martedì 15 luglio 2008

The trial - l'orrore di Bolzaneto

Da La Stampa: “Dopo quasi 10 ore di Camera di consiglio il presidente del Tribunale penale di Genova, Renato Delucchi, ha pronunciato la sentenza con cui la Corte genovese ha giudicato 45 imputati (poliziotti, guardie penitenziarie, medici e infermieri) accusati di vari reati tra cui lesioni, maltrattamenti e falso, per i fatti accaduti nella caserma di Bolzaneto durante il G8 del luglio 2001 a Genova.
La Corte ha accolto solo in parte le richieste della pubblica accusa che chiedeva la condanna a vario titolo tra i 5 anni e mezzo e un anno di carcere per tutti i 45 imputati, invece la Corte ha pronunciato soltanto 15 condanne: la più pesante, cinque anni, ad Antonio Gugliotta, ispettore delle Guardie penitenziarie, che aveva la responsabilità della caserma di Bolzaneto; condannato a due anni e quattro mesi Alessandro Perugini all’epoca numero due della Digos a Genova; condanna pesante anche per l’agente Massimo Pigozzi con tre anni e due mesi.
Tutti gli altri imputati condannati, tra cui tre donne, hanno avuto pene comprese fra i 10 mesi e l’anno e mezzo
” ma (aggiungo io) grazie alla prescrizione e all'indulto, nessuno dei condannati finirà in galera.
Riporto una breve selezione delle testimonianze di chi ha subìto quelle che la legge non definisce torture, ma che io non so come altro definire.

torturata n° 81 - straniera
subiva minacce anche a sfondo sessuale da persone che stavano all'esterno "entro stasera vi scoperemo tutte" subiva percosse al suo passaggio nel corridoio da parte di agenti colpita con violenza con una manata alla nuca costretta a firmare i verbali relativi al suo arresto, che la stessa non voleva firmare, mostrandole le foto dei suoi figli, prospettandole che se non avesse firmato non avrebbe potuto rivederli

torturata n° 76 - italiana
mancata assistenza medica, pur avendo vomitato nella cella, gettato uno scottex e ordinatole di pulire la cella costretta a fare il saluto romano e a dire ed ascoltare frasi come: "viva il duce ", "viva la polizia penitenziaria”; minacciata ed ingiuriata, con frasi ed epiteti del tipo "non uscirete vivi da qui, bastardi, comunisti di merda" e "entro stasera vi scoperemo tutte" subiva percosse al suo passaggio nel corridoio da parte di agenti

torturato n° 74 - straniero
minorenne, ripetutamente percosso con pugni costretto ad eseguire flessioni nudo con un agente che lo teneva per i capelli facendolo andare su e giù ingiuriato con epiteti e ritornelli di ispirazione fascista "uno, due, tre viva pinochet.. ", “mussolini, olé'” percosso al passaggio nel corridoio da due ali di agenti

torturata n° 60 - italiana
accompagnata dalla cella al bagno, costretta a camminare lungo il corridoio con la testa abbassata e le mani sulla testa, colpita da altri agenti con calci, derisa e minacciata costretta con violenza e minacce a chinare la testa all'interno della turca; insultata con : “puttana”, “troia” e a subire da altri agenti frasi ingiuriose con riferimenti sessuali del tipo "che bel culo ", "ti piace il manganello” costretta a fare il saluto romano e a dire: "viva il duce ", "viva la polizia penitenziaria”

torturato n° 38 - straniero
insultato con: "abile arruolato”, “pronti per la gabbia”, “benzinaio”, "accoltellatori … voi dei centri sociali " offeso, mentre era nudo, rivolgendogli domande sulla sua vita sentimentale e sessuale, veniva costretto a spogliarsi nudo e a sollevare il pene mostrandolo agli agenti seduti alla scrivania costretto con la minaccia di percosse con la cintura presa ad altro detenuto, a fare delle giravolte sul pavimento; percosso e ingiuriato con sgambetti e sputi da due ali di agenti mentre transitava nel corridoio proveniente dalla scuola diaz

torturato n° 31 - italiano
percosso con manate al torace e alla testa, facendogli prendere testate contro il muro, calci sui testicoli, ingiuriato con epiteti quali "comunisti di merda, froci perché non chiamate bertinotti e manu chao " e ritornelli di ispirazione fascista quali "uno due tre viva pinochet" costretto in cella a raccogliere i propri documenti d'identità che alcuni agenti avevano con disprezzo sbattuto per terra, un agente lo prendeva per un orecchio e lo faceva chinare a forza a terra, costretto a raccogliere la spazzatura per terra mentre era sottoposto alla visita medica

torturata n° 30 - italiana
percossa con strattoni nel corridoio durante l'accompagnamento all'ufficio del fotosegnalamento, insultata in cella e ai passaggi nel corridoio con minacce a sfondo sessuale del tipo "troie, dovete fare pompini a tutti", "vi facciamo il culo, vi portiamo fuori nel furgone e vi stupriamo", nonché a sfondo politico come "comunisti zecche" e con l'attivazione della suoneria del cellulare con il motivo "faccetta nera” costretta a rimanere, senza plausibile ragione, numerose ore in piedi

torturato n° 25 - italiano
colpito in più occasioni con colpi, schiaffi, percosse con il managanello e un calcio al fianco sinistro, riportando lesioni : ecchimosi alle gambe, braccia e spalle e lesioni al polpaccio destro . costretto, con violenza e minaccie a gridare "viva la polizia, viva il duce", ingiuriato nel corridoio da agenti che si vantavano di essere nazisti e dicevano di provare piacere a picchiare un "omosessuale, comunista, merdoso" come era lui e gli rivolgevano epiteti del tipo “frocio ed ebreo”, "bastardo” percosso fuori dall'infermeria con strizzate ai testicoli e colpi al piede, calpestato volontariamente sul piede, nonostante avesse informato di un trapianto osseo subito anni addietro

torturata n° 7 - italiana
ingiuriata e minacciata: "comunisti di merda, puttane e zecche”, “entreremo nella cella e dipingeremo i muri con nostri manganelli dello stesso colore della vostra bandiera”, "siete delle bocchinare, puzzate sporche bastarde" , alla sua richiesta di andare in bagno e di cambiare l'assorbente, le veniva gettata della carta appallottolata sul pavimento, attraverso le sbarre, e costretta a sostituirsi l'assorbente in cella con dei pezzi di vestiti alla presenza di altre persone anche di sesso maschile

torturata n° 6 - italiana
insultata in cella con epiteti del tipo "zecche", "ne abbiamo ucciso uno ma ne dovevamo uccidere 100", nonché con epiteti e ritornelli come "uno, due, tre viva pinochet" e ripetutamente percossa con calci e insultata nel corridoio proveniente dalla scuola diaz

torturato n° 5 - italiano
afferrate le dita della mano sinistra e poi tirando violentemente le dita stesse in senso opposto in modo da divaricarle lesioni riportate: ferita lacero contusa di 5 cm. tra il terzo e quarto raggio della mano sinistra minacciato: "se non stai zitto , ti diamo le altre " mentre gridava per il dolore in seguito alla mancata anestesia durante la sutura della lacerazione "da strappo" alla mano