Da Le monde:
Il 26 febbraio il Tribunale penale internazionale per l'ex-Jugoslavia (Tpi) ha per la prima volta stabilito chiaramente le responsabilità del regime dell'ex presidente jugoslavo Slobodan Milosevic nella guerra in Kosovo", scrive Le Monde, "Una sentenza storica". La corte ha condannato cinque dei più alti responsabili dell'apparato militare serbo dell'epoca a pene comprese tra i cinque e i 22 anni di carcere. "Il Partito socialista serbo, membro della coalizione democratica ora al potere, ha definito il verdetto ingiusto nei confronti di persone che non hanno fatto altro che difendere il proprio paese", continua il giornale, sottolineando l'attuale politica serba nei confronti del Kosovo. Il Tribunale, come spiega Le Monde, ha considerato le azioni degli imputati nei confronti degli indipendentisti e della popolazione civile "un'impresa criminale mirata a modificare l'equilibrio etnico del Kosovo (popolato per il 90 per cento da albanesi), una campagna sistematica di terrore contro la popolazione albanese del Kosovo portata avanti attraverso omicidi, distruzione di proprietà, rapine, violenze sessuali e deportazione di quasi 700mila persone".
"A posteriori, il verdetto del Tpi giustifica i bombardamenti della Nato durante la guerra nel 1999", commenta l'editoriale. "In termini di diritto internazionale l'intervento era illegale in quanto al di fuori del quadro dell'Onu, ma è stato considerato legittimo perché ha messo fine ai crimini che erano in corso". "C'è, però, un elemento inquietante nell'operato della corte: l'assoluzione dell'ex-presidente serbo Milan Milutinovic", conclude Le Monde. "Certo l'uomo è spesso stato descritto come una marionetta nelle mani di Milosevic, ma ha partecipato alle riunioni in cui sono stati pianificati questi atti criminali ed esercitava de jure se non de facto l'autorità sulle forze di polizia".