La finestra rotta è il titolo dell'ultima fatica del mai troppo osannato Jeffery Deaver. Il libro parla di una teoria derivata dalla psicologia sociale, chiamata appunto della 'finestra rotta'. Anche se non è il mio libro preferito lo utilizzo come cappello introduttivo all'articolo apparso sulla prestigiosa rivista scientifica Science il 21 novembre 2008.
"Delle scritte vandaliche sui muri possono indurre gli acquirenti di un supermercato a buttare i rifiuti per terra? E a rubare? Pare di sì, come risulta da un esperimento sul campo condotto a Groningen, nei Paesi Bassi. I ricercatori della locale università volevano verificare la teoria della "finestra rotta", secondo la quale una finestra rotta, o un qualsiasi altro piccolo segno di inosservanza delle regole sociali, avvenuto senza conseguenze, scatena una diffusa disobbedienza alle norme.Sulla base di questa ipotesi, negli anni novanta Rudolph Giuliani, allora sindaco di New York, lanciò una campagna per la "qualità della vita", focalizzata sulla lotta alla microcriminalità. Nello studio pubblicato in anteprima online su Science Express è stato analizzato il collegamento tra l'evidente violazione di una regola e la disobbedienza verso un'altra norma, e non la semplice imitazione di un comportamento illecito. Sono stati condotti sei test, che hanno visto come partecipanti inconsapevoli i cittadini di Groningen.Il muro scarabocchiato ha più che raddoppiato la percentuale di persone che buttavano un volantino a terra o che rubavano una banconota da cinque euro, mentre le bici legate al cartello di divieto di sosta hanno indotto i passanti a non rispettare un divieto di entrata."