali di battaglia", "coordinare tutta la stampa provinciale e locale attraverso un'agenzia centralizzata", "coordinare molte tv via cavo con l'agenzia per la stampa locale", "dissolvere la Rai in nome della libertà d'antenna"; "punto chiave è l'immediata costituzione della tv via cavo da impiantare a catena in modo da controllare la pubblica opinione media nel vivo del Paese".
Tutti possiamo constatare quale triste destino è toccato alla rai. Diventata un clone sbiadito di Mediaset, sforna programmi per decelebrati, ospita un parco veline col culo al vento da far impallidire qualunque localino sexy di terz’ordine e campa una schiera di pseudo-giornalisti che aspettano il permesso per parlare e quando parlano ci danno in pasto il giallo dell’estate.
La giustizia:
“La giustizia va ricondotta alla sua tradizionale funzione di equilibrio della società e non già di eversione. Per questo, è necessaria la separazione delle carriere del pubblico ministero e dei giudici” "l'istruzione pubblica dei processi nella dialettica fra pubblica accusa e difesa di fronte ai giudici giudicanti", la "riforma del Consiglio superiore della magistratura che deve essere responsabile verso il Parlamento".
Ed eccoci catapultati al presente con le priorità dell’attuale presidente del consiglio. Arginare i poteri di una magistratura troppo invadente, che va controllata, che deve pagare di persona, che non può intercettare chi vuole, che deve rendere conto al parlamento. Mentre il Parlamentare non può essere toccato e le cariche più alte possono commettere qualunque reato senza essere perseguite. Potremmo avere un Presidente pedofilo che uccide i bambini e non potremmo neanche processarlo. Devo dire che qui l’Allievo 1816 ha superato il Gran Maestro.
La scuola:
“l'involuzione subita dalla scuola negli ultimi 10 anni quale risultante di una giusta politica di ampliamento dell'area di istruzione pubblica, non accompagnata però dalla predisposizione di corpi docenti adeguati e preparati nonchè dalla programmazione dei fabbisogni in tema d'occupazione… discende ancora da tale stato di fatto la spinta all'equalitarismo assolto (contro la Costituzione che vuole tutelare il diritto allo studio superiore per i più meritevoli … Il rimedio consiste: nel chiudere il rubinetto del preteso automatismo: titolo di studio = posto di lavoro; nel predisporre strutture docenti valide; nel programmare, insieme al fenomeno economico, anche il relativo fabbisogno umano; ed infine nel restaurare il principio meritocratico imposto dalla Costituzione.”
Eccoci dunque arrivati alla proposta di riaprire le scuole di avviamento professionale. Praticamente un adolescente di 13/14 anni deve già sapere quello che vorrà fare da grande e dovrà scegliere la scuola che lo porterà ad un’iscrizione universitaria (il liceo) oppure una scuola di avviamento professionale che lo farà diventare operaio specializzato.
la conseguenza è ovvia. I figli dei benestanti frequenteranno il liceo e poi l’università. I genitori li aiuteranno ad intraprendere una carriera (magari nello studio di paparino), mentre i figli delle classi medio-basse saranno spinti dai genitori a studiare per lavorare, faranno la scuola professionale inaugurando il darwinismo economico-culturale (solo i più ricchi hanno accesso al sapere) e l’ereditarietà dello status sociale. Figli dei padroni sempre più padroni e figli dei servi sempre più servi.
Questo è solo un assaggio del futuro. Il bello è che è già tutto scritto dal 1976.
Non è l’Apocalisse di Giovanni, ma vi si avvicina molto. Per conoscere il nostro destino non dobbiamo far altro che leggere un libro.