Il professor H.V. Hilprecht, nel 1906, affermò che «tutte le moltiplicazioni e le divisioni di tavolette provenienti dalle biblioteche di Nippur e di Sippar e da quella di Assurbanipal si basano sul numero 12.960.000». Questo numero, dedusse il professore, era correlato a 25.920 (12.960 x 2). Qual è l’importanza di questo numero? Semplice: 25.920 anni è il “grande anno”, ovvero la durata di un ciclo precessionale.Il calcolo di Hilprecht è ormai accettato e la maggior parte degli studiosi ammettono che la Precessione degli Equinozi fosse conosciuta dai Sumeri. Manco a dirlo, lo stesso fenomeno era noto in India, agli Egizi, e ai Maya (sarebbe bene dire agli Olmechi). Sul fenomeno stesso – ovvero il lentissimo movimento circolare dell’asse terrestre, in seguito al quale la posizione delle costellazioni appare “retrocedere” nel firmamento – si basa lo Zodiaco. Che era già in uso, anche questo è un fatto ormai appurato, appunto a Sumer. La funzione dello Zodiaco è paragonabile a quella di un gigantesco orologio, in cui i segmenti, invece di essere le ore, sono i segni zodiacali.Questo orologio permette di misurare il tempo, con precisione perfetta, sul lunghissimo periodo; visto che ogni segno copre un periodo di 2.160 anni. Ora: sorvoliamo sul fatto che non si spiega come avessero fatto a calcolare un fenomeno che richiede un arco di tempo lunghissimo per essere avvertito (lo spostamento è di un grado ogni 72 anni), e di strumentazioni sofisticate per essere osservato e calcolato (come facevano a calcolare – anche ammettendo notassero il movimento – gli angoli, e quindi a dedurre il cerchio… col goniometro?); ma a che serve un orologio di queste dimensioni a una civiltà emergente, senza una lunga Storia alle spalle, e che – ufficialmente – è perdurata per circa 2.000 anni? A una farfalla, per capirci, servirebbe a qualcosa uno strumento di misura del tempo tarato su vent’anni? Per altro, l’intero sistema sessagesimale introdotto dai Sumeri per la misura del tempo – che abbiamo ereditato e ci pare l’unico possibile, ma ovviamente non è affatto così – così come il moderno calendario, basato su quello di Nippur, erano impostati per essere utilizzati in relazione al grande anno, quali suoi sottomultipli. (E potremmo da qui far partire un torrente d’inchiostro numerologico con sorprendenti corrispondenze, ma vi risparmio!).Quindi, i Sumeri di fatto utilizzavano – e noi stessi lo facciamo, senza saperlo – un sistema di calcolo del tempo extralarge.Perché? Forse, perché la loro reale Storia – o la Storia che avevano ereditato – necessitava di un tale strumento. Forse, perché per chi aveva progettato questo orologio, la vita di un essere umano era paragonabile a quella di una farfalla.