mercoledì 9 luglio 2008

Per un pompino..però! Per un per un pompino però!


Direttamente dal cav day la canzone dell'estate!

Osteria delle ministre
paraponzi ponzi po
le ministre son maestre
paraponzi ponzi po
e se al letto son portento,
figuriamoci in Parlamento
dammela a me Carfagna
pari oppportunità


Riderei di cuore se non fosse che questo è il mio paese e quello è il governo che decide per me.

Nella vita non c’è nulla da temere, c’è solo da capire”. E' decisamente una buona indicazione.
Io penso di sapere e di conseguenza capire tante cose sulla storia recente del nostro paese.
E' proprio per questo che non riesco a non temere.
Non riesco a non avere paura per il futuro che si prospetta davanti a tutti noi, che fatichiamo a mettere insieme i soldi per campare, che non riusciamo ad avere una casa, un lavoro sicuro, una dignità civile che ci faccia comunicare l'orgoglio di essere gli eredi di Leonardo e Michelangelo.
Come scriveva Pasolini nei suoi Scritti corsari: Io so! Io so chi è stato ad affossare il nostro paese con leggi personali che hanno depenalizzato reati, con indulti che hanno fatto uscire amici, con condoni che hanno sdoganato ville in aree protette.

La frase che ho citato è della scienziata più celebre del secolo appena passato: Marie Curie.
Marie Sklodowska, nacque nel 1868 a Varsavia. Per fare l’università Marie dovette trasferirsi a Parigi, poiché in Polonia alle donne era preclusa. Dovette lavorare per mantenersi agli studi fin quando non ottenne una borsa di studio. In laboratorio conobbe Pierre Curie che presto divenne suo marito. Insieme condussero ricerche che li portarono a scoprire due nuovo elementi e le loro proprietà radioattive: il polonio ed il radio. Per questa scoperta ricevettero il premio Nobel, ma la cattedra di fisica alla Sorbona fu offerta solo a Pierre, mentre a Marie fu proposto di dirigere il laboratorio che l’università si impegnava a costruire per il marito. Dopo pochi mesi, nel 1906, Pierre morì travolto da un carro a cavalli. Il Governo francese diede per scontato che Marie si ritirasse e le offrì una pensione di vedovanza, ma lei annunciò che avrebbe continuato la ricerca. Dopo pressioni da parte di amici dei Curie, tra cui il fratello di Pierre, l’università offrì a Marie la cattedra del marito. Fu la prima donna che ricevette una cattedra alla Sorbona. Negli anni seguenti Marie isolò il radio allo stadio metallico e vinse un secondo premio Nobel, questa volta per la chimica. Nessuna persona aveva mai ricevuto questo riconoscimento per due volte nella vita.
In Italia probabilmente la nostra Marie avrebbe dovuto fare diversi pompini al Direttore del Dipartimento e al Preside di Facoltà, avrebbe dovuto far parte di commissioni d’esame truccate per dare la docenza al figlio di qualcuno, avrebbe dovuto promuovere agli esami il nipote decelebrato di qualcun altro, avrebbe infine dovuto adoperarsi con diverse prestazioni sessuali a dirigenti di partito dello schieramento vincente alle elezioni per ottenere un sottosegretariato al Ministero della ricerca. O fare il pompino Definitivo al presidente del consiglio per ottenere un bel Ministero.

Il problema è che la nostra cara vecchia Marie non era una gran fica e non avrebbe trovato nessuno disposto ad aiutarla solo perchè era una perla unica della nostra specie. Non avrebbe mai fatto parte delle quote rosa perchè quelle sembrano essere riservate solo all'harem dei nostri squallidi politici.

Allora non chiamiamole più quote rosa, chiamamole quote sorca.

Come recitavano le Iene: diamo un nome alle cose.