martedì 29 luglio 2008

Io ... se fossi Dio

Il viaggio del papa in Australia è stato un vero trionfo dell'ipocrisia, meglio ancora di quello in America. Già solo per le compagnie che frequenta il nostro Ratzy si è guadagnato una fetta di inferno e non basterà dichiarare tutte le buone intenzioni del mondo per togliersi di dosso il sudiciume che imbratta la sua preziosissima tonaca di vicario di dio in terra.
In Australia il ponteficie si è sperticato in scuse e dichiarazioni di condanna della pedofilia tra i preti, salvo aver ratificato in passato l'ormai famoso Crimen sollicitationis, piccolo vademecum per insabbiare i crimini sessuali del clero.
Il problema è che ad accogliere Ratzinger in Australia c'era anche il cardinale George Pell, massimo esponente della Chiesa australiana e accusato di aver coperto i preti pedofili. Riporto un articolo presente su Micromega.


Dovete sapere che George Pell emerito cardinale fu addirittura coinquilino di uno dei più feroci pedofili del clero australiano, tale Gerald Francis Risdale "che sta scontando 19 anni di carcere per aver abusato di 49 bambini, anche se sembra che le vittime siano oltre un centinaio.

Risdale, che oggi ha 74 anni, apparteneva alla diocesi di Ballarat, a 120 chilometri da Melbourne negli anni in cui, sostiene la Broken Rites (l'associazione australiana delle vittime dei preti pedofili), vi era una "radicata cultura degli abusi sessuali nel clero, come dimostrato dai casi portati in tribunale negli anni Novanta". Gerald veniva da una famiglia di forte matrice cattolica, lasciò la scuola a 14 anni e si impiegò come contabile. Fu in quel periodo che prese coscienza dell'attrazione che provava per i ragazzini. Tuttavia, incoraggiato da un sacerdote, decise di entrare in seminario. Dopo un periodo di studi tra Melbourne, Genova e Dublino, fu ordinato sacerdote a Ballarat nel 1961. E, praticamente da subito, cominciarono gli abusi. Dagli anni Sessanta al 1993, anno in cui fu arrestato, Ridsdale fu spostato di parrocchia in parrocchia; i trasferimenti, qualche volta, arrivavano appena dopo qualche settimana dal suo insediamento. Così per oltre trent'anni.Gli abusi avvenivano all'interno della chiesa, nel presbiterio (la casa parrocchiale), nell'auto del sacerdote, in casa delle vittime, durante gite, e nei giorni festivi con il sacerdote. Molestò un bambino e sua sorella poche ore dopo il funerale del loro padre. Spesso gli abusi avvenivano durante la confessione, e Ridsdale provvedeva anche all'assoluzione. Molti reati si sono verificati prima e dopo la celebrazione della Messa, prima di comunioni, cerimonie, matrimoni e funerali. Molte delle vittime sono stati chierichetti. Uno di essi è stato ancora vittima di abusi sessuali presso l'altare, quando la chiesa era vuota e chiusa, dopo la Messa.A metà degli anni Sessanta, Ridsdale trascorse un periodo a Mildura, sotto la supervisione di monsignor John Day, uno dei più feroci pedofili nella storia della Chiesa. Altri trasferimenti, altre parrocchie, fino ad arrivare, nel 1971, a Ballarat. Alcune delle vittime denunciarono alla curia gli abusi subiti, tuttavia non furono presi provvedimenti, se non spedire il sacerdote a fare qualche seduta di psicoterapia, per poi assegnarlo ad una nuova parrocchia, dove tutto ricominciava da capo.Alla fine del 1971, Ridsdale fu assegnato alla parrocchia di San Alipius, come assistente del parroco. Nel 1973, arrivò un altro sacerdote, padre George Pell. I due sacerdoti condivisero perfino la casa, per un lungo periodo ed è assolutamente improbabile che Pell non fosse a conoscenza degli abusi commessi dal suo collega, soprattutto perchè la scuola parrocchiale (dove anche Ridsdale insegnava) era un vero e proprio covo di pedofili: padre Robert Best, padre Edward Dowlan, padre Fitzgerald, padre Stephen Francis Farrell, tutti in seguito condannati per abusi sessuali.Il 27 maggio 1993, molte parrocchie e molti abusi dopo, il tribunale di Melbourne aprì un processo a carico di Ridsdale, per aggressione sessuale ai danni di nove ragazzi. Il sacerdote fu accompagnato in tribunale e sostenuto da George Pell, che nel frattempo era divenuto vescovo ausiliario. Non c'erano invece nè vescovi nè sacerdoti a sostenere le vittime. Ridsdale fu condannato, ma uscì di prigione dopo appena tre mesi, "sulla parola". Un mese dopo, la Broken Rites aprì una linea telefonica alla quale potevano rivolgersi le vittime degli abusi sessuali commessi dai sacerdoti. L'associazione fu l'anello di collegamento tra le vittime e la polizia, che riaprì le indagini su Ridsdale.E, come accade in questi casi, il vescovo Ronald Mulkearns chiese al Papa la riduzione del sacerdote allo stato laicale, ottenendola immediatamente. Il 19 gennaio 1994 si aprì il nuovo precesso, ma stavolta non c'era alcun vescovo a sostenere Ridsdale. Fu condannato a 19 anni di carcere per un numero impressionante di abusi sessuali. E contestualmente fu aperta una nuova indagine, denominata Operazione Arcadia, al fine di stabilire le responsabilità del vescovo Mulkearns. Il rapporto Arcadia stabilì che il vescovo era a conoscenza delle "molestie" ma non fu in grado di provare che fosse a conoscenza degli abusi veri e propri, pertanto non fu possibile procedere. Tuttavia il rapporto Arcadia circolò, e meno di un anno dopo il vescovo si dimise. Al suo posto fu nominato George Pell.Il 6 agosto 2006, il tribunale di Melbourne aprì un nuovo procedimento a carico di Ridsdale, per altri abusi fino ad allora non denunciati. Fu condannato ad ulteriori 4 anni di carcere. Il giudice Bill White criticò la Chiesa cattolica per non aver preso seri provvedimenti, dopo aver saputo della condotta di Ridsdale, e soprattutto per non aver mostrato alcuna compassione per le vittime. Trasferire Ridsdale di parrocchia in parrocchia aveva solo dato la possibilità, al sacerdote, di continuare liberamente ad abusare dei bambini.In una conferenza stampa, il cardinale Pell ha affermato: “Una vita senza Dio e modelli sbagliati di famiglia, sessualità e matrimonio sono i pericoli da cui dobbiamo mettere in guardia i giovani”.Se almeno Ratzinger sapesse scegliere delle compagnie più credibili, forse qualcuno sarebbe anche disposto a credere alle sue scuse, alle sue esternazioni, alla sua vergogna. Ma stando le cose così come stanno, non sarebbe meglio stare zitti?"